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Smart city: cos’è, come funziona, caratteristiche ed esempi
Nella smart city, le tecnologie sono usate per rendere la città più efficiente, sicura e sostenibile e per migliorare la qualità della vita dei cittadini
“Immaginare il futuro è il primo passo per realizzarlo”: con queste parole il Comune di Parma presenta il progetto Parma Futuro Smart, che sta trasformando il capoluogo emiliano in un laboratorio a cielo aperto per la definizione di nuovi modelli di smart city.
Il percorso di Parma verso l’ambizioso obiettivo di diventare un esempio virtuoso per le città italiane rientra nel più ampio progetto di respiro europeo “Ruggedised”, approvato il 4 luglio 2016 dalla Commissione Europea e finanziato attraverso Horizon 2020.
Nato coinvolgendo inizialmente le tre città di Rotterdam, Umeå e Glasgow, il progetto si è esteso anche a Para, Brno e Gdansk perseguendo l’obiettivo di sviluppare smart city avanzate, più intelligenti e sostenibili.
Il protocollo Parma Futuro Smart City, in linea con Ruggedised, si pone due obiettivi principali:
1. Sviluppare e testare soluzioni tra loro integrate a basso consumo energetico, trasporto urbano sostenibile, sistemi energetici e infrastrutture ICT.
2. Sviluppare una visione della città condivisa con i principali stakeholders locali e co-progettare scenari e visione della città futura per indirizzare la pianificazione della Smart City.
Mentre le prime tre città coinvolte nel progetto europeo, denominate città faro, sperimenteranno soluzioni innovative legate alla smart grid, alla mobilità elettrica e agli ICT, le altre tre città denominate follower, tra le quali Parma, si assumono invece il compito di sviluppare una visione e un piano smart city per replicare alcune delle misure testate dalle città faro, in modo tale da individuare modelli adottabili anche in altre città italiane ed europee.
Ad oggi sono molte le iniziative messe in campo per trasformare Parma in un modello di smart city, anche grazie al coinvolgimento di diverse realtà operanti sul territorio. Uno dei primi step è stata infatti la creazione di un sito web nel quale individui e società hanno potuto contribuire con proposte concrete.
Ne sono derivati tavoli di lavoro congiunti, che hanno portato alla definizione di un Proof of Concept (PoC) con diversi ambiti, situati in diversi punti della città, per il monitoraggio di vari parametri.
I sensori, disposti lungo le vie all’interno delle mura cittadine, hanno permesso di rilevare le principali criticità in termini di inquinamento acustico e di monitorare il flusso di persone in entrambi i sensi di marcia, fornendo dati utili per migliorare la progettualità nell’organizzazione di eventi.
Il collocamento di sensori per il monitoraggio del traffico veicolare hanno permesso di mappare in modo più chiaro le caratteristiche della mobilità urbana in specifiche aree e fasce orarie, rilevando specificità importanti per la gestione e la pianificazione della mobilità e della ZTL.
Una rete di sensori annegati nell’asfalto e di dispositivi ottici ha permesso di verificare l’effettivo utilizzo degli stalli di sosta e di monitorare il comportamento anche in specifiche applicazioni, come le operazioni di carico e scarico. Da questi dati è possibile ottimizzare la gestione degli stalli, ad esempio quelli riservati a categorie speciali.
Sensori intelligenti hanno permesso di monitorare in tempo reale il livello di riempimento dei cestini per la raccolta dei rifiuti, ottimizzando il servizio di svuotamento.
In quest’ottica di costruzione di un ecosistema sostenibile sia a livello ambientale sia a livello sociale, che pone al centro il benessere e la qualità di vita dei cittadini, si pone anche un altro importante risultato ottenuto da Parma: l’elezione a Capitale Italiana della Cultura 2020 e 2021. La città si pone così come un laboratorio a cielo aperto nel quale lo sviluppo culturale cresce di pari passo con l’innovazione tecnologica.