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Obiettivo edifici zero energy, il ruolo dell’integrazione

Obiettivo edifici zero energy, il ruolo dell’integrazione

L’efficienza energetica in edilizia deve attuarsi insieme all’intelligenza. Perché per riuscire a garantire prestazioni energetiche nel costruito rispettose degli obiettivi near Zero Energy Building (nZEB) occorre non solo ottimizzare dei consumi, ma attuare una gestione integrata degli impianti.

La direttiva UE 2018/844 che l’Italia recepirà a marzo 2020 evidenzia anche questi aspetti e necessità. A LUMI Expo abbiamo affrontato l’argomento e abbiamo messo in evidenza perché è fondamentale portare l’intelligenza nel costruito, contando su informazioni puntuali e centralizzate. E lo abbiamo fatto con SITE, realtà italiana specializzata in system integration. L’integrazione tecnologica serve appunto a questo: mettere a fattore comune la parte hardware del costruito mediante soluzioni software, potendo raccogliere e gestire al meglio la mole di dati provenienti dall’installato.

Gli smart building nascono con questo intento. Ma se è relativamente semplice farlo nelle nuove costruzioni, più critico invece è attuarlo sull’esistente. Da qui nasce la vera sfida: creare edifici intelligenti e nZEB ristrutturando il patrimonio edilizio che già c’è.

System integration per le nuove costruzioni: il valore dei dati

Il valore delle informazioni è cruciale non solo per la riqualificazione energetica e funzionale dell’esistente, ma anche per orientare le scelte progettuali delle nuove costruzioni. Di questa grande opportunità ne è convinto Eugenio Borghi, Sales & Marketing Director SITE. «Il vantaggio dell’integrazione tecnologica nel costruito è mirato a condurre gli impianti verso il raggiungimento degli obiettivi di energy saving. Tuttavia, acquisire informazioni dalle tecnologie, potendo comprendere il loro funzionamento, confrontare dati e fare valutazioni è prezioso sia per raggiungere determinati risultati sul costruito ma anche per progettare gli edifici futuri: ed è questo il vero valore aggiunto di portare l’intelligenza nel costruito».

Ciò vale tanto per il residenziale quanto per gli edifici adibiti uso uffici, retail, logistica o industria. «Lavorando, per esempio, per una catena di supermercati che ha l’obiettivo di replicare i propri siti con medesimi spazi e compiti, diventa fondamentale svolgere integrazione tecnologica mediante adeguati interventi sull’impiantistica. Adattare e personalizzare ogni edificio secondo le specifiche del caso è possibile incrociando i dati e avendo così un’idea del funzionamento complessivo e della sua ottimizzazione».

Da qui nasce la vera forza dell’integrazione tecnologica: avere tutto sotto controllo, in maniera coordinata, passando dalla semplice visione dei consumi all’acquisizione di altri dati utili per comprendere perché ci sia un determinato andamento, potendo spiegare il comportamento dei consumi stessi.

Edifici nZEB: servono integrazione tecnologica e cultura

Per raggiungere l’obiettivo nZEB serve però aumentare la cultura dell’efficienza energetica: infatti, se la necessità di fare efficienza fa ormai parte del modus operandi delle aziende energivore, che hanno adottato da tempo sistemi di monitoraggio energetico e strategie di energy management adeguate, questa consapevolezza non c’è in altre realtà, dalla Pmi al residenziale. Occorre quindi lavorare su questo aspetto, per far percepire i benefici dell’efficienza e dell’intelligenza.

Anche in questo caso si rende necessaria l’integrazione, che apporta diversi vantaggi e benefici: «uno dei più importanti è costituito dalla centralizzazione del controllo – illustra Borghi – In uno scenario multisede l’integrazione vera dovrebbe portare a un unico control center, potendo contare su più dati e rendendoli maggiormente fruibili. Un ulteriore beneficio è dato dalla possibilità di incrociare i dati di consumo della singola macchina con quelle relative al suo funzionamento e verificare eventuali anomalie e i comportamenti non funzionali per far lavorare in maniera ottimale l’impianto».

La system integration è efficace a creare consapevolezza nei proprietari della modalità di gestione e per dar loro un ruolo più attivo nel miglioramento dell’efficienza energetica e operativa. Perché qui sta davvero il salto evolutivo: dalla necessità di fare risparmio energetico alla ottimizzazione dei processi lavorativi e aziendali.

Smart building: il ruolo della system integration

Da qui si parte anche per lavorare a costruire smart building che rispondano alle caratteristiche near Zero Energy. Il ruolo del system integrator è determinante: «per riuscire a raggiungere determinati risultati occorre lavorare per fasi. Innanzitutto è necessario far comprendere al cliente quali siano i benefici, ma anche i costi di centralizzare su un’unica piattaforma tutti i dati di funzionamento dell’impiantistica – spiega il Manager SITE – Per questo il primo step è il censimento degli impianti monitorabili e l’analisi della complessità che tale intervento comporta. Occorre, infatti, portare i dati in rete e renderli così fruibili all’integrazione». Soprattutto nel caso di edifici esistenti, il patrimonio tecnologico spesso non è aggiornato e richiede particolari soluzioni in grado di creare interconnessione: in questo caso l’Internet of Things è determinante: «occorre adottare sensori, gateway, router, programmare driver di comunicazione con i singoli impianti. Una volta mappato il tutto per l’acquisizione dei dati, si conferma la fattibilità del progetto e i costi di sviluppo necessari». Tutto questo non è solo tecnologicamente possibile, ma anche economicamente fattibile, conferma il Manager SITE: «spesso si tende a pensare che coniugare efficienza e intelligenza comporti costi faraonici. Tutt’altro: vanno considerati diversi aspetti, tra questi il ritorno degli investimenti che l’efficienza energetica e operativa porta».

Giornalista freelance specializzato in tecnologia e in modo particolare in tematiche che hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana e su quella futura: smart energy, smart building, smart city.