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Edilizia e rinnovabili per la transizione energetica delle città

Edilizia e rinnovabili per la transizione energetica delle città

L’integrazione tra edilizia e rinnovabili è uno dei punti focali per la transizione energetica e lo sviluppo delle città in chiave sostenibile.
Lo mette in luce un report di Deloitte in cui si sottolinea che, mentre le città fanno a gara per attrarre imprese in crescita, talenti e innovazione in una competizione sempre più globale, le fonti rinnovabili (fotovoltaico ed eolico in primis) sono diventate per molti la chiave per raggiungere i loro obiettivi di città intelligente.

“Gli obiettivi di una smart city incentrata sulle persone sono la crescita economica, la sostenibilità e la qualità della vita, mentre gli obiettivi di una utility sono quelli di fornire energia affidabile, conveniente e responsabile dal punto di vista ambientale. L’energia solare ed eolica sono i perni per allineare e raggiungere entrambe le serie di obiettivi”.

E per descrivere meglio le città che riconoscono questo e sfruttano l’energia eolica e solare, la stessa Deloitte ha sviluppato il concetto di smart renewable city. Esse sono già alimentate da energia solare ed eolica e prevedono l’ulteriore diffusione di queste fonti come parte integrante dei loro piani di città intelligenti.

Edilizia sostenibile e rinnovabili in Italia

Se vogliamo declinare al contesto italiano questo concetto, è possibile partendo dai dati che vedono lo sviluppo delle rinnovabili sempre più con taglie che fanno pensare a un impiego nell’edilizia residenziale o uso uffici.

Se si considera che – secondo statistiche GSE – gli impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili installati in Italia risultano, a fine 2019, poco più di 893mila e che si tratta principalmente di impianti fotovoltaici (98,5% del totale), occorre considerare che il 95% circa degli impianti fotovoltaici installati in Italia ha potenza inferiore a 50 kW. Non solo: ben tre quarti del calore derivato prodotto da fonti rinnovabili è concentrato nel settore residenziale (42,4%) e in quello dei servizi (32,4%). Il 74% dei 9.544 TJ di energia fornita nel 2019 dai collettori solari termici e consumata in modo diretto in Italia si concentra nel settore residenziale. E ancora: l’80% degli impianti eolici ha potenza inferiore a 200 kW (taglia limite per il minieolico), di questi il 59,3% si concentra nella classe dimensionale compresa tra i 50 kW e 200 kW.

«L’integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici in un futuro contesto di smart city è un tema interessante e credo possa essere declinato al meglio negli edifici di nuova costruzione, in cui sarà più facile una integrazione tra architettura, intelligenza ed energia rinnovabile». Lo afferma Stefano Boscherini, ingegnere e Consigliere di GBC Italia che in occasione di un recente convegno di Green Building Council Italia ha messo in luce proprio l’integrazione tra rinnovabili negli edifici, illustrando in particolare le premialità nei protocolli LEED/GBC.

Edilizia e rinnovabili secondo i protocolli di sostenibilità

LEED-GBC, come anche Itaca, Casaclima, BREEAM, sono tutti standard di certificazione che pongono l’accento sulla sostenibilità, che si declina sotto forma di qualità del costruito, di efficienza energetica, di riduzione delle emissioni, ma anche di produzione energetica da fonti rinnovabili. Ma quali sono le fonti innovabili integrabili negli edifici?

«Se consideriamo l’impiego di fonti rinnovabili on site, quindi all’interno del perimetro dell’intervento edilizio, sono contemplati e considerati in modo premiante dai protocolli di edilizia sostenibile – spiega Boscherini – Il fotovoltaico è la fonte d’elezione, in quanto perfettamente integrabile, sia sul tetto sia sulle facciate, quasi come una seconda pelle. Tutti i protocolli lo contemplano, così come il solare termico e il mini eolico. Altre invece, come la geotermia ad alta entalpia, vengono considerate da alcuni protocolli mentre meno da altri».

Quanto al sistema Certificazione LEED così come il sistema italiano GBC Home, si basa sull’attribuzione di crediti, suddivisi in categorie, che vengono riconosciuti dal Green Building US (USGBC) o dal GBC Italia, in concomitanza con il raggiungimento di ciascuno dei requisiti caratterizzanti la sostenibilità dell’edificio. La somma dei crediti determina il livello di certificazione ottenuto. In questo senso, il protocollo LEED premia l’uso di fonti rinnovabili secondo due crediti (ogni credito implica un criterio di sostenibilità): «uno riguarda la prestazione energetica complessiva dell’edificio, l’altro invece premia specificamente la produzione di energia rinnovabile on site, contemplando fotovoltaico, solare termico, minieolico, geotermia a bassa entalpia, persino idroelettrico».

Rinnovabili nell’edilizia: dal Superbonus alle smart city

Sempre a proposito di edilizia e rinnovabili, in tutti i protocolli la produzione da fonti green è una componente importante perché è un elemento caratterizzante della sostenibilità: «gli stessi standard intendono apportare un valore aggiunto all’edilizia, cambiando in positivo le regole dall’interno e trasmettendo un messaggio forte e comprensibile che fa leva sull’attenzione alla sostenibilità ambientale, sia sotto forma di produzione che di efficienza energetica», sottolinea l’ingegnere e Consigliere GBC Italia.

I protocolli come GBC Italia sono particolarmente importanti per il concetto di integrazione delle rinnovabili in edilizia. Nel panorama nazionale, a livello normativo dal 2018 è prescritto che gli edifici residenziali di nuova costruzione e gli immobili soggetti a riqualificazioni importanti sono obbligati a produrre energia termica facendo ricorso a impianti alimentati da fonti rinnovabili. «Tuttavia, i protocolli di edilizia sostenibile premiano particolarmente la loro integrazione, non solo per rispettare la soglia minima prevista per legge ma spingendosi più in là».

Se già al presente si registra un certo sviluppo di fotovoltaico & C. nel costruito, in prospettiva ci potrebbero essere sviluppi interessanti: «considerando gli incentivi del Superbonus 110% e il trend crescente della mobilità elettrica, è pensabile a un impiego virtuoso in combinazione tra fotovoltaico ed emobility sarà sempre più interessante in un futuro quanto mai prossimo e pronto ad avere un impatto reale sull’edilizia».

Mobilità sostenibile e rinnovabili sono due capisaldi delle smart city. Lo sa bene l’ingegnere, titolare dello studio TIS Engineering e formatore accreditato GBC Italia, che mette in luce il fatto che tutti gli standard Green Building Italia prevedano una combinazione virtuosa tra rinnovabili ed edilizia: Home, protocollo per edifici medio residenziali; Historic building per gli edifici storici; Quartieri che declina i principi LEED in ambito urbano; Condomini, più recente e legato alle ristrutturazioni edilizie.

Giornalista freelance specializzato in tecnologia e in modo particolare in tematiche che hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana e su quella futura: smart energy, smart building, smart city.