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Comunità Energetiche: Ecco vantaggi e svantaggi

Comunità Energetiche: Ecco vantaggi e svantaggi

Lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica del Paese si fonda su un processo di green e digital transition in cui fonti rinnovabili, reti intelligenti, efficientamento energetico e comunità energetiche giocano un ruolo chiave.

Le comunità energetiche, in particolare, sono nuove configurazioni del sistema elettrico europeo in cui i consumatori diventano produttori (si parla di prosumer) e partecipano attivamente alla regolazione del mercato.

Quali sono i vantaggi delle comunità energetiche?

Nel nuovo paradigma energetico, le energy community svolgono un compito fondamentale e apportano numerosi benefici di carattere ambientale, sociale ed economico.

I benefici di queste configurazioni possono riassumersi nei seguenti punti.

Vantaggi ambientali

Avviare o partecipare a una comunità energetica significa adottare un sistema di produzione di energia pulita proveniente da fonti rinnovabili (per la maggior parte impianti fotovoltaici). Ne consegue un minore impatto ambientale sul territorio circostante e minori emissioni di CO2 nell’aria.

Vantaggi sociali

A livello sociale, una CER o comunità energetica rinnovabile può avere un forte impatto sul territorio con ricadute positive sulla qualità della vita in una certa area e sui livelli di indipendenza energetica di un territorio. Un beneficio che può essere condiviso e distribuito in modo uguale anche alle famiglie con meno possibilità.

Vantaggi economici

L’avvio di una comunità energetica permette di accedere a una serie di incentivi che sono tra l’altro cumulabili anche con altre forme di incentivazione. Inoltre, grazie alle CER si ottengono notevoli risparmi energetici che si traducono con cali drastici dei consumi e quindi dei costi.

I benefici economici si traducono in un immediato risparmio in bolletta energetica, ma anche nel possibile guadagno legato all’energia prodotta in surplus grazie ai meccanismi degli incentivi del GSE.

Il vantaggio economico è legato anche all’indipendenza energetica di un territorio e, nel complesso, di tutto il Paese. Le comunità di energia, così come i sistemi di autoconsumo collettivo, rappresentano inoltre un passo avanti verso un modello di generazione distribuita dell’energia per una maggiore flessibilità e resilienza delle infrastrutture e delle reti.

Gli svantaggi delle comunità energetiche

Di svantaggi legati alle comunità energetiche, in effetti, ce ne sono pochi. Al momento l’ostacolo principale resta il clima di incertezza burocratico-normativo e i tempi lunghissimi a livello autorizzativo.

Inoltre, gli impianti di produzione di energia rinnovabile possono avere costi elevati dai quali non è sempre possibile rientrare in poco tempo.

Quali sono le tariffe delle comunità energetiche?

Il decreto del 16 settembre 2020 scorso ha individuato le tariffe incentivanti per un impianto di produzione di energia rinnovabile di una energy community. Nel caso di impianto fotovoltaico inserito in una CER, la tariffa premiante per un periodo di 20 anni è pari a 100 €/MWh o 110 €/MWh a seconda della tipologia dell’impianto.

Inoltre c’è il RID, ovvero il Ritiro Dedicato, pari a 200 €/MWh. Si tratta di una modalità semplificata per i produttori per la commercializzazione dell’energia elettrica prodotta e immessa in rete.

Come funzionano le comunità energetiche

La partecipazione a una comunità energetica deve essere aperta e volontaria, basata su criteri oggettivi e non discriminatori.

Questo principio base ci ricorda come tutti possano partecipare a una CER purché situati vicino all’impianto di produzione di energia pulita su cui si basa la comunità.

I membri della CER possono quindi essere persone fisiche o giuridiche e, in generale, qualsiasi soggetto pubblico o privato. Parliamo di cittadini, Pmi ed enti locali.

A livello pratico, poi, ogni partecipante alla energy community deve installare uno smart meter o contatore intelligente per misurare i consumi energetici. Una volta messo in funzione l’impianto, la CER fa richiesta al GSE per ottenere gli incentivi previsti. Ogni membro della comunità energetica continuerà a pagare la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica, ma riceverà dalla CER un importo rispetto alla condivisione dell’energia.

Il funzionamento delle comunità energetiche è oggi stabilito dalla delibera ARERA 727, che ne regola ogni aspetto.

Requisiti e metodi per partecipare alle comunità energetiche

Per partecipare a una CER occorre farne richiesta presentando una domanda scritta al soggetto giuridico già nato, illustrando le proprie attività e dichiarando la titolarità di un punto di prelievo di energia elettrica, la titolarità o la disponibilità di un impianto fotovoltaico o di produzione energetica da FER (se produttore).

Come ci ricorda ENEA, inoltre:

  • Tutti i partecipanti mantengono i loro diritti come clienti finali, compresi quello di scegliere il proprio fornitore e uscire dalla comunità quando lo desiderano.
  • La comunità energetica deve essere formata dai consumatori dislocati nelle prossimità dell’impianto di produzione.
  • Gli impianti fotovoltaici devono avere potenza complessiva non superiore a 200 kW.
Giornalista e communication manager è stato collaboratore, capo redattore e direttore di riviste specializzate con focus su smart technologies, industria elettronica, LED e illuminazione e sostenibilità ambientale. Laureata in Lingue, ha acquisito nel corso degli anni forti competenze in ambito Smart City e Smart building. Da oltre 10 anni, segue progetti editoriali speciali in tema di città sostenibili e intelligenti e promuove e organizza il premio Ecohitech Award. Negli ultimi 8 anni si è specializza in content marketing, editoria online e scrittura SEO-oriented. Oggi è Direttore editoriale di LUMI4innovation.it