Caro Comune quanto mi costi!
È la domanda che, presto o tardi, si pone qualsiasi membro dell’Amministrazione di un ente locale, piccolo o grande che sia, nel corso del suo incarico.
Costi che hanno mille sfaccettature e molteplici origini, ma in cui senza dubbio la bolletta e quindi i costi energetici hanno un peso determinante.
Di fronte alla spinta delle politiche su decarbonizzazione e risparmio energetico attuate dall’Ue e ai finanziamenti stanziati dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, le Pubbliche Amministrazioni si stanno dando da fare per migliorare l’efficienza dei propri impianti e diminuire le spese (e al contempo ridurre il proprio impatto sull’ambiente).
In questo articolo, ecco qualche consiglio utile e qualche strategia da poter attuare per ridurre la bolletta delle PA, insieme ad alcuni esempi virtuosi.
Come fare efficienza energetica nei Comuni
Una delle prime strategie che le Pubbliche Amministrazioni possono adottare per ottenere fin da subito dei risparmi di carattere energetico ed economico è quella di migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici. Questo può essere fatto attraverso l’installazione di sistemi di isolamento termico e di sistemi di illuminazione a LED oppure l’installazione di sensori di presenza per la gestione dell’illuminazione o ancora attraverso l’ammodernamento degli impianti.
Gli enti locali possono infatti scegliere di sostituire le centrali termiche e gli impianti inefficienti presenti nei vari edifici pubblici con sistemi più moderni e performanti. Un aspetto che può incidere anche per un 50% sulle performance di efficientamento.
Lo sa bene Carbotermo, ESCo milanese attiva dal 1951, che affianca i Comuni e gli enti locali nel trovare soluzioni di efficientamento come l’adozione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e servizi energetici a elevato valore aggiunto.
Accanto all’ammodernamento di impianti e sistemi già esistenti, l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, come ad esempio pannelli fotovoltaici, impianti geotermici o a biomassa rappresenta un passo fondamentale verso un nuovo modello energetico, più indipendente e sostenibile. Non a caso i Comuni e le Unioni di Comuni sono tra i soggetti più attivi nell’avvio e nella realizzazione di comunità energetiche rinnovabili.
Le PA possono farsi promotrici anche di azioni di sensibilizzazione ed educazione di dipendenti e cittadini sull’importanza del risparmio energetico, ad esempio mediante la realizzazione di campagne di informazione sulla corretta gestione dei consumi. Giocano quindi un ruolo da protagoniste nei confronti della cittadinanza.
I costi (e i risparmi) energetici delle PA
Ma quanto spendono oggi i Comuni per fare efficienza energetica? In generale, il costo di un intervento di efficienza energetica dipende dalle dimensioni dell’edificio, dal tipo di intervento e dalla zona geografica in cui si trova l’ente locale. Tuttavia, possiamo fare qualche esempio indicativo.
Un Comune di grandi dimensioni, come ad esempio Milano, ha stanziato un budget di circa 40 milioni di euro per la riqualificazione energetica di alcuni edifici pubblici. Tra le azioni previste ci sono l’installazione di pannelli solari, la sostituzione degli impianti di illuminazione e la riqualificazione energetica degli edifici scolastici.
Anche un Comune di dimensioni più contenute, come ad esempio Correggio in provincia di Reggio Emilia, ha investito nella riqualificazione energetica degli edifici pubblici. In questo caso, il Comune ha stanziato un budget di circa 680.000 euro per l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici e per la sostituzione degli impianti di illuminazione con soluzioni a LED.
Certo è che, avvalendosi del giusto partner e grazie ai finanziamenti esistenti (ndr. del Pnrr in primis), i Comuni e gli enti locali possono trovare soluzioni win-win.
Le scuole del Parco Nord Milano rappresentano un caso esemplare di intervento di efficientamento energetico ben avviato in partnership con Carbotermo. L’intervento realizzato raggiungerà una riduzione del consumo energetico di 2.574.318 kWh, pari al 50%, e un conseguente abbattimento delle emissioni di CO2 di 1.091 tonnellate, che si traduce in 367,80 TEP risparmiate.
Un altro esempio virtuoso, che vede sempre la ESCo milanese tra i protagonisti, è il lavoro di efficientamento energetico che coinvolgerà gli edifici dell’Aler (Aziende Lombarde per l’Edilizia Residenziale Pubblica) di Milano e provincia. In questo caso, a fronte di un investimento di circa 70mila euro che riguarderà la gestione integrata e l’ammodernamento degli impianti di produzione e distribuzione dell’energia termica ed elettrica oltre alla gestione delle centrali termiche e la loro manutenzione, si raggiungerà un risparmio del 16,6% dell’energia termica e del 40% dell’energia elettrica.
Il valore di avere un partner affidabile
Implementare misure di efficienza energetica nelle pubbliche amministrazioni può essere impegnativo per diverse ragioni. Ecco alcune delle sfide più comuni che una Pubblica Amministrazione si trova a fronteggiare:
Finanziamento: Uno dei principali ostacoli per le pubbliche amministrazioni è trovare i finanziamenti necessari per investire in misure di efficienza energetica. Questo è particolarmente vero per i Comuni più piccoli con budget limitati.
Mancanza di competenze tecniche: L’implementazione di misure di efficienza energetica richiede spesso competenze tecniche, che potrebbero non essere disponibili all’interno della pubblica amministrazione. Ciò può portare a una mancanza di conoscenza sulle misure più efficaci o su come implementarle.
Resistenza al cambiamento: Potrebbe esserci resistenza da parte del personale o di altre parti interessate all’interno della pubblica amministrazione ai cambiamenti nella gestione energetica.
Anche in questo caso, la soluzione è quella di affidarsi a partner esperti e adottare tecnologie avanzate per superare queste problematiche.
In questo modo è possibile colmare le lacune tecniche e le competenze specializzate attraverso risorse esterne, ben preparate e con una approfondita conoscenza del settore.
In secondo luogo, i Comuni possono collaborare con le ESCo e gli operatori sviluppando progetti congiunti finalizzati alla promozione dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili e adottando allo stesso tempo strumenti finanziari ottimali. Come il Partenariato pubblico-privato, che prevede la condivisione di risorse, competenze e soprattutto responsabilità per la realizzazione di progetti congiunti.
Società a conduzione familiare e realtà consolidata con oltre 70 anni di esperienza sul campo, Carbotermo detiene una posizione riconosciuta sul mercato italiano. I suoi specialisti sono in grado di assicurare la progettazione e la realizzazione di impianti termici e di raffrescamento, da quelli tradizionali a quelli tecnologici più avanzati, rispondendo alle aspettative del mercato in termini di prestazioni, affidabilità, costi, sicurezza ed efficienza energetica.
L’ottica in cui si muove l’azienda è quella della transizione ecologica e della decarbonizzazione perché, come afferma lo stesso titolare della società, Matteo Finzi, “le tecnologie rinnovabili sono sì una questione di business, ma soprattutto rappresentano l’unica direzione verso cui tutti dobbiamo andare”.