Realizzato da Luminetwork
Luminetwork
Cerca
  • Energia
  • Attualità

Energy Transition: ancora lontani dagli obiettivi

Scritto da
Energy Transition: ancora lontani dagli obiettivi

Secondo il rapporto annuale di Det Norske Veritas (DNV) sull’abbandono dei combustibili fossili, negli ultimi cinque anni i combustibili fossili hanno coperto il 73% della nuova domanda di energia, nonostante una rapida crescita delle fonti rinnovabili.

Lo studio, dal titolo “Energy Transition Outlook 2023″ riporta infatti che la domanda globale di energia è aumentata del 2,5% nel 2022, raggiungendo un record di 161.000 terawattora, trainata dalla Cina e da altri Paesi in via di sviluppo. Le rinnovabili hanno rappresentato il 27% della nuova domanda, con una crescita del 20% rispetto al 2021. Tuttavia, il rapporto evidenzia che la transizione energetica è ancora troppo lenta per gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima e sottolinea la necessità di accelerare la costruzione di capacità rinnovabile e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

dnv-uso energia grafico

Sempre secondo il rapporto, entro il 2050, Le rinnovabili rappresenteranno il 70% dell’energia globale, ma la transizione energetica è troppo lenta per fermare il cambiamento climatico. Secondo il rapporto, le fonti rinnovabili copriranno il 29% della produzione di energia nel 2022 e saranno dominanti nel settore eolico e solare. Tuttavia, le rinnovabili non sostituiscono i combustibili fossili, ma solo coprono la crescita della domanda energetica, portando all’aumento dell’offerta di combustibili fossili e rendendo difficile raggiungere l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C. È urgente accelerare la transizione energetica per evitare gli effetti catastrofici del cambiamento climatico.

I combustibili fossili manterranno un 30%

In sostanza, le fonti rinnovabili non stanno sostituendo i combustibili fossili, ma stanno solo coprendo l’aumento della domanda di energia. Di conseguenza, l’offerta di combustibili fossili continua a crescere e l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale di 1,5 °C appare lontano

Non è tutto. A complicare le cose è anche l’incertezza geopolitica legata alle guerre tra Ucraina e Russia, e ora anche tra Israele e Hamas, che evidenziano come la sicurezza energetica sia sempre più a rischio mentre le emissioni di CO2 in una crescita incontrollata.

I combustibili fossili manterranno un ruolo significativo nel sistema energetico globale, rappresentando il 30% della produzione di energia nel 2050. Il gas naturale sarà particolarmente importante per i trasporti, l’industria e la generazione di energia elettrica.

Come accelerare il passo dell’energy transition

Un recente documento pubblicato dalla Presidenza della COP28 e IRENA (Agenzia internazionale per le energie rinnovabili) e alla Global Renewables Alliance spiega cosa bisognerebbe fare per accelerare il passo: triplicare la capacità di generazione di energia rinnovabile e raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030. Questo è l’impegno richiesto per allinearsi allo scenario di mitigazione dello 1,5°C.

Sul tema, l’Agenzia IEA dichiara: “Il nostro successo nella riduzione delle emissioni di gas serra in questo decennio determinerà se l’aumento della temperatura globale potrà essere limitato a 1,5°C. Secondo il World Energy Transitions Outlook 2023 dell’IRENA, le emissioni globali di CO2 legate all’energia dovrebbero diminuire significativamente fino a 23 gigatonnellate di CO2 (GtCO2) nel 2030, dal livello record di 36,8 GtCO2 nel 2022.”