- Scenario
Smart city: cos’è, come funziona, caratteristiche ed esempi
Nella smart city, le tecnologie sono usate per rendere la città più efficiente, sicura e sostenibile e per migliorare la qualità della vita dei cittadini
Mentre facciamo i conti con l’emergenza sanitaria, è diventato chiaro – oggi più che mai – che tutti abbiamo bisogno del digitale per affrontare in modo efficace le sfide globali e per prepararci a un futuro in cui raggiungere nel modo migliore obiettivi di benessere sociale, economico e ambientale per le nostre città, famiglie e aziende.
La domanda è: come possiamo rendere tutto questo parte di una strategia? La risposta è che non può esserci una soluzione universale, valida per tutti. Ogni comunità deve trovare la propria strada.
Tuttavia, possiamo condividere una serie di principi che, insieme, possono dare forma a un New Digital Deal italiano per guidare la convergenza tra esigenze individuali e collettive, nuove tecnologie e modelli ottimali di business, governance ed ecosistema.
Di digitalizzazione nelle Pubbliche Amministrazioni si parlerà in occasione del XXI Ecohitech Award, premio alle smart city italiane, organizzato all’interno di Key Energy.
In Italia, la maggiore concentrazione di famiglie, aziende e professionisti si trova nelle aree metropolitane, ma anche gli ambienti urbani più piccoli sono importanti. Città e paesi di medie dimensioni che punteggiano le colline e le campagne italiane, rinomati a livello internazionale per la loro bellezza, il cibo e la qualità della vita. Quelle comunità sono a un bivio: entrare con decisione in un nuovo mondo digitale o scivolare lentamente nel passato…
Il timore è che le persone e le aziende che vivono in queste comunità possano diventare vittime del digital divide, e un domani, sprovviste di servizi intelligenti e infrastrutture digitali, non abbiano l’opportunità di ridefinire e migliorare le loro vite e le loro attività grazie alla digitalizzazione.
I leader del settore pubblico e privato dovrebbero collaborare tra loro con l’obiettivo di produrre sistemi di investimento, partenariati e modelli di governance che rendano la digitalizzazione qualcosa di veramente inclusivo: non una missione da compiere solo per grandi città, ma per tutti.
E’ anche vero che le grandi città possono pianificare meglio la propria crescita includendo le comunità circostanti nei propri programmi di innovazione. Una collaborazione allargata in questo modo consente alle comunità più piccole di trarre vantaggio dalle conoscenze esistenti e dagli investimenti in corso (ndr. per questo si parla anche di smart land). La mia speranza è che i giusti modelli e approcci, combinati con la nostra creatività, la determinazione e il duro lavoro ci portino a fare le scelte giuste.
Anche se il tempo non è ancora scaduto, è chiaro che dobbiamo agire adesso.
La mia chiamata all’azione è per ognuno di noi: che ogni singolo lavoratore, manager, giovane e anziano si assuma la propria responsabilità in questo cambiamento e agisca alla ricerca di un futuro inclusivo, connesso, eticamente giusto, sostenibile e supportato digitalmente.
Il mio auspicio è anche che la nuova generazione di politici e amministratori sia sempre più capace, formata e preparata a rimodellare le organizzazioni pubbliche attorno a nuovi modelli, paradigmi e valori digitali. Dobbiamo assicurarci che questo futuro continui a essere ibrido, colorato e creativo. Il nostro senso per la moda, l’arte e l’amore per la bellezza devono prosperare nel cuore di un’Italia digitalizzata, continuando a ispirare l’Europa e il resto del mondo.
L’Italia è al 25° posto nell’UE per indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) – dati 2020. E l’Italia è il Paese delle luci e delle ombre, con tante contraddizioni e inefficienze, ma anche con asset e aree di miglioramento unici. Soprattutto, l’Italia prospera come un Paese di creatività e innovazione.
Se riusciremo a modellare il New Digital Deal del nostro Paese, l’Italia saprà dimostrare ancora una volta di essere uno dei posti migliori al mondo dove vivere, lavorare, imparare, progettare, crescere e prosperare.
Articolo a cura di Raffaele Gareri e Bas Boorsma autori di “Un New Deal Digitale. Oltre le Smart Cities. Come impiegare al meglio la Digitalizzazione al Servizio delle nostre Comunità” – Ed. 2020
Estratto da TSCAI – The Smart City Association