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PNRR in Sintesi: Cos’è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

PNRR in Sintesi: Cos’è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede un pacchetto di investimenti e riforme, articolato in sei missioni, volto a supportare la ripresa economica dopo la pandemia Covid-19. Il Piano promuove un’ambiziosa agenda di riforme e il raggiungimento di importanti obiettivi rivolti a compiere la transizione ecologica e la transizione digitale del Paese nonché a sostenere una maggiore inclusione sociale.

 

Cos’è il Pnrr

Il termine PNRR sta per Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e indica il programma di investimenti e di interventi che l’Italia ha messo in atto per rispondere alla crisi economica e sociale determinata dalla pandemia da Covid-19. Un piano, quindi, per supportare la ripresa e la capacità di adattamento (resilienza) attraverso lo stanziamento dei fondi previsti dall’Ue nell’ambito del programma Next Generation EU.

Fondamentalmente è il Recovery Plan italiano. Anche gli altri stati membri dell’Ue hanno presentato un simile piano entro il termine stabilito dello scorso 30 aprile 2021.

Quali sono gli obiettivi del Pnrr

Il PNRR italiano si fonda su tre assi principali che riguardano la transizione ecologica (o rivoluzione verde), la transizione digitale e l’inclusione sociale e si pone 4 macro obiettivi principali ovvero:

  • Migliorare la resilienza e la capacità di ripresa dell’Italia.
  • Ridurre l’impatto sociale ed economico della pandemia.
  • Sostenere la rivoluzione verde (transizione ecologica) e la digital transformation.
  • Sviluppare il potenziale di crescita dell’economia e creare occupazione.

Nello specifico il Piano segue 6 linee strategiche di azione o missioni che rappresentano anche le aree strutturali su cui sono incentrati i vari interventi e le dotazioni finanziarie.

  1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica
  3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile
  4. Istruzione e ricerca
  5. Parità di genere, coesione sociale e territoriale
  6. Salute

Queste sei missioni riprendono per molti versi i 17 obiettivi stabiliti dall’ONU nell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile.

Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura

In questa prima missione del Pnrr rientrano 3 linee di investimento dedicate alla trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, al rilancio dell’Industria con il Piano Transizione 4.0 e al tema della cultura e del turismo.

In particolare, Italia digitale 2026 è il piano strategico per la transizione digitale e la connettività promosso dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale all’interno del PNRR. Il primo asse (6,71 miliardi) riguarda le infrastrutture digitali e la connettività a banda ultra larga. Il secondo (6,74 miliardi) riguarda gli interventi volti a trasformare la Pubblica Amministrazione in chiave digitale.

C1 – Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione

Con un finanziamento di circa 11 miliardi di euro, questo intervento va a favore della modernizzazione e digitalizzazione della PA. Questo coinvolge diverse aree di intervento, quali: infrastrutture digitali, gestione dati e interoperabilità, servizi e piattaforme, cybersecurity e competenze digitali ma anche sistemi di identità digitale, pagoPA, miglioramento dei servizi ai cittadini, migrazione al cloud e sperimentazioni in ambito 5G e MaaS.

I fondi riguardano anche aspetti di innovazione organizzativa, lavoro agile e capitale umano della PA, con un rafforzamento delle competenze, nuovi strumenti organizzativi e modelli di lavoro, verso una PA snella, semplice e connessa. Infine, riguardano la trasformazione e le riforme sulla Giustizia.

C2 – Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo

Gli investimenti finanziano il programma di digitalizzazione del settore industriale e il passaggio all’Industria 4.0.
Le misure riguardano il Piano Transizione 4.0, con una serie di finanziamenti a supporto della trasformazione digitale e dell’adozione delle nuove tecnologie da parte dell’industria, ma anche aspetti di R&S, innovazione del sistema produttivo e formazione.

Per rilanciare la ripresa e la competitività delle Pmi italiane, viene data una forte spinta anche alla banda larga, al 5G e al monitoraggio satellitare attraverso investimenti e risorse dedicati. E infine ai programmi di internazionalizzazione.

In particolare, il Governo punta ad avviare la fornitura di banda ultra-larga e connessioni veloci in tutto il Paese.
Ha inoltre avviato un Piano Italia 5G.

C3 – Cultura e Turismo 4.0

I finanziamenti riguardano lo sviluppo e l’accessibilità dei grandi attrattori turistico, lo sviluppo del turismo nelle aree rurali e nelle periferie, lo sviluppo di servizi turistici e di imprese creative e culturali, la valorizzazione dei borghi storici, dei parchi e dei giardini e il miglioramento delle strutture ricettive.

Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica

La transizione ecologica copre il 40% delle risorse totali stanziati dal Pnrr e rappresenta uno degli assi strategici del Piano.

In questo filone, sicuramente centrale all’interno del Piano, sono stati individuati 4 macro-aree di intervento (componenti) che puntano alla decarbonizzazione, alla lotta ai cambiamenti climatici e a una maggiore sostenibilità ambientale e sviluppo sostenibile.

