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Efficienza energetica nel settore industriale: a caccia di soluzioni per il monitoraggio

Efficienza energetica nel settore industriale: a caccia di soluzioni per il monitoraggio

L’efficienza energetica nell’industria è un’esigenza (nonché un obiettivo) molto “sentito” dagli energy manager e dagli imprenditori del manifatturiero italiano. L’emergenza sanitaria da Covid-19 sta impattando sugli investimenti ma la ricerca di flessibilità e di strategie di medio-lungo periodo portano le aziende a chiedere ai vendor, alle ESCo e agli EGE maggior supporto consulenziale, progettuale e tecnologico, soprattutto sul fronte del monitoraggio energetico e dell’analisi dei dati.

Questo, in estrema sintesi, ciò che emerge dal Digital Energy Efficiency Report 2020 appena rilasciato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano. Un report che abbiamo voluto mettere a confronto con le testimonianze dirette della community di energy manager che segue LUMI4Innovation, l’analisi qualitativa della filiera di mercato presidiata da TECNO [gruppo cui appartiene LUMI4Innovation] e la voce dei player del mondo dell’offerta, per poter fornire tutti gli elementi utili ad avere un quadro di lettura oggettivo di un mercato complesso e in profonda trasformazione.

Vediamo allora in dettaglio qual è l’attuale situazione del mercato che abbiamo tracciato.

Efficienza energetica industriale in Italia, i dati di mercato

Gli investimenti effettuati lo scorso anno dalle aziende italiane del settore industriale/manifatturiero nell’ambito dell’efficienza energetica ammontano a circa 2,6 miliardi di euro. Il Digital Energy Efficiency Report 2020 mette chiaramente in luce come gli investimenti effettuati in efficienza energetica nel comparto industriale, nel corso del 2019, siano da imputare per oltre il 90% a spese in tecnologie hardware; nonostante gli investimenti lato software ammontino al 7,5% del totale, è interessante notare come la maggior parte delle aziende abbia concentrato la spesa su sistemi per il controllo e monitoraggio delle prestazioni dei cicli produttivi.

Un dato che, anche andando ad analizzare più in dettaglio gli investimenti in hardware, testimonia come gli energy manager del settore industriale, e gli imprenditori, diano importanza sempre maggiore al controllo, al monitoraggio e all’analisi dei dati (tendenza probabilmente “influenzata” anche dalla decadenza della legge 102/2014 riguardo all’obbligo della diagnosi energetica). Guardando gli investimenti hardware, infatti, a fronte di diverse voci di spesa in calo nel 2019 rispetto all’anno precedente (calano di quasi il 20%, per esempio, gli investimenti nei sistemi di combustione efficiente), le spese dedicate a interventi specifici sui processi produttivi (in particolare per il monitoraggio delle prestazioni energetiche degli impianti, degli asset e dei cicli produttivi) aumentano del 18% anno su anno, passando da un volume di affari complessivo del 2018 di 396 milioni di Euro ai 482 milioni registrati nel 2019 (Figura 1).

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Figura 1

Andando a vedere la suddivisione degli investimenti software, ciò che emerge è che dei 196 milioni di euro di investimenti in tecnologie software focalizzate sull’efficientamento energetico, circa 90 milioni (46%) sono stati spesi in software dedicati esclusivamente al monitoraggio energetico. A seguire, la sensoristica di base con il 20% degli investimenti e i sistemi SCADA (12%). Ancora marginali gli investimenti in sistemi MES/MOM e ERP, tuttavia, è decisamente interessante notare come oltre il 10% degli investimenti sia stato dedicato a soluzioni/servizi di Cloud Computing (Figura 2), indice di una accelerazione della convergenza tra OT (operational technology) e IT (Information Technology), con evidenti ripercussioni anche su vendor e operatori che fanno parte dell’offerta.

grafico a torta
Figura 2

Gli energy manager credono nelle potenzialità delle tecnologie digitali

Il Digital Energy Efficiency Report 2020 ingloba i risultati di una survey annuale diretta agli energy manager dalla quale emerge una evidente necessità di modellare un approccio alla gestione dell’energia incentrato sull’analisi dei dati.

Ben il 63% delle aziende che hanno preso parte all’indagine (145 energy manager di aziende appartenenti a otto settori industriali: metallurgico, chimico, automotive, alimentare, della carta, della gomma e della plastica, tessile, del vetro e ceramica) dispone di software di monitoraggio e gestione dei consumi (Figura 3).

grafico
Figura 3

Cosa ancora più interessante, guardando in dettaglio verso quale tipo di soluzioni specifiche stanno investendo le aziende (in particolari quelle di grandi dimensioni), si nota come energy manager ed imprenditori tendano ad indirizzarsi verso “software dedicati all’energia”, ossia soluzioni software ad hoc dedicate al monitoraggio e all’ottimizzazione dei dati energetici, basati su tecnologie di Big Data Analytics e Artificial Intelligence. Dei soggetti che hanno investito in soluzioni software, si evidenzia come ben 7 aziende su 10 abbiano investito in un software dedicato all’energia e oltre 6 aziende su 10 abbiano investito in sensoristica di base.

