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Rinnovabili e carbon-neutrality: il lungo percorso dell’Italia
La strada dell’Italia verso gli obiettivi europei sui tagli delle emissioni di CO2 e la carbon-neutrality è lunga. Rinnovabili e mobilità elettrica saranno determinanti.
Nel suo Rapporto dedicato ai “10 Key Trend sul clima in Italia”, l’associazione Italy for Climate fa il punto sui trend legati a decarbonizzazione e transizione energetica che hanno caratterizzato il 2021 nel nostro Paese e su cosa andrebbe fatto nel 2022 per avvicinarsi agli obiettivi del 2030.
Il 2021 è stato un anno di ripresa per l’economia italiana che ha registrato una crescita del PIL del 6,5%, la più alta degli ultimi 40 anni. Pur con cifre importanti, questa ripresa non ha ancora permesso di tornare ai livelli pre-pandemici, ora compromessi da crisi energetica e aumento generale dei prezzi.
Anche le emissioni di CO2 e di gas serra hanno registrato una crescita. Si parla di un +6,8% (corrispondente a 26 milioni di tonnellate di gas serra) che ha fatto tornare ai livelli quasi uguali a quelli prima del Covid.
Nel 2021, l’Italia ha installato nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico) per circa 1,4 milioni di kW. Per raggiungere gli obiettivi europei in materia di transizione energetica e decarbonizzazione, dovremmo installare almeno 8 GW l’anno. L’Italia è “fanalino di coda” in Europa (Figura 1). Il problema principale resta legato all’iter autorizzativo e burocratico troppo lungo e complesso.
L’anno scorso è stata registrato un incremento della domanda di energia dell’8,5%, con consumi pari a quasi 10 Mtep (milioni di Tep) che hanno compensato il calo dell’anno precedente (di quasi 13 Mtep). Tutti i settori hanno visto aumentare i loro consumi di energia, dai trasporti all’industria al mondo degli edifici.
In Italia, il 77% dei consumi energetici vengono soddisfatti dall’uso di combustibili fossili importati dall’estero. Questo fa sì che il nostro Paese sia estremamente dipendente energeticamente dall’estero e in particolare da Paesi come la Russi, l’Algeria e la Libia. Accelerare il processo di transizione energetica e aumentare la quota di rinnovabili significa per il nostro Paese poter anche essere più indipendenti da questo punto di vista.
Nella seconda metà del 2021 i prezzi del gas hanno registrato una vera impennata: +460%. Questo ha inciso pesantemente sulla bolletta energetica degli italiani.
Anche i prezzi dell’energia elettrica sono cresciuti notevolmente. Nell’arco di un anno si è passati da 61 euro a 281 euro per mille kWh.
In base al sistema europeo dell’Emission Trading Scheme (ETS), il costo delle emissioni di CO2 è aumentato notevolmente. Nel 2021 il prezzo è più che raddoppiato arrivando a essere 80 euro per tonnellata. Questo aumento ha inciso anche sull’incremento dei prezzi dell’elettricità.
In molti Paesi europei, come UK, Germania, Spagna, Francia e Portogallo, il 2021 è stato un anno importante che ha visto l’introduzione di leggi specifiche sul raggiungimento di target vincolanti per imprese e realtà di diversa natura rispetto alla neutralità climatica. Questo non è però ancora avvenuto in Italia, dove siamo in ritardo.
Nel 2021, l’Italia ha registrato un triste primato rispetto alla quantità di ettari di superficie toccati da incendi (160mila ettari). Il nostro Paese si è dimostrato uno dei più vulnerabili dal punto di vista dei cambiamenti climatici.