- Scenario
Il V Rapporto di ENEA sulle Certificazioni Energetiche degli Edifici
Come stiamo progredendo nel miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici in Italia? Quali sono i numeri che descrivono la nostra situazione…
La progettazione delle architetture urbane richiede oggi l’integrazione di competenze e di conoscenze per migliorare gli spazi ed elevare il benessere di chi li vive. Suono, luce, colore, aria sono parti integranti. Ecco perché lo studio Lombardini22, realtà prestigiosa di design thinking, ha avviato la nuova divisione Atmos – Building Physics.
Atmos è una parola fondamentale per la vita. Significa “vapore”, e richiama subito l’atmosfera. Non si vede, ma l’importanza di questo involucro gassoso è cruciale per gli esseri viventi. Stessa importanza l’ha il benessere, che non si vede o si misura, ma è reale e comprovato. E ha un ruolo determinante nel rendere più piacevole un ambito lavorativo o garantire il giusto comfort e qualità di vita negli spazi, tanto quelli residenziali quanto quelli industriali.
Attraverso un uso creativo e strategico di strumenti analitici avanzati, soluzioni e metodi, Atmos definisce la progettazione di edifici e ambienti confortevoli da occupare, facili da usare e leggeri nel loro impatto, grazie a un equilibrio ponderato dei quattro elementi e all’uso della tecnologia, che tramuta tutti gli ambienti in spazi smart. Le diverse combinazioni generano esperienze, suggestioni e sensazioni diverse, a seconda della funzione dello spazio.
L’obiettivo di Atmos è accorpare soluzioni di ingegneria, architettura e psicologia, integrando nel processo progettuale degli smart spaces la composizione delle variabili fisiche – da qui il termine building physics – e calibrando attentamente la percezione degli spazi.
Per ogni spazio, Atmos progetta un’atmosfera. Non si vede e non si tocca, ma si percepisce.
«Oggi tutti noi abbiamo bisogno di benessere. Ma quale valore gli diamo? Qui entra in gioco il wellness acustico, illuminotecnico, cromatico», spiega Emanuele Siciliano, direttore Atmos, il cui obiettivo è appunto garantire una migliore qualità della vita negli spazi indoor, attraverso l’apporto dell’acustica, del lighting, del colore, dell’aria.
«L’idea è sviluppare potenziali attività che nascono dalla fisica tecnica e poi hanno un’applicazione sensoriale. Atmos comprende suono, luce, colore, integrando competenze e conoscenze all’interno del nostro studio, ma abbiamo poi in prospettiva di comprendere altre tipologie di soluzioni progettuali, per esempio, il marketing olfattivo e l’aroma design. L’idea è lavorare dando spazio nella progettazione architettonica a particolari sensazioni per generare benessere in chi gli spazi li vivrà».
Anticipa l’avvio a giugno di un festival, in Lombardini22, in cui si vuole coniugare il mondo Atmos, ovvero il benessere progettato, con quello del Luxury Interior Design per residenze e alberghi di lusso, di cui si occupa la divisione Eclettico. L’intenzione è anche proporre queste competenze, oltre che all’interno di Lombardini22 anche all’esterno come brand riconosciuto.
La tecnologia è una componente importante nel progetto Atmos. «Per quanto riguarda il lato acustico, possiamo suddividerlo in trattamento passivo, che richiede competenza nel trattare un ambiente in modo da lavorare sull’isolamento o sulle qualità acustiche di un ambiente interno, e in attivo. In quest’ultimo ambito entra in gioco la tecnologia, sotto forma di soluzioni quali attuatori che trasformano le superfici di elementi in diffusori sonori o di elettroacustica che aiuta a trovare soluzioni in alcuni ambiti particolari. Penso, per esempio, agli open space: è un ambiente complesso, dal punto di vista acustico in particolare.
Qui si lavora su vari fronti: riduzione della rumorosità esterna e interna, controllo del riverbero e allo stesso tempo sul controllo della intellegibilità all’interno dello spazio. Ci sono anche ambienti nei quali particolari tipi di diffusori a spettro sonoro ristretto (“docce sonore”) permettono di convogliare suoni e messaggi che possono informare le persone che si trovano in un determinato spazio. Pensiamo per esempio nei musei, che ruolo importante possono svolgere. Sono strumenti che servono a creare la giusta atmosfera dove necessario».
Come si possono attuare smart spaces? «Nel momento stesso in cui in un ambiente si crea maggiore benessere, si ottiene maggiore produttività, si permette di vivere al meglio lo spazio lavorativo», risponde Siciliano.
Il valore del benessere indoor, come propugna Atmos, è possibile portarlo anche in un contesto più ampio e prospettico come quello delle smart city? «È difficile pensare di coniugare soluzioni quali quelli dell’acustica in un ambiente esterno, urbanizzato. Ma il contesto urbano si attua anche all’interno: vedo allora la possibilità di fornire un contributo importante per il benessere, in varie applicazioni. Penso, per esempio, al lighting: fornire luce con determinate soluzioni LED alle piante con tonalità cromatiche adatte per rendere naturale il loro ciclo di vita». Questa applicazione la si attua anche per regolare il ciclo circadiano, regolando e migliorando la qualità della vita delle persone negli smart spaces. «La stessa cosa avviene con il colore: l’integrazione tra le parti aiuta a valorizzare determinati concetti e migliorare la vivibilità e il benessere offerti degli spazi, rapportandosi poi al tessuto urbano».