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Cos’è la power quality e come influisce sull’efficienza energetica
La power quality è la qualità dell’energia fornita ai carichi: si tratta di uno dei fattori che più incidono sulla continuità dei processi produttivi.
Misurare l’efficienza energetica è uno degli aspetti più importanti nel percorso di crescita di un’azienda. Con il costo dell’energia che si mantiene elevato, riuscire a efficientare l’impiego si rivela determinante per tagliare i costi. All’efficientamento energetico si combina anche la possibilità di migliorare la qualità della stessa energia utilizzata. Si parla di power quality, un elemento prezioso per ottimizzare al meglio processi e soluzioni aziendali. Contare sulla giusta tecnologia in grado di fornire entrambi i servizi e le finalità è strategico. L’importante, però, è impiegare soluzioni davvero efficaci.
A volte si rischia di incappare in brutte sorprese, com’è successo alla Nuova Saimpa, azienda trentina specializzata nella produzione di articoli plastici per elettrodomestici. Per fortuna, il lieto fine della disavventura c’è e si chiama E Power di Energia Europa.
A raccontare la disavventura, poi tramutatasi in un’esperienza positiva è Marco Saletti, co-titolare dell’azienda che si occupa di realizzare articoli estetici per elettrodomestici. Nuova Saimpa è attiva nel settore della produzione di articoli in materiale termoindurente e termoplastico mediante stampaggio ad iniezione, con un focus specifico sul mercato delle manopole e maniglie per elettrodomestici. I suoi clienti sono i maggiori produttori mondiali di elettrodomestici.
Da sempre è una realtà attenta alla sostenibilità. Proprio per migliorare l’efficientamento energetico i titolari hanno scelto una soluzione specifica basata sulla regolazione della tensione. Tuttavia non è stata in grado di garantire il saving promesso, anzi… «Abbiamo installato una tecnologia, attratti dal costo interessante. Niente di più sbagliato. Ho voluto verificare personalmente con i tecnici specializzati nella misura le prestazioni e mi sono accorto che erano decisamente scadenti, molto diverse dai risultati promessi».
La scelta, a questo punto, di cambiare strada e puntare su una soluzione diversa, in grado di offrire credenziali concrete porta i vertici aziendali a scegliere di installare il dispositivo E-Power di Energia Europa. Dopo aver messo a confronto le due tecnologie e i risultati ottenuti da entrambi i dispositivi, valutati da un’agenzia esterna esperta nel settore della misura, la differenza è apparsa evidente.
«Oltre all’efficientamento energetico, la tecnologia di Energia Europa è ideale per “pulire” le linee elettriche, eliminando armoniche e altri fastidiosi inconvenienti. Quanto hanno previsto, in termini di prestazioni e risultati si è puntualmente avverato, confermando la funzionalità ottimale del sistema», rivela Saletti, che ha confermato di essere pienamente soddisfatto della scelta.
E-Power è un filtro passivo innovativo, che permette di migliorare l’efficienza energetica di un’impresa senza modificare gli impianti già esistenti. È il risultato di un lavoro approfondito che ha richiesto anche una collaborazione scientifica con l’Università di Firenze, concretizzatasi nello Smart Energy Lab. Si tratta di un laboratorio congiunto gestito da Energia Europa insieme all’ateneo fiorentino dove si fa ricerca avanzata finalizzata essenzialmente a due obiettivi: il primo è misurare e analizzare gli effetti prodotti dal sistema E-Power su un impianto elettrico, cercando di scomporre i singoli effetti e di misurare con precisione i risultati prodotti in termini di efficientamento sia sui singoli carichi che sull’intero network elettrico. Il secondo obiettivo è testare nuove evoluzioni di prodotto, nuovi componenti e nuove configurazioni sia per migliorare la performance della nostra tecnologia che per sviluppare nuovi prodotti mirati a nuovi mercati o nuove applicazioni.
