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Energie Rinnovabili: Quali Sono e Quali i Loro Vantaggi
Quali sono le energie rinnovabili e quali vantaggi ambientali, economici e sociali portano. Una fotografia sulle diverse fonti di energia e i loro benefici
Lo scambio sul posto è uno dei principi alla base dei modelli e delle configurazioni di autoconsumo di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.
Vediamo di cosa si tratta, come funziona e quali sono i benefici economici collegati.
Lo Scambio sul Posto è un meccanismo che consente di consumare l’energia autoprodotta attraverso un impianto fotovoltaico e di immettere in rete l’energia generata in eccesso ottenendo dei benefici economici in cambio.
Si tratta di uno scambio virtuale che avviene nella rete elettrica e che viene gestito e regolato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici).
Attraverso la forma di autoconsumo dello scambio sul posto, in sostanza, la rete elettrica diventa uno strumento di “immagazzinamento virtuale” dell’energia prodotta in eccesso dal proprio impianto fotovoltaico. In questo modo, l’energia viene prima immessa nel sistema e poi scambiata sul posto in un momento successivo, ovvero quando viene richiesta. Ne consegue una compensazione economica.
I requisiti fondamentali necessari affinché venga applicato questo meccanismo sono due: l’esistenza di un impianto di produzione di energia e il fatto che l’impianto sia connesso in un unico punto alla rete.
Quando l’impianto fotovoltaico è in funzione, durante il giorno, produce energia rinnovabile. Questa energia viene parzialmente utilizzata nel luogo in cui è stata prodotta per i propri consumi. Ciò che non viene autoconsumato in modo istantaneo viene invece immesso in rete. Un dispositivo specifico, il contatore di scambio, calcola i kWh immessi in rete in modo che il GSE possa definire gli importi economici da erogare in cambio.
Quando però l’impianto non è in funzione, ovvero nelle ore serali e notturne, l’energia consumata è quella delle rete elettrica, a fronte della quale viene emessa regolare bolletta (che quindi va pagata).
A meno che, invece di scegliere il meccanismo dello scambio sul posto non si prediliga un impianto fotovoltaico con Sistema di accumulo (ad esempio tramite batterie), che permette di immagazzinare l’energia autoprodotta per poi consumarla in un secondo momento. Dato che i sistemi di energy storage e le batterie sono oggi molto costosi, non sono una soluzione ancora così diffusa anche se potrebbero avere un grande sviluppo in futuro.
Lo Scambio sul Posto può essere erogato a:
Per poter accedere al meccanismo per ASSPC il richiedente deve però possedere i seguenti requisiti:
Chi intende richiedere lo Scambio sul Posto ha due possibili strade per attivare il servizio: semplicemente presentando il Modello Unico al proprio gestore di rete oppure presentando una richiesta di adesione allo Scambio sul Posto al GSE tramite il portale online, entro 60 giorni dall’allaccio dell’impianto alla rete.
Si tratta di una procedura semplificata che riguarda la realizzazione e la connessione di nuovi impianti fotovoltaici o di microcogenerazione.
I produttori devono interfacciarsi con i gestori di rete mentre sarà compito del GSE attivare il contratto e creare un codice e un link per l’accesso al portale dello Scambio Sul Posto – SSP.
Il produttore che può accedere a questa modalità deve avere:
Entro 60 giorni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto fotovoltaico, i produttori devono fare richiesta al servizio Scambio Sul Posto – SSP e stipulare con il GSE il contratto per la regolazione dello scambio.
Questo contratto ha durata un anno ed è tacitamente rinnovabile.
Tutta l’energia immessa in rete dall’impianto fotovoltaico, viene pagata dal GSE con una tariffa variabile, che possiamo indicativamente indicare in circa 0,15 € per ogni kWh.
Lo scambio sul posto prevede due forme di contributo:
Il contributo in Conto Scambio viene calcolato dal GSE attraverso una formula precisa ovvero:
CS = min (Oe; Cei) + CUsf * Es.
Dove Oe sta per onere energia e si riferisce al costo in euro dell’energia prelevata e viene determinate misurando la quantità di energia prelevata (EPR) per il Prezzo Unico Nazionale (PUN). Cei, invece, è il controvalore dell’energia immessa in rete e fa riferimento ai prezzi zonali e orari del mercato. CUsf indica il corrispettivo unitario di scambio forfettario annuale per ogni kWh espresso in centesimi di euro. Fondamentalmente rappresenta l’insieme dei costi di distribuzione, dispacciamento e voci della bolletta.
Es è poi la quantità di energia scambiata che equivale equivale al valore minimo tra l’energia immessa e quella prelevata.
Se il valore dell’energia immessa in rete è maggiore del valore dell’energia prelevata dalla rete si hanno le eccedenze. Tali eccedenze hanno un valore economico che il GSE calcola e poi eroga al produttore.
Nel caso di eccedenze, è possible scegliere se richiedere una liquidazione in denaro sul conto oppure se definire un credito che possa essere conteggiato nell’anno seguente da usare a fronte delle spese della bolletta elettrica.