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FER1: cos’è il Decreto Rinnovabili e come funziona
Il Decreto FER1 promuove la produzione di energie rinnovabili e la creazione di nuovi impianti. Vediamo come funziona e come si può accedere agli incentivi.
Proporre impianti da fonti rinnovabili e servizi energetici è il core business di una realtà italiana a gestione familiare. In un’epoca in cui il mondo dell’energia e della stessa efficienza energetica sembrano solo appannaggio di grandi realtà multinazionali, fatti di manager e cda, la storia di Carbotermo, società per azioni della famiglia Finzi nata settant’anni fa, è davvero singolare. Eppure è una storia di successo, che dimostra come credere nella transizione energetica garantisca vantaggi economici significativi.
Nata nel 1951 da un’intuizione di Silvano Finzi, traghettata e sviluppata dal figlio Maurizio e poi sviluppata con un’anima sempre più “green” dal nipote Matteo, che rappresenta la terza generazione, Carbotermo è oggi una Spa che fattura 120 milioni di euro.
Vi lavorano 400 dipendenti, gestisce circa 1400 condomini e conta su una rete di 2600 clienti e più di 350mila persone servite ogni anno. Inoltre si occupa di vari enti pubblici come l’Università degli Studi e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano o l’aeroporto militare di Cameri.
Carbotermo è una ESCo (Energy Service Company) attiva nel settore energetico dal 1951, fondata da Silvano Finzi. «È stato lui ad avere l’intuizione di creare un’attività per molti aspetti nuova. Va a lui il merito di aver gettato basi solide», racconta Matteo Finzi, attuale titolare della società che gestisce insieme al padre Maurizio.
Nata come fornitore di energia, negli anni si specializza nella conduzione e manutenzione di impianti. Negli anni Novanta Maurizio Finzi subentra alla guida della società. Con lui l’impresa cambia volto, affacciandosi al mercato pubblico, occupandosi anche di edifici comunali, scuole, ospedali e università. Siamo all’alba di una nuova era, energeticamente parlando, con la penetrazione sempre più sensibile del metano.
Carbotermo entra in questo filone ed è tra le primissime realtà a farlo, convinta dai pregi del gas naturale rispetto al gasolio e ad altre fonti fossili.
Matteo, che entra in azienda nel 2006, dopo un apprendistato sul campo, ricorda: «dopo la liberalizzazione del metano, nel 2002, siamo la prima azienda distributrice del gas».
È lui oggi l’attuale proprietario ed è con lui e in quegli anni che Carbotermo comincia a interessarsi a fonti rinnovabili e servizi energetici. Intanto, la società si sviluppa in Lombardia e in altre regioni d’Italia (Piemonte, Veneto, Sardegna, Lazio ed Emilia-Romagna), espandendo la gestione dei condomini fino alle cifre attuali. La società assume rilevanza nazionale, diventando un player per i servizi energetici ad ampio spettro. Oggi è l’unica azienda di gestione familiare di queste dimensioni a competere in un mercato assai competitivo. Un mercato dove operano realtà di notevoli dimensioni come multinazionali, multiutility e player internazionali.
Parlare di realtà familiare sembra una limitazione. Invece implica diversi vantaggi anche in termini di rinnovabili e servizi energetici: «il primo e più importante vantaggio è la garanzia di una interlocuzione certa. Inoltre, possiamo garantire rapidità di decisione e di intervento tecnico, mantenendo sempre la parola data. L’affidabilità è un vantaggio percepito sia dal cliente che dal fornitore: essere un interlocutore rapido, efficace e serio è un valore aggiunto, per tutti gli utenti, dal condomino alla grande struttura pubblica, offrendo a tutti la medesima attenzione e cura nel servizio. Inoltre, queste garanzie sono ideali anche in iniziative di project financing».
Tra l’altro, la realtà Carbotermo conta su 400 dipendenti con contratto a tempo indeterminato, garantendo condizioni di welfare aziendale invidiabili (premi produzione, premio matrimonio e primo figlio ecc.), specie in anni così incerti, resi ancor più dalla crisi pandemica.
«Si potrebbe dire che Carbotermo è un’azienda “vecchio stampo”, ma che si avvale delle tecnologie proprie di una realtà moderna», evidenzia Matteo Finzi.
Digitalizzazione e transizione ecologica hanno un senso per la realtà milanese. «Già negli anni Duemila abbiamo puntato con convinzione sulle fonti rinnovabili, investendo su cogenerazione e trigenerazione, su biomasse e geotermia». In questo senso porta l’esempio dell’impianto di trigenerazione realizzato per l’Università degli Studi di Milano, un fiore all’occhiello all’avanguardia nel panorama nazionale. «Inoltre abbiamo investito milioni di euro per realizzare impianti a biomassa legnosa e cippato/pellet per edifici privati e pubblici, realizzando uno stoccaggio di oltre 3mila tonnellate di pellet certificato per soddisfare al meglio le esigenze energetiche degli edifici gestiti».
La transizione energetica è quindi concreta. L’impegno e l’attenzione per la sostenibilità ambientale, per rinnovabili e servizi energetici si concretizzano nell’orientamento alle scelte sia nel pubblico che nel privato su impianti green e rinunciando sempre più a soluzioni fossili. Si tratta di una scelta virtuosa, specie considerando che in Italia il riscaldamento degli edifici residenziali, commerciali e pubblici pesa sulle emissioni di CO2 per oltre il 17,7% (dati Ispra).
«Puntare su tecnologie rinnovabili è sì una questione di business, ma soprattutto perché è l’unica direzione verso cui tutti dobbiamo andare – prosegue il titolare Carbotermo –. Non ci sono alternative, se vogliamo davvero credere di invertire la rotta. Ognuno di noi può dare il proprio contributo in misura più o meno significativa».
Anche nella digitalizzazione (una delle sei missioni del PNRR) Carbotermo si sta impegnando da tempo. «Stiamo rinnovando il parco tecnologico degli impianti di telegestione. Abbiamo deliberato di investire ancor di più nelle prossime gare d’appalto nella implementazione delle sonde di rilevazione, in modo da poter contare su un controllo più accurato degli impianti».
Oggi Carbotermo garantisce svariati servizi energetici: si occupa della gestione di impianti termici e frigoriferi, caldaie e centrali termiche, sia per condomini, che per aziende ed enti statali. Lavora al risparmio e all’efficienza energetica, adottando le migliori tecnologie disponibili sul mercato (cogenerazione e trigenerazione, tra le altre) e utilizzando energie rinnovabili quali impianti alimentati a biomasse, impianti geotermici e impianti fotovoltaici.
C’è poi il servizio di contabilizzazione del calore, e la telegestione di impianti.
I piani futuri della società vedono il rafforzamento della base dei condomini, che oggi ha raggiunto circa 1400 edifici gestiti a livello energetico, «offrendo un servizio sempre migliore e più puntuale di quello attuale, già ottimale». Nel pubblico si lavora al rafforzamento delle strategie di PPP, «strumento in cui crediamo fortemente, perché consente di costruire un progetto a quattro mani con l’ente, finalizzando il reciproco interesse di raggiungere determinati obiettivi, si estende su un arco temporale di lungo termine. Offre garanzie a entrambi e con vantaggi anche in termini di efficienza energetica consolidati. Credo sia l’unico strumento che permetta di effettuare una reale azione di efficientamento energetico», conclude Matteo Finzi.