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IoT – Internet of Things: un mercato dal valore di 6 miliardi nel 2020
L’emergenza Covid-19 rallenta, ma non frena la crescita dell’Internet Of Things, trainato da Smart Agricolture, Smart Factory, Smart Logistics e Smart City.
Quante sono le startup innovative nel mondo e in Italia? Su quali tematiche e quali tecnologie si stanno focalizzando? Qual è stato l’impatto del Covid-19 sulla loro crescita e operatività?
Partiamo da un dato di fatto. Ovvero che la digitalizzazione e la connettività stanno pervadendo ogni settore applicativo, dall’automotive all’industriale, dallo smart building alla smart city.
L’IoT (Internet of Things) è quindi una parola chiave e uno dei focus delle Pmi innovative del giorno d’oggi. È infatti una tecnologia abilitante, insieme all’intelligenza artificiale, dell’innovazione e della trasformazione in ottica industria 4.0 e digital transition. Ecco perché molte start-up si stanno dedicando allo sviluppo di soluzioni e sistemi in cui l’Internet delle Cose gioca un ruolo importante.
Parlando di dati, un recente studio della società di ricerca americana IoT Analytics riporta che, a livello mondiale, le startup specificatamente legate alla tecnologia IoT sono numerose e con tassi di crescita molto interessanti. Nonostante il Covid-19 abbia rappresentato un freno allo sviluppo di queste aziende innovative, per via del crollo dei finanziamenti a supporto, le aspettative per i prossimi anni vedono un proliferare di nuove startup con tecnologie emergenti.
Sempre stando al rapporto, il software è l’area in cui le startup IoT competono di più. La maggior parte delle startup IoT (77%) propone infatti un servizio software dedicato, mentre il 45% offre hardware IoT, un altro 17% connettività e il 14% servizi.
All’interno del software IoT, il data analytics rappresentano il segmento maggiore (coinvolgendo il 37% di tutte le nuove startup IoT del 2020). Anche il tema della sicurezza legata all’IoT e alla cybersecurity stanno crescendo rapidamente attestandosi su una quota del 10% del totale.
Le start-up italiane hanno retto l’urto della crisi raccogliendo 683 milioni di euro di investimenti nel 2020. Il Covid-19 ha rappresentato un’occasione per modificare il modello di business (per il 30%) e sviluppare nuovi servizi legati all’emergenza sanitaria. Al centro di nuovi progetti i temi della sicurezza informatica, Big data, eCommerce, smart working.
In un contesto difficile, emerge in modo preponderante l’importanza del digitale e delle nuove tecnologie a traino di nuove soluzioni e progettualità. Questo lo scenario rilevato dall’Osservatorio Startup Hi-tech, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.
Lo studio mostra anche come il 78% delle grandi imprese italiane adotti oggi azioni di Open innovation.
Non dimentichiamoci infatti che molti top player – come Eni, Enel, Tim, Vodafone ecc. – guardano con interesse alle startup e hanno aperto veri e propri centri o hub dedicati all’innovazione al loro interno proprio per selezionare e raccogliere progetti e idee innovative.
In generale, si diffonde la collaborazione con le startup: un fenomeno presente per il 45% delle grandi imprese e il 15% delle Pmi.