Sull’importanza del misurare l’efficienza energetica ne abbiamo parlato con il professor Francesco Grasso, responsabile dello Smart Energy Lab: «l’importanza si riassume nella capacità di saper misurare quanto sia il consumo da cui si parte e confrontarlo poi con quanto si può ridurre, adottando determinate azioni per migliorare il modus operandi e quindi di consumo. Occorrono strumenti in grado di comprendere se quello che si sta mettendo in atto è una misura di efficientamento, ovvero è una riduzione delle esigenze».
Questo è quanto sta dietro all’International Performance Measurement and Verification Protocol (IPMVP), protocollo internazionale di misura e verifica dei risultati, standard affermatosi a livello internazionale da chi intende misurare il grado di efficienza e contare su misure veritiere. Si tratta di uno strumento messo a punto dall’EVO (Efficiency Valuation Organization) per valutare i reali benefici energetici ed economici degli interventi ed è quindi molto utile quando si propongono interventi di miglioramento dell’efficienza e si attua un controllo nel tempo dell’andamento dei risparmi.
«Questo protocollo prevede alcune azioni quali il monitoraggio in un determinato periodo di tempo delle misure. Poi è necessario conoscere l’andamento della produzione, correlando – per esempio – il consumo energetico al numero di pezzi prodotti piuttosto che alle quantità parte del servizio. Ciò non è sempre facile perché le aziende sono peculiari per tipologia di produzione e servizi. Tutto questo rende complessa la procedura dell’efficientamento».
Misurare l’efficienza energetica passa, quindi, dalla possibilità di avere informazioni.
«Il compito che viene svolto dall’azienda che svolge la misurazione è individuare insieme al committente un determinato periodo di riferimento, focalizzando l’indagine su questo periodo con un dettaglio capillare a livello di misure, cercando di raccogliere tutti i dati possibili». Da qui si passa all’analisi, cercando di “destagionalizzare” i dati, cercando di capire il potenziale efficientamento ottenibile.
«A questo punto sarà l’azienda a decidere se fare l’intervento di efficienza, che sarà successivamente monitorato in un determinato periodo per comprendere quanto sia esattamente il tasso di efficienza. Una volta ottenuto, si userà il valore di riferimento per le azioni future», rileva ancora Grasso. Nel caso, invece, l’azienda abbisogni di un monitoraggio costante dei dati, è possibile contare su soluzioni che si avvalgono di tecniche di intelligenza artificiale per la data analysis.
Quanto un’azienda può effettivamente ridurre i consumi grazie all’adozione di strategie e tecnologie di questo tipo? «Quando si parla di Power quality e si garantiscono rendimenti superiori al 10% è bene sospettare della veridicità dell’azienda proponente perché si va contro gli stessi principi della termodinamica. Detto questo, mediante E Power di Energia Europa è possibile raggiungere il 5-6%, un risultato corretto oltre che di livello».
L’impiego di un sistema come E-Power garantisce ulteriori, sensibili, benefici che vanno al di là della riduzione dei consumi: «nel caso di un picco di corrente elettrica che potrebbe provocare danni ai componenti degli impianti, il filtro passivo intercetta questo picco, evitando il danno e il fermo macchina conseguente. Ciò permette di evitare l’arresto dell’attività e prolunga la vita utile delle macchine, ottenendo benefici economici sensibili», specifica il docente.
Tra un sistema come quello di Energia Europa e un regolatore di tensione ci sono differenze? «Una, prima e sostanziale differenza sta nel modo in cui opera il filtro. Il regolatore di tensione nasce con lo scopo di offrire in uscita una tensione che assume determinati valori legati alla tipologia di carico e a quanto avviene in ingresso. E-Power non adatta la tensione in uscita, regolandola. In realtà questo è l’effetto opposto: la tensione l’uscita viene garantita per il funzionamento dell’impianto ed E-Power si regola su questo per poter funzionare e prevede quattro livelli di funzionamento, che vengono attuati in base al principio di funzionamento del filtro, che deve funzionare garantendo tensione in uscita. Diversamente, il regolatore di tensione lavora in funzione esclusiva della tensione di uscita. Se si abbassa la tensione aumenta la corrente, quindi a livello di efficienza si peggiorano le prestazioni. Ciò non accade con E Power».