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Rapporto sulla Green Economy in Italia: a che punto siamo

Rapporto sulla Green Economy in Italia: a che punto siamo

La Relazione sullo Stato della Green Economy è stata presentata il 7 novembre in occasione di Ecomondo 2023, all’avvio degli Stati Generali della Green Economy 2023. Questo summit verde è organizzato dal Consiglio Nazionale della Green Economy, che comprende 68 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il MASE (Ministero dell’Ambiente, della Sostenibilità e dell’Energia) e la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Secondo Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, un maggiore impegno nelle misure per la transizione ecologica verso l’economia del futuro potrebbe contribuire in modo decisivo al rilancio dell’economia italiana, favorendo l’innovazione e gli investimenti. Sono però necessarie semplificazioni e un quadro normativo più chiaro per la decarbonizzazione, nonché una riduzione dei costi energetici attraverso un ricorso più ampio alle fonti rinnovabili, che sono economiche e sicure. È anche importante promuovere l’elettrificazione e rafforzare l’economia circolare e le filiere industriali nazionali per facilitare la transizione. Senza nuove prospettive, l’economia italiana rischia di entrare in una fase di stagnazione preoccupante.

I punti della Relazione sulla Green Economy

Ecco, in sintesi, quanto è emerso dal Rapporto sulla situazione italiana rispetto ai vari settori della green economy:

Clima e Energia

Dal 2015 al 2022, le emissioni nette di gas serra sono diminuite solo del 4%, e dal 2019 al 2022 sono aumentate del 2%. Nonostante una riduzione delle emissioni nel primo semestre del 2023 a causa di fattori climatici e di rallentamento dell’economia, questa riduzione non è sufficiente per raggiungere gli obiettivi europei.
Nel 2022, la quota di energia rinnovabile è scesa dal 21% del 2021 al 19% del fabbisogno, molto lontano dal target del 40% entro il 2030. La causa principale è da ricondurre al crollo della generazione idroelettrica per la siccità. L’unica fonte rinnovabile in crescita è stata il fotovoltaico (+12% rispetto al 2021), mentre eolico, geotermoelettrico e bioenergie hanno tutte registrato una lieve contrazione. Nello stesso anno, la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili è scesa dal 41% del 2021 al 35,6% della domanda.
Nel 2022, sono stati installati 3 GW di nuovi impianti per energie rinnovabili, un aumento rispetto agli anni precedenti, ma ancora lontano dai 10-12 GW annui necessari per raggiungere gli obiettivi europei entro il 2030 e in ogni caso in ritardo rispetto ad altri paesi europei.

Economia Circolare

Nel 2022, la produttività delle risorse è stata ancora tra le migliori dell’UE, pari a 3,3 euro di PIL per chilogrammo di risorsa consumata. Il tasso di riciclaggio di tutti i rifiuti nel 2020 è stato del 72%, superiore alla media europea del 58%.
Tuttavia, nel 2021, la percentuale di utilizzo di materia proveniente dal riciclaggio è diminuita al 18,4%, nonostante rimanga superiore alla media europea. Nel 2023 si stanno riscontrando notevoli difficoltà nel mercato di alcune materie prime secondarie, in particolare quelle plastiche.

Risparmio energetico

Nel 2022, i consumi finali di energia in Italia sono diminuiti del 3,5% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 109,3 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep).
Il settore degli edifici ha registrato la più grande riduzione con un calo dell’8%, mentre l’industria ha ridotto i consumi del 7%. I trasporti, invece, hanno registrato un aumento del 5%.
Negli ultimi trent’anni, gli edifici hanno aumentato i consumi del 32%, mentre l’industria li ha ridotti del 30%.

Mobilità elettrica

Nel 2022, le immatricolazioni di autovetture in Italia sono diminuite del 10% rispetto all’anno precedente. Le auto a benzina, diesel ed elettriche hanno registrato un calo, mentre le auto Gpl e ibride hanno registrato aumenti. Le emissioni medie delle nuove immatricolazioni sono diminuite dello 0,8%.
Il tasso di motorizzazione italiano è aumentato, superando i 40 milioni di veicoli, con la maggior parte delle auto ancora alimentate a benzina e diesel. Nel primo semestre del 2023, le immatricolazioni sono aumentate del 22,8%, ma le auto elettriche rappresentano ancora una quota molto bassa. La bassa penetrazione dell’auto elettrica in Italia può essere attribuita agli incentivi limitati. In Francia, è stato lanciato un progetto di “Leasing sociale” per consentire a famiglie meno abbienti di guidare auto elettriche a tariffe accessibili.

Il contesto europeo e internazionale

L’Inflaction Reduction Act (Ira), convertito in legge negli Stati Uniti il 16 agosto 2022, destina 500 miliardi di dollari per ridurre le emissioni di carbonio, promuovere l’energia pulita e ridurre i costi sanitari. L’Ira fornisce anche incentivi fiscali e agevolazioni alle imprese americane, con obblighi di produzione e appalti interni al Paese. L’obiettivo principale è contrastare la concorrenza cinese nei settori della transizione energetica ed ecologica e stimolare l’industria e l’economia americana, con implicazioni sulla competitività europea.

A livello europeo, l’Unione Europea ha adottato misure simili per affrontare il cambiamento climatico, come il piano NextGenerationEU e il pacchetto “Fit for 55”, che mirano alla decarbonizzazione dell’economia europea e alla riduzione delle emissioni di gas serra. L’UE ha anche promosso il piano RePowerEU per ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas russo e ha presentato un piano industriale per il Green Deal, focalizzato sulla semplificazione normativa, l’accesso ai finanziamenti e lo sviluppo di un’economia verde avanzata. Infine, l’UE ha proposto il Net Zero Industry Act per produrre almeno il 40% delle tecnologie per la neutralità climatica entro il 2030 e ha introdotto procedure semplificate e sandbox normativi per favorire lo sviluppo di tecnologie a zero emissioni.

Rapporto Green Economy

L’impatto economico della transizione

Uno studio recente condotto da Confindustria e Rse analizza gli effetti del pacchetto europeo “Fit for 55” sull’economia italiana, che mira a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030. Il documento presenta tre scenari per il sistema energetico italiano al 2030: uno favorevole all’industria italiana, uno basato sul pacchetto europeo e uno che rappresenta le tendenze attuali senza le misure aggiuntive. L’implementazione del pacchetto Fit for 55 richiederebbe circa 155 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi nel periodo 2020-2030 rispetto alla situazione attuale.

Giornalista e communication manager è stato collaboratore, capo redattore e direttore di riviste specializzate con focus su smart technologies, industria elettronica, LED e illuminazione e sostenibilità ambientale. Laureata in Lingue, ha acquisito nel corso degli anni forti competenze in ambito Smart City e Smart building. Da oltre 10 anni, segue progetti editoriali speciali in tema di città sostenibili e intelligenti e promuove e organizza il premio Ecohitech Award. Negli ultimi 8 anni si è specializza in content marketing, editoria online e scrittura SEO-oriented. Oggi è Direttore editoriale di LUMI4innovation.it