Una parola centrale è il termine DNSH ovvero “Do no significative harm”. Che sta a indicare che nessuna misura del piano deve arrecare danno agli obiettivi ambientali.

Gli investimenti chiave riguardano l’efficienza energetica negli edifici residenziali (12,1 miliardi di euro), la mobilità sostenibile (32,1 miliardi di euro) e l’energia rinnovabile e l’economia circolare (18 miliardi di euro).

C 1 – Impresa verde ed economia circolare

L’Italia intende impegnarsi in una strategia nazionale per l’economia circolare investendo nell’agricoltura sostenibile e in una migliore gestione dei rifiuti. Tra gli obiettivi, quello di raggiungere il 65% di riciclo dei rifiuti di plastica e il 100% di recupero nel settore tessile.

C2 – Transizione energetica e mobilità sostenibile locale

I miliardi di euro stanziati in quest’area di intervento vogliono implementare e supportare la transizione energetica attraverso il sostegno alla produzione e distribuzione di energie rinnovabili e sostenere la filiera industriale legata alle rinnovabili. Ma anche attraverso il potenziamento e la digitalizzazione delle infrastrutture della rete elettrica e il supporto ai progetti dei Comuni in linea con gli obiettivi del PNIEC.

All’interno della Missione 2, componente 2, il Pnrr destina finanziamenti specifici per favorire la diffusione di
comunità energetiche e modalità di autoconsumo collettivo. Si parla di oltre 2 miliardi di euro.

Sempre in questa componente sono previste misure per la promozione della produzione, distribuzione e uso di idrogeno verde così come azioni per rendere i trasporti locali sostenibili e per sviluppare le ciclovie.

C 3 – Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici

Con finanziamenti davvero importanti, l’obiettivo italiano è quello di avviare un programma di riqualificazione energetica e strutturale degli edifici scolastici e realizzazione di nuove scuole così come quello di supportare azioni verso un sistema ospedaliero sicuro, tecnologico, digitale e sostenibile. In generale, si parla di un programma per rendere l’edilizia residenziale pubblica “Safe, green e social”. Così come si parla dell’efficientamento energetico e della riqualificazione di edifici pubblici delle aree metropolitane e dei piccoli Comuni.

In questo ambito rientra anche l’estensione del superbonus 110%  e il supporto alla riqualificazione ed efficientamento energetico in ambito residenziale.
Infine, 200 milioni di euro sono stanziati per lo sviluppo di reti e sistemi di teleriscaldamento efficienti.

C4 – Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica

In questo caso la dotazione finanziaria è di circa 15 miliardi di euro. L’obiettivo del Recovery Plan è quello di ridurre le perdite nelle reti idriche, di migliorare l’approvvigionamento idrico e implementare fognature e depurazione, ma anche di intervenire per una migliore gestione del rischio alluvioni e una riduzione del rischio idrogeologico, così come una gestione forestale sostenibile.

Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile

Parlando di infrastrutture e mobilità sostenibile, le risorse e i finanziamenti stanziati andranno a supporto di vari aspetti legati a una mobilità sostenibile e integrata. Due le componenti della missione 3.

C 1 – Alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale

La dotazione di circa 28 miliardi euro punta sulle infrastrutture ferroviarie per la mobilità e connessione veloce del Paese e lo sviluppo infrastrutturale e tecnologico di nodi e linee ferroviarie. Ma anche sui sistemi di controllo e sul monitoraggio dinamico per migliorare autostrade e interventi su ponti, viadotti e gallerie. Altri finanziamenti riguardano poi lo sviluppo di smart road e la digitalizzazione delle strade. Tutto questo in ottica di miglioramento delle infrastrutture e di rilancio dell’economia.

C2 – Intermodalità e logistica integrata

Gli investimenti, pari a 3,6 miliardi di euro, hanno come focus i progetti portuali e di navigazione fluviale e il miglioramento di porti e intermodalità per una logistica più integrata.

Missione 4: Istruzione e ricerca

Nell’area rientrano diversi tipi di interventi e risorse volte al potenziamento della ricerca e dell’educazione. Ecco le misure principali.

C 1 – Potenziamento delle competenze e diritto allo studio

Il finanziamento è di 16,7 miliardi di euro.

C 2 – Dalla ricerca all’impresa

La dotazione di 11,7 miliardi di euro riguarda il supporto all’innovazione e al trasferimento di tecnologia, così come il rafforzamento di iniziative di partenariato per la ricerca e l’innovazione.

Missione 5: Inclusione e Coesione

La missione 5 riguarda uno dei tre assi strategici del Pnrr, ovvero l’inclusione sociale, e riprende alcuni degli obiettivi per uno sviluppo sostenibile ponendo l’accento soprattutto su politiche per il lavoro, infrastrutture sociali e interventi di coesione territoriale.

L’obiettivo della Missione è quello di facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, il rafforzamento di politiche attive del lavoro e l’inclusione sociale.

C 1 – Politiche per il lavoro

Il finanziamento dedicato a questo intervento è di 12,6 miliardi di euro.