Uno scenario che come LUMI4Innovation abbiamo più volte avuto modo di “validare” grazie alla community di energy manager che ci segue e che tra le tecnologie verso le quali indirizzare gli investimenti evidenzia, oltre a quelle rilevate dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, anche quelle legate all’IoT – Internet of Things.

Da una nostra indagine rivolta agli energy manager, infatti, è soprattutto l’IoT applicato all’energy management ad avere le potenzialità più dirompenti (secondo il 58,5% del campione). Già oggi, le soluzioni IoT rendono possibile catturare in tempo reale le prestazioni energetiche di macchine e apparati di varia natura, trasformandole in dati intellegibili.

Decisamente affine all’IoT sono la sensoristica e il monitoraggio – indicati dal 53,7% del campione – che consentono di tenere costantemente sotto controllo il fabbisogno energetico dell’azienda e dei cicli/processi produttivi individuare per tempo eventuali sacche di inefficienza.

Gli energy manager della nostra community sembrano essere ben predisposti anche verso altri tipi di tecnologie, quali ad esempio le piattaforme in Cloud (39%), che possono facilitare il lavoro di gestione dei dati: iniziano a ricercare sempre più frequentemente soluzioni di Big Data Analytics (41,5%) che, in maniera automatica, riescono a mettere in correlazione molteplici parametri, semplificando non poco il lavoro.

Il mercato visto dalla prospettiva degli operatori (vendor, ESCo, EGE)

Per riuscire a comprendere al meglio il reale contesto evolutivo del settore dell’efficienza energetica è fondamentale osservarlo da più prospettive differenti. Questo significa che, a fronte delle dichiarazioni degli energy manager e degli imprenditori, per poter avere un quadro oggettivo di come si sta trasformando questo dinamico mercato, è necessario fare una check anche dal lato dell’offerta.

Facendo il match tra quanto emerge dal Digital Energy Efficiency Report 2020 del Politecnico di Milano e le analisi qualitative condotte da TECNO [il gruppo cui appartiene LUMI4Innovation], gli operatori del mondo dell’offerta (vendor di soluzioni tecnologiche e servizi, ESCo, EGE – Esperti in Gestione dell’Energia) sono sempre più spesso chiamati per servizi consulenziali, audit energetici, studi di fattibilità e progettazione. Quando si tratta poi di investimenti tecnologici, il mercato dell’offerta conferma quanto emerge dalla prospettiva della domanda: sono tutti “a caccia” di sistemi avanzati di monitoraggio energetico.

I servizi offerti dalle ESCo nel 2019, infatti, hanno riguardato – per il 94% dei player – interventi di consulenza ed audit energetici (sulla scia dell’obbligo di diagnosi energetica da effettuarsi entro fine 2019), nonché il monitoraggio, servizio offerto da quasi il 90% delle ESCo. Scenario simile se andiamo ad analizzare l’operato degli EGE, soprattutto i liberi professionisti che dichiarano – nell’80% dei casi – di aver concentrato le attività degli ultimi 18-12 mesi per audit energetici e attività di consulenza; circa la metà del campione ha dichiarato anche di aver supportato i propri clienti nel monitoraggio e controllo delle prestazioni energetiche (56%) e nella progettazione delle soluzioni implementate (56%).

Ciò che ci dicono questi dati è che gli energy manager che operano all’interno delle aziende hanno bisogno di fornitori che non si limitino a proporre soluzioni tout court ma che sappiano accompagnarli in un percorso spesso molto complesso, sia nelle scelte delle strategie e dei piani da attuare sia dalla prospettiva delle possibili tecnologie da adottare e poi implementare con efficacia. Questo implica per i player del comparto rivolgersi in modo nuovo agli energy manager, intercettando meglio i loro bisogni.

Un osservatorio sulla filiera dell’energy efficiency

Dall’osservatorio privilegiato che TECNO e LUMI4Innovation riescono ad avere su tutta la filiera, in questo “gioco delle parti” ci sono altri attori importantissimi che nel Digital Energy Efficiency Report 2020 non vengono mappati: i system integrator.

L’efficienza energetica è un processo complesso che coinvolge molteplici aspetti della vita e del lavoro di un’organizzazione. Come tale, neppure il migliore degli energy manager potrebbe pensare di riuscire a metterla in atto contando soltanto sulle proprie personali forze e competenze. L’indagine di LUMI4Innovation è perciò andata a indagare le tipologie di partner che possono essere utili agli energy manager per affrontare con successo le sfide del prossimo futuro.

In linea con quanto emerge dal report dell’Energy & Strategy Group del Politecnico, la maggioranza del campione (56,1%) individua negli EGE la controparte a cui fare maggiore affidamento. Tuttavia, l’irruzione delle moderne tecnologie ICT nel contesto energetico porta ben il 43,9% degli energy manager a cercare supporto nei system integrator.

 

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