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Decarbonizzazione: Cos’è, Come Funziona e la Situazione in Italia
Strategie e obiettivi della decarbonizzazione e della neutralità climatica. Cosa prevede e qual è la situazione dell’Italia rispetto agli obiettivi europei.
L’Unione Europea punta ad arrivare entro il 2050 alla climate neutrality e ad essere carbon neutral, ovvero ad azzerare le sue emissioni di CO2. Questo obiettivo rientra nella strategia definita come Green Deal europeo, in linea con l’accordo di Parigi e l’impegno Ue nella lotta al cambiamento climatico e nel percorso di decarbonizzazione.
Essere carbon neutral significa arrivare a ridurre le emissioni emesse in atmosfera e a compensarle con interventi dedicati di bilanciamento.
Lo scopo è quello di “azzerare” e “neutralizzare” le emissioni di anidride carbonica, principali responsabili del cambiamento climatico e del surriscaldamento globale. Il termine carbon neutral indica proprio le “zero emissioni” e il concetto di carbon neutrality coinvolge qualsiasi tipo di attività ed ente nel mondo industriale, economico e finanziario.
È così che hanno preso sempre più piede iniziative di carbon free e l’importanza dell’utilizzo di criteri ESG.
L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) offre la seguente definizione di carbon neutrality che avviene quando “le emissioni antropogeniche di gas serra sono compensate da una pari quantità di emissioni ridotte, evitate o sequestrate all’interno di un determinato orizzonte temporale”.
Molte imprese stanno scegliendo di sposare una filosofia green e a zero emissioni, avviando un percorso di decarbonizzazione.
Ecco alcune delle strategie che possono adottare le aziende per diventare carbon neutral:
1. Misurazione: il punto di partenza è quello dell’audit e dell’analisi della propria impronta di carbonio (carbon footprint) ovvero delle emissioni di gas serra generate da processi produttivi, erogazione di servizi o altre attività. Si tratta di un processo basato su standard specifici e deve tenere conto sia degli impatti diretti sia di quelli indiretti.
Essere consapevoli del proprio impatto ambientale è di fatto il primo passo per identificare gli sprechi o le inefficienze all’interno di un’azienda e attuare strategie di sostenibilità ambientale.
2. Riduzione: una volta che si è consapevoli della propria carbon footprint si può procedure a cercare di ridurla. Dopo aver analizzato quali sono le fasi più impattanti (materie prime, packaging, produzione di energia ecc.). Si interviene quindi per ridurre la causa delle emission di CO2 il più possible e, allo stesso tempo, per eliminare sprechi o inefficienze.
3. Compensazione: abbattere completamente le emissioni di CO2 di un’attività produttiva è praticamente impossibile. Rispetto alla quota di emissioni residue emesse, un’impresa può decidere di avviare iniziative di compensazione, ad esempio finanziando progetti di riforestazione o acquistando crediti di carbonio da altre aziende.
Il credito di carbonio, o carbon credit, rappresenta un certificato negoziabile, ovvero un titolo equivalente ad una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita grazie a un progetto di tutela ambientale finalizzato a ridurre o riassorbire le emissioni globali di CO2 e altri gas a effetto serra.
Esistono anche altre soluzioni innovative e high-tech, come la cattura diretta nell’aria e la mineralizzazione della CO2 che possono servire a compensare le emissioni nocive.
Quali sono in sostanza i benefici per le aziende che vogliono intraprendere un percoso di carbon neutrality?
I vantaggi sono di carattere economico, sociale e ambientale:
Diventare carbon neutral rappresenta un’opportunità di differenziarsi sul mercato, migliorando la competitività del proprio business e il posizionamento aziendale sul mercato. Rappresenta anche la possibilità di migliorare la propria immagine e reputation, in coerenza con la propria Corporate Social Responsibility – CSR e il Bilancio di Sostenibilità che potrebbe diventare uno strumento importante in questo contesto.
Altri vantaggi economici possono derivare dalla riduzione dei consumi e degli sprechi e dalla maggiore possibilità di attrarre capitali di investimento.
Migliorare la propria carbon footprint diventa un importante strumento di coinvolgimento degli stakeholders sul territorio, di attrazione di nuovi clienti e fidelizzazione di quelli esistenti nonché un’importante leva motivazionale per dipendenti interni e partner.
I benefici ambientali sono i più evidenti e si traducono nella riduzione di emissioni di CO2 e in un migliore risparmio energetico, ovvero in risultati importanti di sostenibilità ambientale e di allineamento con gli SDGs dell’Agenda 2030.