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Contratto EPC e CAM-EPC: cosa cambia con le ultime disposizioni

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Contratto EPC e CAM-EPC: cosa cambia con le ultime disposizioni

Il Contratto di Prestazione Energetica (EPC) si conferma come uno strumento strategico per il miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e impianti in Italia. Attraverso questo tipo di accordo, una Società di Servizi Energetici (ESCo) si impegna a eseguire interventi di riqualificazione energetica, garantendo al contempo una riduzione dei consumi energetici. L’elemento distintivo del contratto EPC risiede nella possibilità per la ESCo di coprire interamente i costi degli investimenti necessari, recuperandoli poi grazie ai risparmi energetici ottenuti nel corso della durata contrattuale.

In pratica, questo significa che il cliente, sia esso un ente pubblico o privato, non deve sostenere alcun costo iniziale per la riqualificazione. I risparmi energetici generati dall’intervento vengono utilizzati per ripagare l’ESCo, creando un ciclo virtuoso di risparmio e reinvestimento. Tuttavia, l’implementazione degli EPC, in particolare da parte delle Pubbliche Amministrazioni, non è priva di sfide. La complessità normativa e la mancanza di chiarezza nelle modalità di affidamento possono rappresentare ostacoli significativi.

Nonostante queste difficoltà, l’utilizzo degli EPC riveste una grande importanza sia dal punto di vista economico che ambientale. La riqualificazione energetica degli edifici pubblici, infatti, rappresenta un potente motore per l’economia, coinvolgendo numerose imprese e contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra.

In questo contesto, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in collaborazione con Anac e ENEA, ha approvato una revisione del contratto tipo di prestazione energetica. Questo documento, elaborato in conformità con il nuovo Codice degli Appalti e le linee guida di Eurostat, fornisce alle amministrazioni pubbliche una guida pratica per la stipula di contratti EPC, facilitando così l’adozione di procedure di partenariato pubblico-privato per l’efficientamento energetico.

Arrivano i Criteri Ambientali Minimi EPC

Un ulteriore passo avanti in questo settore è stato fatto con il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) del 12 agosto 2024. Questo decreto fornisce ulteriori chiarimenti e linee guida specifiche per l’applicazione degli EPC nel contesto delle Pubbliche Amministrazioni, con l’obiettivo di superare le complessità normative e facilitare l’adozione di questo strumento. Il decreto disciplina infatti l’”Adozione dei criteri ambientali minimi per l’affidamento integrato di un contratto a prestazione energetica (EPC) di servizi energetici per i sistemi edifici-impianti.”

I nuovi CAM per contratti ECP (in breve CAM EPC) – che saranno in vigore dal 27 dicembre 2024 – stabiliscono i requisiti ambientali minimi dei contratti che comprendono servizi energetici per edifici pubblici, inclusi sistemi tecnici e impianti elettrici.

Una norma che rappresenta un importante tassello nella strategia nazionale di transizione energetica, offrendo un quadro normativo più chiaro e strutturato per l’implementazione dei contratti EPC, contribuendo così alla diffusione di progetti di riqualificazione energetica su larga scala.

I dettagli del contratto tipo, gli allegati tecnici e le disposizioni del Decreto MASE del 12 agosto 2024 sono consultabili sui siti web del Dipartimento della Ragioneria dello Stato, Anac e ENEA.