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Certificati bianchi: cosa sono e come funzionano
I certificati bianchi, o titoli di efficienza energetica (TEE) sono incentivi per favorire interventi di efficientamento energetico.
Nello scenario italiano (e non solo), le imprese energivore sono viste con un occhio di particolare attenzione. Questo perché, registrando un forte consumo di energia (da cui il suffisso “voro”), possono potenzialmente svolgere un ruolo fondamentale nel percorso di efficienza energetica e diminuzione dei consumi a livello nazionale.
Vanno quindi supportate e accompagnate verso modelli di energy management virtuosi.
Vediamo quali sono le imprese energivore e quali sono gli obblighi e gli incentivi a loro disposizione.
Quali sono le imprese energivore? Sono considerate energivore tutte quelle imprese che hanno consumi elevati di energia elettrica, con una forte incidenza sul proprio fatturato.
Si tratta di grandi aziende, ma anche di Pmi. In Italia, si parla di circa 3.000 imprese. I settori sono i più disparati, dall’industria cartaria alle acciaierie, dalle industrie meccaniche a quelle alimentari. Ogni anno, i nomi degli energivori italiani vengono pubblicati in elenchi di volta in volta aggiornati sul portale energivori della CSEA (Cassa Servizi Energetici e Ambientali).
Entrando più nello specifico, le imprese a forte consumo di energia vengono definite in base al loro consumo annuale di energia elettrica.
Fino al 2018, sulla base del DM 5/4/2013, tale consumo doveva essere maggiore o uguale a 2,4 GWh con un rapporto tra costo effettivo dell’energia utilizzata e fatturato uguale o superiore al 3%, mentre oggi, dopo l’introduzione del Decreto del 21/12/2017, deve essere maggiore o uguale a 1 GWh (1.000.000 di KW/h).
Dal 1° Gennaio 2018 è stata infatti abbassata la soglia per la definizione di azienda energivora che offre l’opportunità di accedere ad alcune agevolazioni.
Dal 2018, la definizione di impresa energivora riguarda tutte le imprese che hanno un consumo energetico maggiore o uguale a 1 GWh
Se un’impresa rientra nella categoria degli energivori ha dunque la possibilità di accedere alle agevolazioni previste purché rispetti alcuni requisiti:
Nota: l‘indice di intensità elettrica (IIE) è il rapporto tra VAL e costo sostenuto per l’energia elettrica.
La Delibera n. 921/2017/R/eel dell’Autorità per l’Energia – a seguito del Decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico del 21 dicembre 2017 – ha elaborato novità per le imprese energivore, apportando una semplificazione sul meccanismo di accesso alle agevolazioni.
Sulla base di questo meccanismo, dal 2018 gli energivori possono usufruire di sconti sugli “oneri di sistema” pagati in bolletta, in particolare sulla componente Asos destinata al sostegno alle fonti di energia rinnovabile e alla cogenerazione.
Tra le novità introdotte con il DM del 21/12/2017, c’è poi l’attivazione della clausola del valore aggiunto.
Le agevolazioni per le imprese energivore sugli oneri di sistema non sono calcolate in base ai consumi, ma in percentuale sul valore aggiunto: in sostanza, chi ha un’intensità energetica sul VAL più alta paga meno.
Secondo la clausola del valore aggiunto, sono infatti previste più classi di intensità elettrica su VAL, ciascuna con un diverso livello di contribuzione.
Ma per valutare i criteri che vadano a premiare comportamenti virtuosi dal punto di vista dell’efficienza energetica, nella determinazione dei contributi sono da considerare i “consumi efficienti” fissati dall’ENEA e i prezzi dell’elettricità stabiliti dall’ARERA, l’autorità per l’energia.
Ogni anno, per ottenere la riduzione degli oneri di sistema direttamente in fattura, le imprese energivore devono presentare una Dichiarazione Energivori nei tempi previsti nella sezione dedicata presente sul portale della CSEA.
Di fronte all’aumento dei costi dell’energia elettrica, il Governo italiano ha introdotto una serie di misure a supporto delle imprese energivore e gasivore. Ecco in sintesi le agevolazioni straordinarie introdotte nel 2022 per mitigare il caro energia a supporto delle aziende produttive maggiormente colpite dagli aumenti.
Sulla base del decreto legislativo 102/2014, poi rivisto dal D. Lgs. 141/2016, le imprese energivore sono obbligate a effettuare la Diagnosi Energetica ogni quattro anni.
La diagnosi energetica è una procedura sistematica finalizzata a ottenere una piena conoscenza del consumo energetico di un edificio o di un impianto industriale e a individuare e quantificare possibilità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici.
Le imprese obbligate che non effettuano questa diagnosi incorrono in una sanzione amministrativa che va da 4.000 a 40.000 euro. Se la diagnosi viene effettuata ma non è conforme alle normative, la sanzione amministrativa è nell’ordine dei 2.000 fino ai 20.000 euro.
Le imprese energivore hanno l’obbligo di attivare almeno un intervento di efficienza energetica nell’intervallo di tempo di 4 anni che intercorre tra una Diagnosi Energetica obbligatoria e l’altra.
Ottimizzare i consumi energetici, avviare processi e sistemi di monitoraggio energetico e di energy management, trovare soluzioni e dispositivi che possano migliorare l’efficienza energetica degli impianti, possono fare la differenza nella riduzione dei consumi.
Allo stesso tempo, permettono di accedere ad altre forme di incentivazione, come i Titoli di Efficienza Energetica (TEE) / Certificati Bianchi volti a incentivare e a premiare il risparmio energetico. Dato che ogni intervento di riduzione dei consumi energetici può rientrare in questo meccanismo virtuoso, è importante che tutte le imprese – ma a maggior ragione quelle a forte consumo di energia – conoscano le opportunità legate a questi tipi di incentivi.
Ad esempio, intervenendo correttamente per migliorare la Power quality di un impianto produttivo è possibile ottenere un 5% di riduzione dei consumi (se non di più). Un intervento che porterebbe solo benefici e che potrebbe rientrare nei meccanismi di incentivazione dei certificati bianchi.
Le imprese energivore, ancora di più delle imprese comuni, hanno una forte esigenza di tenere sotto controllo i consumi energetici e di evitare inutili sprechi. Diventa quindi importanti dotarsi di strumenti e dispositivi per il monitoraggio energetico e la gestione efficiente dell’energia.
Tra questi, gli energy management system, attraverso l’uso dei dati e delle tecnologie digitali, possono diventare strumenti chiave per fare efficienza.