
Efficienza energetica: cos’è e come migliorarla. Norme e incentivi
Cos’è e come fare efficienza energetica. Definizione, normativa, incentivi e strumenti di monitoraggio in Italia rispetto agli obiettivi europei.
La transizione energetica è sempre più legata a quella ecologica. È un aspetto caratterizzante il Green Deal che si concretizza nel Next Generation EU, due facce della stessa medaglia. Anche per chi, come le ESCo, sono chiamate a fare efficienza, puntando anche sul valore green dell’intervento.
«Fino a pochi anni fa si parlava solo di energy efficiency. Poi complice il Green Deal, si è voluta porre priorità sulla sostenibilità ambientale, ma ciò che non va mai perso di vista è che questi due temi sono per lo più complementari – afferma Massimo Catania, Amministratore Delegato di Trigenia –. Il tema è sempre lo stesso: fare innovazione tecnologica e applicare tecnologie digitali per ridurre l’impatto ambientale derivante dai processi e dall’utilizzo dell’energia. Un fine è legato all’altro: risparmiare energia consente di ridurre le emissioni, potendo così diminuire l’impatto ambientale e insieme il conto economico aziendale».
Quello che era l’energy audit oggi è divenuto carbon audit, ma si passa sempre da un’analisi di processo legato alla modalità di impiego dell’energia e fare saving.
Con il vertice della Energy Service Company che negli anni ha condotto tante grandi imprese e PMI a migliorare le proprie performance, cerchiamo di comprendere come è possibile risparmiare energia e decarbonizzare l’attività, puntando su ingegneria energetica, digitalizzazione e finanza agevolata.
Oggi è molto più semplice approcciare determinati temi con le piccole e medie imprese. L’incidenza del costo energetico è tale per cui è considerato prioritario ridurre usi, consumi e quindi costi energetici.
I decisori hanno tre leve per sensibilizzare sul valore dell’efficienza energetica: svolgendo un’adeguata comunicazione; instillando la consapevolezza della necessità di mettere in atto azioni virtuose; attuando una politica incentivante.
Oggi, a quest’ultimo proposito, è possibile contare su diverse soluzioni dedicate, a cominciare dal PNRR, che per il 60% è legato a interventi di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale. È uno scenario favorevole che porta sempre più aziende a mettere in atto azioni di efficientamento. Tuttavia, anche se la comprendo, non giudico così positivamente questa fretta nel migliorare le proprie prestazioni. Reputo meglio contare su un tempo adeguato a pianificare azioni capaci di garantire risultati efficaci e durature. Anche per questo considero poco utile una misura come il Superbonus 110%, che rischia di fomentare il mercato anziché promuoverne uno sviluppo organico. Un po’ come è avvenuto nel 2010/2011 con gli incentivi al fotovoltaico, che purtroppo non hanno consentito alla filiera di strutturarsi in modo adeguato e creare professionalità e condizioni tali da produrre in loco tecnologie, competenze e una filiera di settore.
Innanzitutto occorre mettere in atto tutte le indicazioni che un’ESCo come Trigenia può fornire, dall’audit energetico alle best practice da tradurre in realtà. In questo senso può essere valida l’adozione di un sistema ISO 50001 o una formazione ad hoc all’utilizzo consapevole dell’energia.
Investimenti su tecnologie dedicate presuppongono, invece, tempi più lunghi e investimenti più importanti. Penso, per esempio, all’installazione di un impianto fotovoltaico o a pompe di calore per elettrificare i consumi. Ciò che invece, conviene concretizzare in maniera intelligente, è installare software di monitoraggio e smart energy management, in grado di controllare e fare ottimizzazione in tempi rapidi, grazie a competenze specifiche. In questo senso Trigenia svolge numerose azioni di supporto e consulenza, grazie al proprio team di energy manager in outsourcing, che sono in grado di gestire al meglio tali strumenti e condurre l’azienda alla gestione ottimizzata e ottimale di sistemi, processi e impianti.
La nostra realtà sta supportando diverse aziende che hanno deciso di ridurre la propria carbon footprint di prodotto, processo o organizzazione.
La carbon audit, è una misura che esprime in CO2 equivalente il totale delle emissioni di gas a effetto serra. Misurare la carbon audit è fondamentale per avere una migliore consapevolezza dell’impatto ambientale generato da azioni, processi, prodotti. Dopo un’analisi iniziale della propria impronta carbonica, Trigenia supporta le aziende ad intraprendere un sentiero virtuoso in grado di creare valore.
A questo proposito abbiamo tecnologie a supporto: un esempio è Cloven, sistema di monitoraggio energetico che permette l’acquisizione, la supervisione ed il controllo, in tempo reale, dei dati relativi agli impianti non solo in unica sede, ma anche in più impianti. Stiamo seguendo, in questo ambito, una società con 21 plant nel mondo, ognuno dei quali sta portando avanti un piano di decarbonizzazione, potendo confrontarsi con gli altri. Una condizione, questa, che porta anche a una competizione virtuosa.
