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Smart city: i 20 elementi chiave della digitalizzazione della comunità

Smart city: i 20 elementi chiave della digitalizzazione della comunità

Cosa serve per elaborare una strategia di digitalizzazione della comunità (intesa come paese, città, stato o Regione) con ragionevoli possibilità di successo? Ovviamente può variare in funzione della natura della comunità, della sua dimensione, dei suoi bisogni e delle sue finalità.

I 20 elementi chiave qui descritti rappresentano ciò che si può imparare dalle esperienze fatte nel mondo ed è fondamentale per chiunque prenda parte alla digitalizzazione della comunità: leader della comunità, politici, start up, manager del programma smart city, fornitori di servizi, aziende tecnologiche, investitori, università e cittadini. Ogni parte attiva nell’iniziativa della comunità smart ovviamente trae vantaggio da un approccio efficace e quindi può trarre beneficio dalla comprensione globale di tutto ciò che determina il successo di queste iniziative.

Serve una strategia di digitalizzazione delle comunità

La premessa centrale del quadro di riferimento è che la strategia di digitalizzazione della comunità tragga origine dai bisogni della comunità, riflettendo le necessità dei cittadini, le sfide, i vantaggi auspicati e le preoccupazioni delle comunità in questione. Non rappresenta un elemento costitutivo di per sé. È semplicemente il punto di partenza fondamentale senza il quale tutta l’iniziativa non ha senso.

La prima serie di elementi chiave evidenziata qui di seguito è quella considerata fondante. Nessuno di questi è collegato direttamente alla tecnologia. Tutti sono collegati a ciò che una data comunità spera di realizzare, ai mezzi che intende utilizzare per riuscirci e al tipo di leadership che costruisce e opera in tutto ciò.

La seconda serie di elementi chiave è collegata alla tecnologia: dalle architetture di rete alla sicurezza in rete, ai big data.

La terza serie di elementi chiave riguarda l’organizzazione e l’orchestrazione: dagli ecosistemi costruiti all’esterno alla costruzione di una geografia dell’innovazione che funzioni.

L’ultima serie di elementi chiave si trova nel regno del “valore”: persone, competenze, valori, valore d’impresa e valori etici.

I 20 elementi chiave della digitalizzazione delle comunità

Questi sono dunque i 20 elementi chiave:

  1. Leadership
  2. Governance
  3. Visione
  4. Bisogni, Sfide e vantaggi comparativi
  5. Risorse
  6. Arte di connettere tutte le cose
  7. Standard
  8. Sicurezza in rete e resilienza digitale
  9. Strategie di dati
  10. Regolamenti smart
  11. Ecosistemi
  12. Architetture di business
  13. Modelli di distribuzione
  14. Geografia dell’innovazione
  15. Cultura dell’innovazione
  16. Comunicare alla comunità
  17. Buona progettazione
  18. Competenze
  19. Prova di valore
  20. Prova sui valori.

Tali elementi saranno raccontati e spiegati da Raffaele Gareri – co-fondatore di TSCAI (The Smart City Association) e autore del libro “Un nuovo deal digitale. Oltre le smart city” da cui è tratto questo articolo – durante il webinar del 27 aprile h 14.30 dal titolo “Green, Circular e Adaptive City. Nuovi modelli di riqualificazione urbana”. Il webinar è promosso da LUMI e da Ecohitech e si inserisce all’interno delle Digital Green Weeks di Key Energy.

Gli ostacoli a digitalizzazione e smart city

Per contro, alcuni dei principali fattori che hanno rappresentato un ostacolo alla digitalizzazione e allo sviluppo delle smart city fino ad oggi e quindi sono da considerarsi critici possono essere riassunti nei seguenti punti.

  • Il gioco del nome (e le diverse interpretazioni date al termine smart city)
  • Miopia tecnologica, che ha portato a realizzare progetti come pure dimostrazioni tecnologiche fini a loro stesse
  • Eccesso di soluzioni.
  • Mancanza di obiettivi chiari.
  • Smart Cities basate esclusivamente sugli appalti del settore pubblico.
  • Bloccati nei silos, in riferimento al fatto che molti enti pubblici hanno una organizzazione in silos, con proprie gerarchie, sistemi e procedure che spesso diventano “bloccanti”.
  • Mancanza di un mandato chiaro.
  • Assenza di pianificazione da replicare o graduare.
  • Fare affidamento eccessivo sui sussidi governativi.
  • Mancanza di una comprensione tecnica.
  • Enfatizzare eccessivamente l’Internet delle Cose.
  • Divario digitale (digital divide) e mancanza di comunicazione nella comunità.
  • Sistemi IT obsoleti, reti sub-ottimali.
  • Trappole della dicotomia top-down contro bottom-up.
  • Mancanza di un pensiero progettuale.
  • Poco coinvolgimento dei cittadini.
  • Architetture chiuse, quindi non integrabili con altre e non interoperabili.
  • La delusione dei dati.
  • Il teatrino dell’innovazione.
  • Il fatto che solo le grandi città potessero diventare smart city.
  • Mancanza di una leadership efficace.

Articolo estratto dal libro “Un New Deal Digitale. Oltre le Smart Cities. Come impiegare al meglio la Digitalizzazione al Servizio delle nostre Comunità” – Ed. 2020.
A cura di Raffaele Gareri e Bas Boorsma

Giornalista e communication manager è stato collaboratore, capo redattore e direttore di riviste specializzate con focus su smart technologies, industria elettronica, LED e illuminazione e sostenibilità ambientale. Laureata in Lingue, ha acquisito nel corso degli anni forti competenze in ambito Smart City e Smart building. Da oltre 10 anni, segue progetti editoriali speciali in tema di città sostenibili e intelligenti e promuove e organizza il premio Ecohitech Award. Negli ultimi 8 anni si è specializza in content marketing, editoria online e scrittura SEO-oriented. Oggi è Direttore editoriale di LUMI4innovation.it