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PNRR per le PA: quali risorse per la transizione ecologica e digitale

PNRR per le PA: quali risorse per la transizione ecologica e digitale

Sono circa 50 miliardi di euro i finanziamenti stanziati dal Pnrr per la transizione ecologica e digitale dei Comuni e degli enti locali. Cifre importanti che sottolineano il ruolo centrale giocato dalle PA in questo momento di trasformazione.

Eppure, come evidenziato in un recente intervento per LUMI dal Prof. Gianmarco Revel, docente presso l’Università Politecnica delle Marche, ci sono dei ritardi enormi, specialmente nelle spese delle Pubbliche Amministrazioni. “Mentre le Regioni sono molto strutturate, molti Comuni hanno una incapacità tecnica per mettere in campo progetti di lungo periodo. Ricordiamoci che il 69% dei Comuni conta meno di 1.000 abitanti e si trova in notevole svantaggio rispetto ad altre realtà più organizzate”.

Ma vediamo in sintesi quali sono le missioni, le componenti e i relativi obiettivi del Piano rivolti alla Pubblica Amministrazione per poi analizzare a che punto siamo e quali sono le criticità maggiori.

La transizione digitale nella PA

La transizione digitale è uno tre assi strategici del Pnrr e rappresenta il 27% delle risorse messe complessivamente a disposizione.

Italia digitale 2026 è il piano strategico per la digitalizzazione e la connettività promosso dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale all’interno del PNRR e prevede due interventi principali.

Il primo (per un investimento di 6,71 miliardi) concerne le infrastrutture digitali e la connettività a banda ultra larga. Il secondo (pari a 6,74 miliardi) riguarda gli interventi volti a trasformare la Pubblica Amministrazione in chiave digitale.

Gli investimenti strettamente legati alla digitalizzazione degli enti locali e della trasformazione in smart city, contenuti nella Missione 1 Componente 1 e ai quali è stato dedicato il portale PA digitale.    

Prevede due livelli di interventi. Quelli più trasversali, legati alla Pubblica Amministrazione centrale, prevede delle misure e delle strategie su temi portanti quali l’interoperabilità dei dati, la cybersecurity, la digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali, le competenze digitali all’interno degli enti pubblici e la creazione di un Polo Strategico Nazionale.

Per quanto riguarda le PA locali, i temi principali riguardano:

  • Abilitazione e facilitazione della migrazione al Cloud
  • User experience e usabilità dei servizi pubblici
  • Adozione dei sistemi pagoPA e AppIO
  • Adozione dei sistemi di identità digitale e ANPR
  • Digitalizzazione degli avvisi pubblici
  • MaaS (Mobility as a Service) ovvero la mobilità come servizio, che ha già individuato nelle città di Milano, Roma e Napoli le capofila per la sperimentazione del servizio
  • Collegamenti nelle isole minori
  • Italia 5G, con progetti sperimentali in alcune città italiane

Si parla di 11 miliardi di euro complessivi.

La transizione ecologica nella PA

La transizione ecologica copre il 40% dei fondi stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I contenuti sono racchiusi nella Missione 2 interamente dedicata alla rivoluzione verde.

Questi sono gli interventi e gli obiettivi relativi alla trasformazione green delle città e delle PA:

Missione 2 Componente 1.1

Gli ambiti di intervento riguardano la gestione dei rifiuti (waste management) e l’applicazione del paradigma dell’economia circolare. Una delle linee di intervento è dedicata alla realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e di ammodernamento degli impianti esistenti

Missione 2 Componente 2.4

Il focus di questo intervento è quello di sviluppare un trasporto locale più sostenibile. Nello specifico l’investimento 4.1 si occupa di rafforzare la mobilità ciclistica attraverso la realizzazione di 570 km di piste ciclabili urbane e metropolitane e 1.250 km di piste ciclabili turistiche. L’obiettivo è di aumentare le reti ciclabili in ambito urbano, metropolitano, regionale e nazionale.

L’investimento 4.2 si concentra poi sullo sviluppo del trasporto rapido di massa puntando sulla realizzazione di 240 km di rete attrezzata per le infrastrutture di trasporto suddivise in metro (11 km), tram (85 km), filovie (120 km), funivie (15 km). Target di questi finanziamenti è ottenere lo spostamento di almeno il 10% del traffico delle auto al trasporto pubblico.

La linea di investimento 4.3 punta invece sullo sviluppo di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. L’intervento mira ad arrivare a 7.500 punti di ricarica rapida in autostrada e 13.755 nei centri urbani, oltre a 100 stazioni con ricarica sperimentali con tecnologie avanzate per lo stoccaggio dell’energia.