Le porto ad esempio un caso di studio riguardante un’azienda di trasformazione vitivinicola medio-grande (7/8 milioni di bottiglie l’anno). Non avendo significative incidenze dal punto di vista energetico, ci si è invece focalizzati su un piano PSR che presupponeva diverse premialità legate a energy efficiency e sostenibilità. L’azienda, che aveva 3,5 milioni di euro da investire per adeguare le infrastrutture, ha deciso di impiegare il 20% circa del budget in interventi per crescere nel ranking della graduatoria del bando.
Dopo un’iniziale opera di sensibilizzazione, Trigenia l’ha supportata nella progettazione. È stato così istallato un impianto fotovoltaico che l’ha resa autonoma energeticamente per più del 50% del suo fabbisogno, insieme anche a un sistema di monitoraggio energetico e idrico. A quest’ultimo riguardo, è stata mappata tutta l’acqua in entrata e in uscita (sotto forma di reflui), realizzando così un depuratore e avendo oggi sotto controllo tutti i prelievi ed emissioni in un’unica dashboard. Tutto questo ha consentito all’azienda di posizionarsi nei primissimi posti del ranking del bando PSR, ottenendo un contributo a fondo perduto pari al 40% sull’investimento.
Non solo: il nostro sistema di digital energy monitoring Cloven, , è diventato tecnologia abilitante per tutti gli impianti di produzione. L’azienda ha così potuto beneficiare, , cumulandolo con il fondo perduto, dell’iperammortamento del piano Industry 4.0. Quindi la somma di quest’ultima misura incentivante più il risparmio energetico-idrico e il contributo del bando ha ripagato quasi all’80% l’investimento originario. Non solo: una parte del criterio di punteggio era legato all’ottenimento di certificazioni. Così Trigenia è stata in grado di di accompagnare l’azienda a conseguire le certificazioni ISO 14000, ISO 50001 e ISO 14064.
Oggi quest’azienda è uno dei fiori all’occhiello della vitivinicoltura delle Langhe, su cui stiamo pianificando nuovi progetti e iniziative per integrare anche la filiera e coinvolgendola in questo percorso virtuoso.
Così l’azione integrata e multidisciplinare di Trigenia ha permesso di accedere a misure di finanza agevolata, fare attività di efficientamento e sostenibilità, consentendo al committente di ripagarsi quasi interamente l’investimento e ottenendo molteplici benefici.
Seppure il nostro core business ha una vocazione industriale, nel tempo abbiamo acquisito una società specializzata in sistemi di automazione, BT Digital Automation, che si occupa di automazione con un grosso know how su BMS e BEMS.
Crediamo, quindi, che Trigenia possa fornire il proprio contributo anche in progetti di riqualificazione immobiliare andando a inserire soluzioni intelligenti per efficientare e innovare tecnologicamente edifici, grazie al monitoraggio energetico È un tema cardine su cui si concentra progressiva attenzione generale: oggi si fanno molti interventi di ristrutturazione infrastrutturale, ma c’è sempre più convinzione che la gestione dei dati e le tecnologie faranno la differenza nella vita utile di un building.
Nata nel 2007, Trigenia è una ESCo con sede a Torino che è stata capace nel tempo di gestire consumi e monitorare l’andamento di imprese top come Ferrero o Magneti Marelli e che vanta come clienti realtà come Pirelli, il colosso USA di componentistica elettronica Vishay o, nel settore della trasformazione alimentare, Italgel uno dei primi produttori di gelatina e collagene idrolizzato al mondo.
Trigenia è riuscita a diventare un partner riconosciuto a livello nazionale e internazionale: Trigenia LLC, con sede ad Abu Dhabi, è la prima ESCo accreditata dal Dipartimento dell’Energia di Abu Dhabi per lo sviluppo di progetti di efficienza energetica e contratti EPC di rendimento energetico. Inoltre, ha sempre creduto al valore della ricerca e sviluppo, investendo almeno il 10% del fatturato annuo.
Il successo ottenuto nel corso degli anni, è frutto della filosofia societaria che da sempre guida l’attività di efficientamento energetico e che ha nell’intelligenza una matrice consolidata, ma anche della capacità di riunire in un’unica realtà le proprie competenze energetiche, digitali e finanziarie
In Trigenia si integrano infatti tre anime: quella energetica e ingegneristica di analisi del processo, quella finanziaria che supporta i progetti di sviluppo tecnologico e industriale; l’anima digital che aiuta le aziende attraverso un’opera di “domotica industriale” volte al monitoraggio, ma anche azionamento, controllo e ottimizzazione dei processi.