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Energy innovation: trend, soluzioni e investimenti del settore verso la transizione energetica

Energy innovation: trend, soluzioni e investimenti del settore verso la transizione energetica

Raccogliere idee, lanciare nuove sfide e guardare al futuro per rispondere agli obiettivi di de-carbonizzazione e transizione energetica. È quanto si propone di fare ogni anno l’Energy Innovation Report dell’Energy & Startegy Group – Politecnico di Milano tracciando trend e orientamenti dell’innovazione nel settore dell’energia.

A seguito della presentazione dello studio (ndr. il 30 settembre 2020), vediamo quali sono gli ambiti su cui si stanno concentrando le attività di ricerca e gli investimenti dei maggiori player del mercato che, in una fase di forte cambiamento verso gli obiettivi di transizione energetica e sostenibilità ambientale da un lato e spinta da quanto avvenuto con l’emergenza sanitaria dall’altro, stanno pigiando l’acceleratore sullo sviluppo di nuove tecnologie, soluzioni e modelli di business. Non solo. Il focus dell’Energy Innovation Report riguarda anche l’acquisizione di start-up innovative, risorse e competenze da parte di imprese e multiutility che possano abilitare i processi di cambiamento e permettere di restare competitive sul panorama nazionale e internazionale.

Dove si concentrano gli investimenti verso la transizione energetica

Stando allo studio, se guardiamo prettamente al settore dell’Energy, i fornitori e le aziende stanno dimostrando di puntare su alcuni ambiti di sviluppo quali:

  • Mobilità elettrica, in funzione di una sempre maggiore integrazione di soluzioni e sistemi e in direzione di una rete di distribuzione efficiente e virtuosa;
  • Smart Grid ovvero reti intelligenti e applicazioni di Digital Energy;
  • Smart building e tutto quanto concerne i sistemi di building automation per gli edifici e i sistemi di controllo, monitoraggio e analisi dei dati;
  • Energy Storage, per quanto concerne le tecnologie e i sistemi di accumulo e stoccaggio dell’energia in ottica di una maggiore efficienza energetica;
  • Fonti rinnovabili, specialmente in alcuni ambiti di interesse emergente come l’idrogeno ma in generale come strada necessaria per raggiungere la transizione energetica;
  • Tecnologie digitali, ICT, Cybersecurity, Data Analytics e Smart Manufacturing, come aree di sviluppo extra settore.

In che modo? Attraverso attività di R&D ma anche attraverso l’acquisizione di start-up innovative mature già pronte (o quasi pronte) all’industrializzazione che rappresentano un’opportunità di differenziare il proprio business e di ampliare la propria presenza sul mercato.

Quanto e come investono le multiutility?

Nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019, le multiutility hanno effettuato investimenti in corporate venture capital per circa 2,2 miliardi di dollari, di cui il 30% circa nell’area della Smart Mobility con 17 start-up, seguita da aree relative a digital energy ed efficienza energetica.

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Questi investimenti sono stati effettuati per migliorare l’offerta già esistente delle utility ma anche per monitorare tecnologie che attualmente non fanno parte del core business, ma che potrebbero essere trainanti in futuro. Di fatto, le multiutility stanno modificando il loro approccio sul mercato proponendosi in modo sempre più forte come “fornitori di servizi” su più ampia scala, grazie anche all’uso delle tecnologie digitali.

Le start-up oggetto delle acquisizioni sono per lo più concentrate su soluzioni hardware (quasi il 50% delle startup) e, a seguire, di servizio (il 29% del campione).

Brevetti e ricerca: per il futuro si punta su rinnovabili, efficienza energetica e smart building

Guardando alla ricerca dell’Energy&Strategy Group, è interessante capire anche l’attività brevettuale delle imprese del settore Energy.
La proprietà intellettuale industriale, ovvero i brevetti, rappresenta infatti un importante indicatore sul livello di innovazione che caratterizza un ambito tecnologico.

Parlando di numeri assoluti di brevetti, i primi tre ambiti tecnologici delle attività di R&D sono l’Energy Storage, le fonti di energia rinnovabili (e in particolare il solare e il fotovoltaico) e l’efficienza energetica, settore particolarmente aperto e interessante che offre numerose opportunità di crescita. Ma un ambito particolarmente interessante (e lo dimostra il tasso di crescita più alto degli altri) è quello dello smart building.

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Digital transformation e transizione energetica vanno di pari passo

Negli ultimi anni, le attività delle multiutility si sono concentrate sui processi di digital transformation e sul rispondere agli obiettivi di crescita sostenibile e di transizione energetica. Al termine della presentazione, abbiamo ascoltato alcuni commenti dei principali player del mercato in questo ambito e, tra questi, abbiamo scelto di riportarvene alcuni che possono delineare alcuni trend futuri.

Ad esempio, durante l’incontro, Alessandro Lagostena, Responsabile Energy & Environmental Studies presso ERG, ha sottolineato l’importanza di un tema legato all’economia circolare, il repowering.

“Sembra ieri che abbiamo iniziato a parlare di rinnovabili – ha raccontato Lagostena – Ma oggi abbiamo un’esperienza nell’eolico che è oltre ventennale. Quindi siamo già in una fase di sostituzione e ricondizionamento degli impianti, acuito dalle sfide degli obiettivi 2030. Quello delle macchine e delle apparecchiature dismesse inizia a essere un tema su cui lavorare. Una sfida in ottica di economia circolare, reingegnerizzazione, riciclo e repowering.”

In generale tutte le multiutility hanno indicato nella digitalizzazione un ruolo fondamentale e un trend importante da seguire. Dalla centralità del dato e dei sistemi di IoT e predictive maintenance fino al ruolo della sensorizzazione delle reti.

Sul fronte delle rinnovabili, invece, due ambiti su cui si stanno concentrando gli sforzi delle attività di ricerca sono l’idrogeno e la cattura della CO2 (ad esempio attraverso sistemi di cattura delle emissioni in giacimento).

Interessante poi il commento di Michele Rossi, head of Data Science, Innovation & Hubgrade di Siram Veolia, in merito alle sfide più importanti per le ESco.

“L’efficienza va sempre migliorata e implementata e rappresenta una sfida continua – ha dichiarato Michele Rossi – per noi l’innovazione è di tipo sistematica per andare a intercettare i trend di mercato e le soluzioni che possono rispondere alle esigenze dei nostri clienti (industria e PA). Ad esempio, un trend su cui molti clienti si stanno attenzionando è la qualità dell’aria negli ambienti indoor, che passa sia dal concetto di sanificazione ambientale sia da un controllo del benessere interno dei luoghi in cui viviamo e lavoriamo.
In generale, poi, le ESCO stanno puntando sull’intelligenza artificiale per incrementare l’efficienza degli impianti e per gestire sistemi sempre più complessi con fonti energetiche diverse integrate con fonti rinnovabili.”

Il percorso verso il cambiamento e la transizione energetica passerà di fatto per continue soluzioni innovative e uno sforzo collettivo di ricerca e digital transformation.

Giornalista e communication manager è stato collaboratore, capo redattore e direttore di riviste specializzate con focus su smart technologies, industria elettronica, LED e illuminazione e sostenibilità ambientale. Laureata in Lingue, ha acquisito nel corso degli anni forti competenze in ambito Smart City e Smart building. Da oltre 10 anni, segue progetti editoriali speciali in tema di città sostenibili e intelligenti e promuove e organizza il premio Ecohitech Award. Negli ultimi 8 anni si è specializza in content marketing, editoria online e scrittura SEO-oriented. Oggi è Direttore editoriale di LUMI4innovation.it