Efficienza energetica: cos’è e come migliorarla. Norme e incentivi
Cos’è e come fare efficienza energetica. Definizione, normativa, incentivi e strumenti di monitoraggio in Italia rispetto agli obiettivi europei.
La gestione dell’energia, l’energy management, è un concetto chiave (oggi più che mai) per la gestione di qualsiasi azienda o ente pubblico. Include una serie di processi, azioni e strumenti volti a ottimizzare i consumi e a ottenere un contenimento dei costi. Non si tratta solo ed esclusivamente di risparmio energetico, ma di una gestione efficiente di impianti, strutture e sistemi. Prevede inoltre la presenza (interna o esterna) di uno specialista dell’energia in grado di indirizzare l’azienda nella direzione corretta.
Vediamo nel dettaglio di cosa stiamo parlando.
L’energy management è l’approccio sistemico volto ad analizzare, monitorare e gestire ogni aspetto legato all’energia di una organizzazione. Questo tipo di gestione energetica si pone degli obiettivi molto importanti di efficientamento e risparmio energetico (e di conseguenza economico). Ma, allo stesso tempo, risponde a una crescente esigenza di sostenibilità ambientale e riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera richieste dall’Europa (con il Green New Deal e il Next Generation EU).
Quando si parla di energy management si fa quindi riferimento all’insieme delle attività necessarie per gestire efficacemente e in modo razionale l’energia, con lo scopo di ridurne i consumi e aumentarne l’efficienza.
Solitamente queste attività prevedono l’implementazione di strumenti e l’adozione di tecnologie (basate sulla raccolta e l’analisi dei dati) o il cambiamento di alcune modalità organizzative (come l’introduzione di una figura specializzata) e rientrano (o dovrebbero rientrare) a pieno titolo nelle strategie aziendali.
Sono 4 le fasi per l’implementazione di un corretto processo di gestione dell’energia:
1) Raccolta dei dati relativi ai consumi di energia e all’utilizzo di impianti e macchinari.
2) Definizione delle opportunità di risparmio energetico esistenti.
3) Realizzazione degli interventi di efficientamento energetico.
4) Monitoraggio dei risultati in ottica di miglioramento continuo.
Una corretta gestione dell’energia porta con sé molteplici vantaggi che possono essere sintetizzati nei punti seguenti:
In generale, l’adozione di una politica di energy management – e l’installazione di un energy management system ovvero di un sistema adeguato per l’analisi e il monitoraggio energetico – porta con sé nuove opportunità che superano gli aspetti esclusivamente energetici. Spesso e volentieri i benefici sono collegati anche ad aspetti organizzativi e di produttività.
Inoltre, parlare di gestione efficiente dell’energia non implica necessariamente nuovi investimenti e spese. Il punto di partenza di qualsiasi piano di energy management è quello di migliorare e ottimizzare quanto esiste già, quindi i consumi di impianti, macchinari e strutture.
Di fronte al caro-energia e a costi energetici sempre più elevati, tutte le aziende hanno compreso l’importanza di adottare un diverso e più efficace approccio alla gestione dell’energia. Il percorso prevede alcune tappe, ma diventa un aspetto fondamentale per poter restare competitivi in uno scenario di mercato sempre più complesso.
Ecco alcuni step che un’impresa deve compiere per ottimizzare i suoi consumi energetici:
Gli investimenti in nuovi impianti e attrezzature non sono sempre necessari. Anche solo una corretta analisi dei dati di consumo e l’uso di corrette tecniche di energy management può portare a importanti percentuali di risparmio energetico.
Uno degli aspetti più importanti della gestione dell’energia resta quella di adottare un sistema intelligente di monitoraggio energetico che controlli e rilevi i dati in tempo reale e in modo costante nel tempo. Solo così sarà infatti possibile capire se le azioni intraprese hanno avuto risultati positivi e pianificare nuovi interventi in questa direzione. Sempre di più, il monitoraggio energetico viene effettuato in ottica “smart” attraverso l’uso di soluzioni IoT o digitali.
Importante elemento nel percorso di efficientamento e energy management di un’azienda è il Sistema di Gestione dell’Energia (SGE) (certificazione ISO 50001), che rappresenta un ottimo strumento per promuovere l’efficienza energetica.
L’efficienza energetica non può tradursi in un’unica soluzione, ma è un percorso fatto di strategie e strumenti, tecnologie e processi. Tra i protagonisti del mercato in grado di affiancare le aziende in questo percorso, Enel X propone soluzioni personalizzate che riguardano ad esempio:
– analisi energetica dei dati, volta a individuare eventuali inefficienze e a definire una strategia di efficientamento energetico;
– progettazione di soluzioni personalizzate e loro implementazione;
– utilizzo di una piattaforma digitale per il monitoraggio energetico e l’analisi dei consumi;
– soluzioni per la gestione e l’ottimizzazione degli impianti HVAC da remoto;
– servizi di flessibilità pensati per ottenere una nuova fonte di ricavi contribuendo alla stabilità della rete.
Di fronte a tematiche tecniche a volte molto complesse, si è nel tempo resa necessaria la presenza in azienda (ma anche negli enti pubblici) di una persona che gestisca in modo razionale l’uso dell’energia. L’energy manager si afferma come figura professionale a partire dagli anni 80/90 diventando obbligatorio per alcune tipologie di aziende e organizzazioni.
La legge di riferimento, n.10/1991, chiarisce da subito il ruolo dell’energy manager. Si legge infatti, nell’art. 19, che:
“I responsabili per la conservazione e l’uso razionale dell’energia individuano le azioni, gli interventi, le procedure e quanto altro necessario per promuovere l’uso razionale dell’energia, assicurano la predisposizione di bilanci energetici In funzione anche dei parametri economici e degli usi energetici finali, predispongono i dati energetici di cui al comma 2“.
I compiti essenziali del gestore dell’energia riguardano:
Ovvero strategie per ottenere il maggiore risparmio energetico possibile attraverso azioni, interventi, strumenti o agevolazioni fiscali e incentivi.
L’energy manager è una figura altamente specializzata, con competenze manageriali e tecniche specifiche. La Legge 10/1991 non prevede obblighi particolari per quanto riguarda i requisiti o le certificazioni da ottenere per diventare Energy Manager, ma oggi esistono tantissimi corsi di specializzazione e da poco è nato anche un Master in Energy Management a cura del Politecnico di Milano.
Secondo la normativa (Legge 10/91), la nomina di un energy manager è obbligatoria per:
Per meglio chiarire chi sono i soggetti obbligati, il Mise ha emesso una nota esplicativa, il 18 dicembre 2014, chiarendo che i soggetti obbligati sono tutti i consumatori d’energia, sia pubblici sia privati, con o senza personalità giuridica. Quindi l’obbligo riguarda:
Nelle aziende e negli enti pubblici in cui è obbligatorio, sempre secondo la normativa, la sua nomina va inviata entro il 30 aprile di ogni anno a FIRE (Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia) che ne pubblica annualmente l’elenco.
Gli energy manager nominati possono essere dipendenti oppure consulenti esterni, che spesso si configurano come EGE (Esperti della Gestione dell’Energia).
Ma quanti sono gli energy manager in Italia? Secondo le stime di FIRE, ci sono circa 2.500 figure di questo tipo: 1.700 figure obbligatorie e altre 760 a livello volontario.