Infine, l’investimento 4.4 si occupa del rinnovo delle flotte di bus e treni verdi a basso impatto ambientale attraverso l’acquisto, entro il 2026, di 3.360 bus a basse emissioni. Un terzo delle risorse sono destinate al trasporto pubblico delle principali città italiane.

Missione 2 Componente 3

Il tema principale è l’efficientamento energetico degli edifici, con una linea di intervento specificatamente rivolta agli edifici pubblici, con focus su riqualificazione energetica nell’edilizia scolastica e negli edifici giudiziari. Un altro obiettivo dei finanziamenti è quello di implementare e sviluppare reti e sistemi di teleriscaldamento, con agevolazioni pari a 200 milioni di euro.

Focus su inclusione sociale e turismo

Missione 1 Componente 3

La tematica principale riguarda il turismo e la cultura e prevede una serie di interventi che possono interessare Comuni e PA. In particolare, l’investimento 2.1 è dedicato a sviluppare l’attrattività dei borghi, ovvero dei tanti piccoli centri storici italiani che offrono un enorme potenziale per un turismo sostenibile alternativo grazie al patrimonio storico, artistico e culturale. Obiettivo principale è quello di sostenere il rilancio dei borghi storici attraverso progetti di sviluppo economico-sociale.

L’investimento 2.3 riguarda i programmi per valorizzare l’identità dei luoghi, come parchi e giardini storici che sono elementi chiave nei processi di rigenerazione urbana comunale. L’obiettivo è infatti quello di valorizzare e sviluppare processi di rigenerazione urbana in ottica green aumentando il verde e la riforestazione urbana.

Missione 4 Componente 1.1

Questa componente, nell’investimento 1.1, si focalizza su Piano per asili nidi e Scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia per creare circa 228.000 posti in asili nidi e scuole dell’infanzia.

Missione 5 Componente 2.2

La linea di investimento 2.2 finanzia i Piani urbani integrati, dedicati alle periferie delle città metropolitane. L’intervento prevede una pianificazione urbanistica partecipata, con l’obiettivo di trasformare territori vulnerabili in smart city, città intelligenti e sostenibili, limitando il consumo di suolo edificabile.

Enti locali e Pnrr: quali criticità

I problemi principali all’attuazione del Pnrr da parte delle Pubbliche Amministrazioni si possono riassumere in alcuni punti chiave:

  • Mancanza di competenze specializzate (nelle tecnologie digitale e su alcuni temi specifici che richiedono skill tecnici adeguati)
  • Mancanza di capacità progettuale e di rendicontazione a livello organizzativo-strutturale
  • Difficoltà di coordinamento tra le varie divisioni all’interno del Comune
  • Complessità dei bandi e degli iter procedurali
  • Cambiamento delle stazioni appaltanti e delle regole
  • Necessità di supporto da parte dei Comuni più piccoli
  • Resistenze interne al cambiamento
  • Difficoltà nel far fronte alle spese correnti rispetto agli investimenti effettuati o in corso

Come ci ha spiegato il Prof. Gianmarco Revel:
“Sono da evidenziare 3 aspetti cruciali:
1. La necessità di una strategia. Il Next Generation EU nasce come un recovery plan, ma ha bisogno di non essere visto solo come un’iniezione di liquidità. Va interpretato come piano per dare un impatto di lungo periodo. Serve quindi una visione a medio-lungo termine.
2. Le competenze. Molte delle PA stanno combattendo con la carenza di competenze necessarie per mettere in campo progetti di ampio respiro. Competenze tecniche, competenze digitali, competenze a livello di progettualità e rendicontazione. Altri Comuni hanno assunto o stanno assumendo risorse dedicate con funzioni specifiche di “coordinamento pnrr”.
3. Tempi di attuazione. Ci sono tempistiche molto stringenti da rispettare e i dati ci dicono che siamo già in ritardo.
Stando ai dati pubblicati di recente, nel 2021 avremmo dovuto aver speso oltre 15 miliardi di euro mentre ne abbiamo spesi solo 5,1. Abbiamo altre scadenze concordate per il 2022 per 27 miliardi e per il 2023 di altri 37,4 miliardi focalizzati nelle aree green, digital e di istruzione e ricerca che ci pongono traguardi molto ambiziosi.”

Giornalista e communication manager è stato collaboratore, capo redattore e direttore di riviste specializzate con focus su smart technologies, industria elettronica, LED e illuminazione e sostenibilità ambientale. Laureata in Lingue, ha acquisito nel corso degli anni forti competenze in ambito Smart City e Smart building. Da oltre 10 anni, segue progetti editoriali speciali in tema di città sostenibili e intelligenti e promuove e organizza il premio Ecohitech Award. Negli ultimi 8 anni si è specializza in content marketing, editoria online e scrittura SEO-oriented. Oggi è Direttore editoriale di LUMI4innovation.it