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Cos’è la Transizione ecologica e come funziona

Cos’è la Transizione ecologica e come funziona

La transizione ecologica rappresenta, insieme alla decarbonizzazione, una delle maggiori sfide della nostra epoca. Un modo per contrastare il cambiamento climatico e sostenere le future generazioni in ottica di sviluppo sostenibile.

Ecco di cosa si tratta e come si sta muovendo l’Italia grazie anche ai fondi messi a disposizione dalla Ue.

Cosa si intende con transizione ecologica

La transizione ecologica indica un processo di cambiamento e trasformazione della società e dell’economia verso obiettivi di sviluppo sostenibili e decarbonizzazione. Si parla anche di rivoluzione verde o green transition, ponendo l’accento, appunto, su come diminuire l’impatto delle attività umane sull’ambiente circostante.

Volendo dare una definizione, la transizione ecologica è “quel processo di innovazione tecnologica e rivoluzione ambientale volto a favorire l’economia e lo sviluppo nel rispetto dell’ambiente e della sua sostenibilità”.

Su quale sistema si basa la transizione ecologica?

La rivoluzione verde si basa sul passaggio graduale alle fonti di energia rinnovabile e all’abbandono delle fonti fossili. Inoltre, si fonda sulla modifica del paradigma del modello di sviluppo. In che modo? Adeguandosi ai principi dell’economia circolare e del consumo sostenibile.

La transizione ecologica si concentra su alcuni aspetti chiave che possono essere riassunti nei seguenti punti:

  • economia circolare;
  • agricoltura responsabile, con attenzione alla gestione del suolo;
  • transizione energetica e quindi il passaggio alle fonti rinnovabili di energia;
  • efficienza energetica degli edifici;
  • inquinamento atmosferico;
  • gestione dei rifiuti, con l’aumento delle percentuali di riciclo e riuso;
  • gestione delle risorse idriche, per eliminare ogni forma di spreco e inefficienza e ammodernare le infrastrutture idriche;
  • tutela della biodiversità, animale e vegetale;
  • mobilità sostenibile, per un passaggio alla mobilità elettrica o alla mobilità dolce, un maggiore utilizzo dei mezzi di trasporto e forme di car sharing.

La green revolution riprende molti dei 17 obiettivi sullo sviluppo sostenibile stabiliti dall’Agenda 2030 e fa parte di un programma molto ampio promosso dall’Ue e dal Governo per il raggiungimento degli obiettivi al 2030 e 2050.

Il PNRR e le iniziative in Italia

La transizione ecologica è uno dei pilastri del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e del programma europeo Next Generation EU. In Italia, gli obiettivi della rivoluzione verde sono contenuti nella Missione 2 del Pnrr, e si concentra su alcune tematiche chiave, come appunto l’economia circolare, la mobilità e il trasporto sostenibili, la decarbonizzazione, la lotta al cambiamento climatico, la gestione delle risorse e l’efficienza energetica.

Molti degli investimenti e dei finanziamenti messi in campo direttamente dal MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) ex MiTE (Ministero per la Transizione Ecologica) che ha anche il compito di monitorare il raggiungimento dei target e previsti.

Nello specifico, ecco in sintesi cosa prevede ogni componente della missione.

1. Agricoltura sostenibile ed economia circolare

L’obiettivo è quello di favorire l’adozione dell’economia circolare, attraverso la definizione di una strategia nazionale, l’uso dell’eco-design nella progettazione dei prodotti, la bioeconomia, la blue economy e l’uso e riuso di materie prime critiche. A questo si aggiungono interventi mirati per migliorare e ammodernare i sistemi e gli impianti di trattamento dei rifiuti.
Infine, sono previsti alcuni progetti “faro” riguardanti la gestione e il recupero dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), delle fibre tessili, di carta e cartone, di materie meccaniche e delle plastiche piuttosto che il monitoraggio ambientale attraverso droni volanti e dispositivi di intelligenza artificiale.

Sul fronte dell’agricoltura sostenibile, gli obiettivi riguardano l’eliminazione di pesticidi e sostanze chimiche, disincentivo di allevamenti intensivi, sviluppo di innovazioni in chiave agritech, più intelligenti e sostenibili, rinnovamento delle regole lungo la filiera alimentare.

schema pnrr_7R economia circolare transizione ecologica
Pnrr: le 7R dell’economia circolare nella transizione ecologica – Fonte: Italia Domani

2. Transizione energetica e mobilità sostenibile

La transizione energetica rappresenta una colonna centrale della decarbonizzazione e della trasformazione verde del Paese.

