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Smart city: cos’è, come funziona, caratteristiche ed esempi
Nella smart city, le tecnologie sono usate per rendere la città più efficiente, sicura e sostenibile e per migliorare la qualità della vita dei cittadini
L’illuminazione pubblica connessa è un’opportunità presa in considerazione non solo dalle grandi città, ma anche da piccole realtà. Per riuscire, però, ad abilitare i lampioni delle infrastrutture viarie a nuovi servizi occorre puntare su soluzioni tecnologiche in grado di garantire connettività e insieme essere sostenibili economicamente, oltre che pratici.
Già oggi, ci sono città come Londra che hanno puntato su soluzioni di illuminazione connessa per avviare servizi di smart city, basandosi sui propri punti luce lungo le strade principali. Lo sa bene Urban Control, che ha contribuito all’intervento trasformando migliaia di punti luce nella capitale del Regno Unito. Proprio di recente, la società britannica ha deciso di incorporare la connettività cellulare 1NCE nella sua nuova gamma di controller per lampioni Urban Node 324.
E questa è solo l’ultima operazione messa a segno da 1NCE, che lavora da tempo anche con Flashnet, azienda del gruppo Engie che sviluppa sistemi per infrastrutture e città intelligenti mediante inteliLIGHT®. Si tratta di un’applicazione per l’illuminazione stradale intelligente in cui l’utente è informato in tempo reale di ogni cambiamento della rete elettrica.
Lo sviluppo delle applicazioni di smart lighting in ambito urbano è in crescita. Reportlinker prevede che il mercato globale, oggi poco superiore a 627 milioni di dollari, triplicherà di fatto, giungendo a 1,78 miliardi di dollari entro il 2027.
L’interesse per l’illuminazione pubblica connessa c’è, ma servono soluzioni che possano garantire connettività ampia, sostenibilità economica e facilità di impiego installativo e manutentivo. Per questo piace la soluzione di connettività offerta da 1NCE. «NB IoT e LTE M sono i due standard di connettività per oggetti di basso consumo selezionati per essere installati sul dispositivo Urban Control. Ci sono pochi operatori in Europa in grado di fornire una SIM che funzioni sia su Narrow Band sia su LTE M. 1NCE può garantire questa opportunità, che apre grosse potenzialità di sviluppo alla smart street lighting a livello internazionale», spiega Luigi Capobianco, vice presidente Southern & Western Europe dell’azienda specializzata nella connettività IoT.
Grazie alla SIM 1NCE, il dispositivo Urban Control può funzionare praticamente ovunque nel mondo. La scelta di questo componente tecnologico è motivata dal punto di vista operativo dalla possibilità di facilitare l’operatività, riducendo i costi.
Per lo sviluppo dell’illuminazione connessa in città, poter contare su un oggetto che integra NB IoT e LTE M apre a potenzialità finora poco sviluppate. Il motivo è legato alla possibilità di svincolarsi dalla necessità di infrastrutture fisiche di comunicazione. Spesso, infatti, la tecnologia impiegata per la trasmissione dati è quella powerline. Essa utilizza la rete di alimentazione elettrica come mezzo trasmissivo, sfruttando il cavo di rame.
«Indipendentemente dalla tipologia di territorio e di installazione, è necessario un dispositivo che funga da aggregatore di dati per alcune decine o centinaia di lampioni. Questo dispositivo trasmette poi i dati al server. Ciò implica la necessità di creare una infrastruttura che richiede complessità e costi poco sostenibili in caso di applicazioni più contenute, come può essere un parco giochi con pochi punti luce o installazioni in piccoli borghi», spiega Capobianco. Nel caso di 1NCE, è possibile contare per ogni punto luce su una SIM e un device connesso con tecnologia cellulare, che invia autonomamente i dati al server permettendo di illuminare in modo intelligente ogni tipo di infrastruttura esterna e di attivare altri servizi. «Inoltre, non richiede conoscenze specifiche di connettività, offrendo così la possibilità agli installatori dei lampioni di rendere automaticamente connesso il punto luce senza necessità di interventi complessi sulla rete di alimentazione elettrica».
Si aggiunge poi un altro pregio offerto dalla soluzione 1NCE in tema di smart lighting per l’illuminazione pubblica connessa: la ridondanza. Se, come nel caso di powerline, la centralina si guasta, salta la connettività su tutti i lampioni a essa collegati. Non solo: una volta connesso il singolo lampione, grazie alla tecnologia 1NCE si possono fornire vari servizi. «Poco tempo fa, una nota multiutility italiana ha emesso un bando gara per il nuovo lampione smart, che include più sensori per misurare vari parametri e altri device. Se il lampione è connesso con la tecnologia 1NCE è possibile, con la singola SIM, trasmettere informazioni e fornire le opportunità perché ogni punto luce possa essere settato per fornire determinate informazioni e servizi, dal monitoraggio locale della qualità dell’aria alla temperatura fino alla frequenza di passaggio dei veicoli», sottolinea il manager 1NCE.
Il “lampione connesso” può diventare anche un abilitatore di ricarica elettrica, come già accade nel Regno Unito, possibilità concretizzabile (e fattibile, a livello tecnologico ed economico) anche in piccoli borghi o in aree rurali. Sono tutte opportunità che rendono concreta l’opportunità di porre le basi per la smart city.
La connettività cellulare 1NCE permette la transizione senza soluzione di continuità tra diversi standard di comunicazione come LTE-M e NB-IoT senza costi aggiuntivi per il roaming o la configurazione. Questo permette un’implementazione facile ed economica della connettività nelle soluzioni intelligenti, tutte potenzialità che hanno convinto aziende del calibro di Deutsche Telekom e i suoi partner di roaming, nonché Amazon Web Services, attore mondiale nelle telecomunicazioni e nei servizi cloud: con entrambi collabora strettamente 1NCE.
Tra i partner che hanno scelto le soluzioni dell’azienda tedesca c’è anche la già citata Flashnet, che ha messo a punto la soluzione di smart lighting stradale inteliLIGHT che piace non solo alle grandi città, ma anche ai borghi. Sono proprio le piccole città che vogliono ancora raccogliere tutti i benefici dell’illuminazione stradale intelligente, adottando tecnologia e dati in un modo che essa risponda alle loro specifiche esigenze di illuminazione pubblica connessa. Per questo diverse città del Sud Italia hanno trovato la risposta.