C2 – Infrastrutture sociali

Stiamo parlando di 10,8 miliardi di euro dedicati allo sviluppo e alla implementazione di infrastrutture sociali.

C3 – Interventi speciali di coesione territoriale

Il valore di 3,89 miliardi di euro si concentra sulle zone terremotate ad esempio, ma anche sulle esigenze specifiche delle aree interne e montane o su progetti per lo sviluppo e la coesione territoriale. Tra gli altri dovrebbe esserci anche il Piano energia per la Sardegna e le piccole isole.

Missione 6: Salute

Le riforme e gli investimenti proposti nella Missione 6 riguardano il tema della salute e si pongono due obiettivi principali: potenziare la capacità di prevenzione e cura del sistema sanitario nazionale a favore dei cittadini e promuovere l’utilizzo di tecnologie innovative nella medicina.

Al centro di questa tematica ci sono due interventi, legati a telemedicina e ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria.

C1 – Assistenza di prossimità e telemedicina

Il finanziamento è incentrato sul potenziamento dell’assistenza sanitaria, sulla rete territoriale su salute, ambiente e sicurezza alimentare.

C2 – Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria

Al centro dei finanziamenti sono temi quali ammodernamento tecnologico e digitale, ricerca e trasferimento tecnologico e potenziamento della formazione del personale.

Le priorità trasversali del Pnrr

Per l’Italia, il programma Next Generation EU e quindi il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza non rappresenta solo l’occasione per realizzare la transizione ecologica e digitale, ma anche per recuperare dei grandi ritardi che penalizzano il Paese.

Per essere efficiente, efficace e strutturale, la ripresa dell’Italia deve dare pari opportunità a tutti i cittadini. Ecco, quindi, che esistono delle priorità trasversali, all’interno del Piano che riguardano la parità di genere, i giovani e le nuove generazioni, le persone con disabilità e il Mezzogiorno come area principale di focalizzazione.

Le risorse a disposizione

I 191,5 miliardi messi a disposizione dal Programma Next Generation EU – insieme ai 30,6 di un Fondo complementare – saranno allocati e ripartiti in funzione delle 6 linee strategiche o missioni descritte sopra. Per un totale di 222,1 miliardi di euro.

In particolare, i finanziamenti sono ripartiti nelle 6 missioni in questo modo:

  1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura – 40,32 miliardi;
    2. Rivoluzione verde e transizione ecologica – 59,47 miliardi;
    3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile – 25,40 miliardi;
    4. Istruzione e ricerca – 30,88 miliardi;
    5. Inclusione e coesione – 19,81 miliardi;
    6. Salute – 15,63 miliardi.
grafico torta PNRR - La dotazione finanziaria del Recovery Plan ripartita per area in %
Pnrr – La dotazione finanziaria del Recovery Plan ripartita per tipologia di intervento in %
tabella PNRR recovery plan risorse e finanziamenti per singola missione e cluster
Il PNRR o Recovery plan risorse e finanziamenti per singola missione e componente

Obiettivi e milestone del Pnrr

Questi finanziamenti vanno utilizzati nel periodo 2021-2026 in base a specifici programmi attuativi e nel rispetto di precisi obiettivi e milestone.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede 135 “investimenti” e 51 “riforme”. Per valutare il progresso nella loro realizzazione e consentire l’erogazione dei corrispondenti finanziamenti, le autorità italiane e i vari Ministeri coinvolti hanno identificato ben 419 obiettivi che devono essere raggiunti a determinate scadenze nel corso dei prossimi sei anni. Gli obiettivi sono di due tipi: target e milestone. I “target” (214) sono obiettivi di tipo quantitativo, mentre i milestone (205) sono di carattere qualitativo e riguardano soprattutto leggi, semplificazioni normative e riorganizzazioni.

tabella pnrr obiettivi target e milestone 2021-2016
Tabella – Pnrr: obiettivi target e milestone 2021-2016 / Fonte: osservatorio CPI Unicatt

 

grafico pnrr milestone e target, distribuzione temporale 2021-2026
Grafico – Pnrr: milestone e target, distribuzione temporale 2021-2026 / Fonte: osservatorio CPI Unicatt

Come si accede al Pnrr

Il punto di riferimento per conoscere bandi e regolamenti relativi al Pnrr è il portale di Italia Domani.

Per partecipare ai singoli bandi è poi necessario registrarsi su IPA, il portale delle pubbliche amministrazioni, e autenticarsi con SPID o con la carta di identità elettronica.

 

Giornalista e communication manager è stato collaboratore, capo redattore e direttore di riviste specializzate con focus su smart technologies, industria elettronica, LED e illuminazione e sostenibilità ambientale. Laureata in Lingue, ha acquisito nel corso degli anni forti competenze in ambito Smart City e Smart building. Da oltre 10 anni, segue progetti editoriali speciali in tema di città sostenibili e intelligenti e promuove e organizza il premio Ecohitech Award. Negli ultimi 8 anni si è specializza in content marketing, editoria online e scrittura SEO-oriented. Oggi è Direttore editoriale di LUMI4innovation.it