Energia rinnovabile, idrogeno, rete (infrastrutture) e mobilità sostenibile sono i temi centrali su cui si concentra questo obiettivo. In particolare:

  • Rinnovabili e agro-voltaico: il passaggio alle fonti di energia pulita, fotovoltaico ed eolico in primis, con il sostegno all’adozione di nuove forme di produzione di energia come agrivoltaico ed eolico offshore, insieme a tecnologie connesse come possono essere quelle legate all’energy storage.
  • Reti intelligenti e comunità energetiche: le reti hanno un ruolo cruciale e vanno rafforzate, rese resilienti e smart, sicure e flessibili. In quest’area, vengono disposti diversi incentivi per smart grid e comunità energetiche piuttosto che sistemi di autoconsumo collettivo.
  • Produzione e uso dell’idrogeno: l’idrogeno rappresenta un altro aspetto cruciale. L’obiettivo è quello di creare una filiera per favorire la produzione, la distribuzione e l’utilizzo di questa fonte di energia rinnovabile.
  • Trasporto locale e mobilità sostenibile: si intende promuovere il trasporto locale e velocizzare il processo di elettrificazione verso l’e-mobility e di mobilità dolce attraverso l’implementazione di piste ciclabili urbane e turistiche. Un obiettivo, questo, legato al miglioramento della qualità della aria in città e alla riduzione del traffico.
  • Supply Chain e competitività: l’impegno è quello di sviluppare delle supply chain per ridurre la dipendenza da importazioni di tecnologie e materiali dall’estero. Si punta su una maggiore indipendenza per risorse e materie strategiche.

3. Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici

Con questo obiettivo, si punta alla riqualificazione energetica di circa 50.000 edifici l’anno seguendo i principi della Renovation Wave. Le linee di azione riguardano prevalentemente l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, l’efficientamento energetico negli edifici residenziali e le reti e i sistemi di Teleriscaldamento.

4. Tutela del territorio e della risorsa idrico

In questo caso, il target riguarda la riduzione di sprechi e inefficienze sulle reti e le infrastrutture idriche. Basti pensare che, ancora oggi, la rete nazionale ha perdite di acqua pari al 39% su tutto il territorio e sappiamo bene quanto questa risorsa sia assolutamente indispensabile, in particolar modo visti i lunghi periodi di siccità che affrontiamo. In questo ambito, i fondi stanziati devono servire anche a prevenire rischi idrogeologici,  salvaguardare le aree verdi e le biodiversità e a eliminare l’inquinamento delle acque e del suolo.

Il PNIEC e il PNACC

Oltre al PNRR, l’Italia ha oggi due Piani molto importanti in tema di Energia e di Clima.

Il primo è il PNIEC ovvero il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030. Si tratta di uno strumento fondamentale per cambiare la politica energetica e ambientale del nostro Paese verso la decarbonizzazione. Il Piano si articola in cinque linee d’intervento riguardanti la decarbonizzazione, l’efficienza e la sicurezza energetica, lo sviluppo del mercato energetica, le ricerca, l’innovazione e la competitività.
Pubblicato a gennaio del 2020, il PNIEC raccoglie quanto previsto dal Decreto Legge sul Clima e dal Green New Deal europeo.

A integrazione e completamento del PNIEC, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato, a dicembre 2022, il PNACC ovvero il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.

Il testo individua una serie di azioni di adattamento e mitigazione nei diversi settori (dal trasporto all’industria, dalle città all’agricoltura).

In generale, le attività del MASE puntano ad assicurare una trasformazione inclusiva ed equa, aumentando consapevolezza ed educazione ambientale.

Partecipare alla transizione ecologica come cittadini

Al di là dei piani nazionali e dei programmi ministeriali, c’è qualcosa che può fare ognuno di noi, nel suo piccolo, come cittadino? Certo che sì ed è proprio dai piccoli gesti e dai piccoli cambiamenti che la rivoluzione ha inizio.

Abbiamo sintetizzato in alcuni punti, alcuni tips per i cittadini.

