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L’efficientamento energetico è un percorso da compiere insieme alle aziende

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L’efficientamento energetico è un percorso da compiere insieme alle aziende

Tra gli incontri della Redazione di LUMI4Innovation, quello con Stefano Cavriani, Founder e Director del Gruppo EGO, realtà dalla struttura sfaccettata, il cui business storico è quello del trading di energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili, impianti di cogenerazione e a biomassa, gestiti da operatori indipendenti. Da qualche tempo, sempre nell’ambito del trading, il Gruppo tratta anche di gas e di Certificati Bianchi.

Ma una delle gambe portanti della sua attività è data dall’essere una ESCo – Energy Service Company che lavora con aziende medio-grandi, specie con quelle energivore, alle quali offre soluzioni per l’efficientamento dei consumi, a partire dal monitoraggio fino all’ottimizzazione della loro gestione attraverso algoritmi di intelligenza artificiale.

Efficientamento energetico: quali sono le difficoltà nel proporlo?

Fare efficienza energetica, proporre alle aziende un percorso che conduca a una maggiore consapevolezza circa il corretto utilizzo dell’energia, è spesso un terreno irto di ostacoli. Spiega Stefano Cavriani:

Stefano Cavriani
Stefano Cavriani, Gruppo EGO

“La cultura, la conoscenza dei temi energetici, in Italia, è partita vent’anni fa con l’apertura del mercato libero. E, a quei tempi, l’unica preoccupazione era ‘fare contratti’. Nel corso degli anni, si è sviluppata una competenza molto profonda in materia ma, dall’altro lato, l’integrazione della componente strettamente economica del fare efficienza energetica con la conoscenza tecnica, è un processo lento e non ancora concluso”

Nel concreto, quali sono gli ostacoli?

“Esistono due tipi di situazioni. Nella prima, ci troviamo di fronte a realtà con una cultura forte dell’energia e con, al loro interno, una funzione di Energy Management dedicata e la presenza di un Energy Manager. In questi casi, la difficoltà, per noi, nel proporci, risiede nel fatto che il personale interno ha un po’ di timori nel ricevere input dall’esterno, da un’azienda specializzata. Diciamo poi che, in generale, la prima cosa di cui si preoccupa l’ufficio di Energy Management è il prezzo. Il secondo scenario – quello più comune – vede aziende non grandi o comunque non energivore, per le quali la voce ‘energia’ non è decisiva nel bilancio aziendale e dove nessuno possiede la cultura, la sensibilità e le competenze necessarie a recepire il nostro messaggio”

Efficientamento energetico come “percorso” da compiere col cliente

Quelli descritti sono due scenari opposti, di fronte ai quali è necessario porsi in veste di partner, di “guida” e non con un abito meramente commerciale. Continua Cavriani:

“Quello che noi proponiamo è un affiancamento. In sostanza, ci poniamo come figura esterna esperta, che aiuta l’azienda a gestire l’energia, indirizzando le scelte del management verso la massimizzazione del risultato economico. In che modo? Come prima cosa, suggeriamo che venga implementato un monitoraggio fatto con certi criteri, con piattaforme più o meno sofisticate, in grado di restituirci una sintesi dell’andamento dell’asset energetico”

E riguardo alle tecnologie utilizzate:

“Abbiamo sviluppato una piattaforma integrata basata su dispositivi wireless di facile installazione, che permette di registrare – e di analizzare – in tempo reale i dati energetici, al fine di migliorare la gestione dei consumi. I dati, poi, possono essere resi disponibili sia in modalità Cloud sia su dispositivi mobili. Questa piattaforma, inoltre, può godere del beneficio fiscale del super ammortamento, con la possibilità di ammortizzare fino al 250% dell’investimento”

Crisi coronavirus: che cosa accadrà dopo?

Relativamente all’attuale emergenza sanitaria e ai risvolti negativi che questa sta avendo sul mercato, Stefano Cavriani fa notare:

“Il dopo-coronavirus dipende da come evolverà la crisi sanitaria e dagli ulteriori provvedimenti che emanerà il Governo. Le stime, oggi, dicono che è esploso il consumo di energia in ambito domestico, dove si registra il +30%. Mentre, è crollato dell’80% il consumo di energia nel terziario. Ma, per noi, il dato più importante da capire è quello relativo al settore industriale. E, per fare previsioni, dobbiamo poter sapere per quanto tempo resteranno chiusi gli stabilimenti produttivi e come – e se – ripartiranno”

In un quadro post-crisi, conclude, la logica dell’avere tutto remotizzato, tutto gestibile da remoto e di proporre sistemi digitali di monitoraggio, assumerà un significato diverso per le imprese. Il controllo dei consumi da remoto, se prima poteva sembrare qualcosa di cui poter fare a meno, quando l’emergenza sanitaria sarà passata, segnerà una svolta nelle policy aziendali.