La sicurezza nella smart city è un tema cruciale. Ed è alla base delle decisioni di qualsiasi Amministrazione Pubblica, grande o piccola che sia. Mantenere la sicurezza, salvaguardare l’incolumità dei propri cittadini è in cima alla scala degli obiettivi. Non per niente si parla ormai di progetti di Safe City.
Al primo posto tra gli obiettivi di una città sicura ci deve quindi essere la diminuzione della criminalità e la gestione delle situazioni di rischio in condizioni di emergenza (un terremoto, un’alluvione o una pandemia come quella del coronavirus).
Su questo fronte, un modello efficace si deve basare sull’utilizzo e sull’integrazione di diverse tecnologie, risorse e processi e, soprattutto, su una forte cooperazione tra autorità, istituzioni e soggetti (Forze dell’Ordine e Protezione Civile, ad esempio). La capacità di reazione e l’ottimizzazione degli sforzi in una situazione di allarme o di emergenza deve essere massima.
Videosorveglianza e control room per città più sicure
Sul fronte tecnologico, le telecamere di videosorveglianza a elevate prestazioni e i sistemi TVCC, integrati con dispositivi IoT, reti di sensori e software dedicati per la rilevazione e l’analisi dei dati, aprono a molte possibilità.
Pensiamo ad esempio all’identificazione di eventi insoliti, al riconoscimento di persone ricercate o all’analisi degli ambienti urbani in tempo reale, magari nelle zone considerate più a rischio.
Che in una smartcity, l’uso di tecnologie di sicurezza e videosorveglianza in rete possa migliorare i livelli di sicurezza pubblica è una certezza. Si parla infatti di un settore in forte crescita, con stime di incremento degli investimenti in queste attrezzature da parte delle Amministrazioni Locali del 25-30% nei prossimi 2-3 anni.
Anche la presenza di una control room capace di elaborare grandi quantità di dati e informazioni in modo centralizzato e in tempo reale può diventare uno strumento importante per avere una visione completa sulla situazione della città, così come per evidenziare problemi o anomalia e per effettuare previsioni. Sfruttando telecamere di videosorveglianza, sensori posizionati nelle varie zone della città e grazie all’Internet of Things, la control room può gestire, monitorare ed elaborare i big data di una smart city.
Monitoraggio del traffico
Le principali applicazioni di videosorveglianza per le Smart City prevedono di controllare e monitorare i flussi veicolari e pedonali in tempo reale. Attraverso telecamere di sorveglianza, eventualmente equipaggiate anche di sensori (telecamere sensore) è possibile effettuare il monitoraggio del traffico e raccogliere dati sulle aree e strade più congestionate, sul conteggio di veicoli e persone, sulla copertura assicurativa dei veicoli o su determinati permessi di transito. Tramite la lettura delle targhe è anche possibile rintracciare un’auto rubata o dei criminali in fuga…
Nell’era post-coronavirus abbiamo inoltre scoperto che esistono degli altri mezzi per controllare le città, a supporto dei sistemi di videosorveglianza installati: i droni. Durante il lockdown, i droni sono stati particolarmente utili per effettuare controlli arei sia al centro città sia nei varchi di ingresso e di uscita.
Le telecamere sensore installate nei sistemi di videosorveglianza urbana possono inoltre essere utili nel monitoraggio ambientale e quindi nell’analisi della qualità dell’aria, della temperatura, delle vibrazioni e del rumore. Arrivando a registrare dati che possono rivelarsi molto utili per segnalare alle autorità una situazione di potenziale emergenza, come un incendio o un terremoto.
Sicurezza informatica e cybersecurity: un aspetto chiave delle smart city
A fronte delle previsioni dell’ONU, che parlano di un trend di crescita della popolazione urbana mondiale, e di un progressivo incremento nell’utilizzo di soluzioni e tecnologie IoT (Internet ofThings), che richiedono la rilevazione, l’analisi e il trasferimento di grandi flussi di dati, c’è un aspetto che va preso seriamente in considerazione in tema di sicurezza urbana. Il rischio di attacchi o minacce cyber da parte di criminali informatici.
Il passaggio da Smart City a Safe City prevede quindi di dare priorità non solo alla sicurezza fisica delle persone ma anche alla sicurezza informatica. La cyber security diventa un aspetto essenziale per qualsiasi iniziativa digitale applicata alle città intelligenti.
La crescente domanda di sicurezza e l’aumento delle control room installate evidenzia la necessità di soluzioni di sicurezza informatica più efficienti, per far fronte a situazioni di emergenza sempre più complesse, ottimizzando al massimo le risorse disponibili e la capacità di utilizzare al meglio le nuove tecnologie.
Qui mi concederete un richiamo alla nota serie televisiva spagnola “La Casa de Papel” (La casa di carta) in cui una banda di criminali, grazie a un attacco fisico ma anche informatico di alto livello, riesce a mettere KO polizia e servizi segreti, tenendoli sotto scacco per diversi giorni mentre è rinchiusa nella Zecca di Stato.
Al di là di situazioni romanzate, oggi il controllo e la sicurezza passano per forza dall’informatica. Più crescono le smart city, più la cybersicurezza assume un ruolo importante per la protezione della privacy dei cittadini e per la protezione delle aree sensibili della città.
In un recente Rapporto Clusit (fine 2019), l’associazione italiana per la sicurezza informatica riporta un fenomeno in crescita non soltanto dal punto di vista quantitativo ma soprattutto qualitativo, con un numero di attacchi cyber aumentato e sempre più complesso.
Di fronte a un fenomeno in crescita, le contromisure sono per ora limitate e ancora troppo pochi sono gli investimenti effettuati in materia dalla Pubblica Amministrazione.
Da Smart City a Safe City
Un modello di Safe City efficace si deve basare sull’integrazione di più risorse e tecnologie. La città deve avere una rapida capacità di reazione rispetto a situazioni di emergenza. L’obiettivo delle Pubbliche Amministrazioni deve essere quello di migliorare la qualità e l’efficienza della gestione delle emergenze, consentendo di non disperdere gli sforzi e incrementando il coordinamento tra le forze di sicurezza pubblica e la governance.
Quello della Safe City è quindi un nuovo modello per garantire la sicurezza pubblica, basata su sistemi tecnologici complessi in grado di incrociare ed elaborare dati per poter prendere decisioni immediate in una situazione di emergenza.