Trasporto sostenibile

Per spostarsi in città, privilegiare l’uso della bicicletta o dei mezzi di trasporto pubblico. Anche fuori città, scegliere treno e mezzi di trasporto pubblico ed evitare l’aereo il cui impatto ambientale è molto alto (Greta Thunberg ha fatto da anni questa scelta).

Auto elettrica o sharing mobility

Se proprio bisogna prendere un’auto, preferire le auto elettriche o sistemi di sharing mobility.

Consumo sostenibile

Attenzione alle etichette. Per qualsiasi tipo di acquisto, scegliere prodotti eco-friendly e a basso consumo energetico. Ad esempio, meglio un elettrodomestico di classe energetica A o una lampadina LED che consumano poco. Ma anche su altri generi, guardare la provenienza, la lista degli ingredienti (evitare quelli che contengono paraffina o derivati dal petrolio) e le certificazioni di qualità e sostenibilità ambientale.

Occhio anche agli imballaggi! Ad esempio, meglio scegliere frutta e verdura al banco piuttosto che prenderla già confezionata in imballi di plastica. In generale, preferire prodotti con imballaggi di carta o vetro, ma non di plastica.

Risparmio idrico

Chiudere bene il rubinetto dell’acqua quando non serve, ad esempio mentre ci si lava i denti e verificare la presenza di perdite (un rubinetto che gocciola può far perdere fino a 5 litri di acqua al giorno). Raccogliere l’acqua fredda mentre si attende di ricevere quella calda per poi usarla per altri scopi, come innaffiare. Lo stesso vale per l’uso dell’acqua in cucina.

Si calcola che per bere e cucinare vengano consumati circa 6 litri di acqua al giorno pro capite e per lavare i piatti a mano almeno 40 litri. Tuttavia, lo spreco può arrivare anche a 12 litri al minuto se non si chiude il rubinetto (fonte: ENEA).

Altri consigli sono: utilizzare lavastoviglie e lavatrici sempre a pieno carico, installare sciacquoni a doppio tasto, prediligere la doccia al bagno (si può consumare 3 volte meno), usare per l’irrigazione sistemi temporizzati o a goccia ed evitare di lavare la propria auto usando acqua potabile (raccogliendo l’acqua piovana si potrebbe avere un’ottima soluzione).

Ulteriori suggerimenti sono contenuti nel decalogo di ENEA sul risparmio idrico.

Consumi domestici

In casa, è bene seguire alcune regole per contenere i consumi energetici ed evitare sprechi. Ad esempio, ricordarsi di spegnere sempre le luci quando si esce da una stanza, evitare lo stand-by degli apparecchi e staccare le prese dalle spine se non servono (un esempio su tutti, il carica batterie del cellulare non va lasciato sempre attaccato alla corrente perché consuma in ogni caso).

Per ridurre la dispersione termica, si possono combattere gli “spifferi” di porte e finestre. È anche bene tenere i termosifoni puliti e liberi da ingombri e aprire le finestre per il ricambio d’aria solo 5-10 minuti al giorno, con l’impianto di riscaldamento o il condizionatore spenti.

La temperatura degli ambienti va mantenuta intorno ai 18°-19°C nei mesi invernali e non sotto ai 25°C nei mesi estivi.

Fotovoltaico in casa

I pannelli fotovoltaici posizionati sul tetto catturano l’energia solare e la trasformano in energia elettrica. Per usare energia pulita e rinnovabile e consumare di meno.

Gestione rifiuti

Sembra scontato, ma fare la raccolta differenziata è fondamentale e non sempre facilissimo. In caso di dubbio rivolgersi alla municipalizzata della propria area (anche tramite app o portale).

Giornalista e communication manager è stato collaboratore, capo redattore e direttore di riviste specializzate con focus su smart technologies, industria elettronica, LED e illuminazione e sostenibilità ambientale. Laureata in Lingue, ha acquisito nel corso degli anni forti competenze in ambito Smart City e Smart building. Da oltre 10 anni, segue progetti editoriali speciali in tema di città sostenibili e intelligenti e promuove e organizza il premio Ecohitech Award. Negli ultimi 8 anni si è specializza in content marketing, editoria online e scrittura SEO-oriented. Oggi è Direttore editoriale di LUMI4innovation.it