Efficienza energetica: cos’è e come migliorarla. Norme e incentivi
Cos’è e come fare efficienza energetica. Definizione, normativa, incentivi e strumenti di monitoraggio in Italia rispetto agli obiettivi europei.
Energy Efficiency First. L’efficienza energetica nell’industria rappresenta, oggi più che mai, un “must” per la ripresa economica del nostro Paese. La situazione e il contesto attuali obbligano a una presa di coscienza e a una proattività in questo senso.
Lo sanno bene le associazioni di riferimento del settore che si battono per portare avanti il tema della transizione energetica e dell’efficienza ponendo l’accendo sul ruolo di alcuni attori fondamentali, come ESCo (Energy Service Company) ed EGE (esperti di gestione dell’energia).
Sul tema, abbiamo posto qualche domanda al Presidente di AssoESCo, Vittorio Cossarini, che ci ha fornito la sua visione sul futuro del settore energetico in Italia.
“In questo momento – ci ha detto il Presidente di AssoESCo (Associazione Italiana Energy Service Company e operatori dell’efficienza energetica) – l’attenzione è focalizzata sulla tempesta tariffaria causata dal caro energia e amplificata dall’esplodere della crisi geopolitica in Europa orientale. Le Istituzioni si stanno concentrando sulla diversificazione del mix energetico nazionale, per ridurre la dipendenza da un unico fornitore e sulla riduzione dell’aggravio finanziario per le imprese”.
“Le imprese si trovano a dover rispondere rapidamente a una crisi di costi che ne mina la competitività – ha proseguito -. Noi operatori siamo consapevoli che l’applicazione del principio energy efficiency first sia un tassello importante per la riduzione dei costi energetici e il rafforzamento della sicurezza energetica, ma anche che potrà dare risultati a medio termine mentre l’attenzione è sul contingente.
Come aiutare le imprese ad applicarlo in questa situazione critica?”
Alla domanda su quali sono, oggi, le leve di incentivazione più importanti per spingere l’industria verso l’efficienza energetica, Cossarini ci ha risposto che “l’efficienza energetica nell’industria è la grande dimenticata dai piani di transizione, nonostante l’Italia sia la seconda manifattura d’Europa, una delle prime al mondo e il costo dell’energia per le imprese sia più alto di quello della concorrenza”.
“Le leve di incentivazione dell’efficienza energetica nell’industria sono poche, ma quelle poche sono anche bloccate. Riattiviamole e le imprese investiranno in efficienza”.
Una recente ricerca AssoESCo evidenzia che gli obiettivi di efficienza dell’industria nel PNIEC sono inferiori rispetto al potenziale dell’industria stessa e contribuiscono in misura insufficiente agli obiettivi del Green Deal europeo. Parallelamente, dal 2017/18 il sistema incentivante dei TEE, pensato in Italia e che in passato ha dato una forte spinta all’efficienza, è bloccato dal punto di vista applicativo.
“È un ciclo vizioso che si autoalimenta – ha commentato Vittorio Cossarini -. Il PNRR stesso, benché una quota superiore al 50% degli investimenti previsti vada al supporto della Green Economy, non apporta sensibili benefici diretti agli obiettivi di efficienza dell’industria. È infatti prevalentemente dedicato alle infrastrutture e alle energie rinnovabili, e benefici si vedranno indirettamente mano a mano che le PA metteranno a terra i Bandi”.
“Noi auspichiamo che le Istituzioni intervengano con rapidità e decisione affinché il circolo vizioso “bassi obiettivi di efficienza all’industria e meccanismo incentivante bloccato” venga spezzato, – ha spiegato ancora il Presidente dell’associazione – e il meccanismo dei TEE va rimesso in moto perché ha dimostrato di funzionare: nel decennio 2011/2019 il 71% dei risparmi energetici certificati è derivato dal settore industriale. I risparmi iniziano a calare sensibilmente nel 2018, anno successivo all’inizio di interventi arbitrari sulla funzionalità dei TEE che hanno generato ricorsi al TAR da parte delle aziende e sostanzialmente ridotto. Dal picco di circa 1,9 MTEP di efficienza generata e certificata nel 2017 si è passati a circa 0,6 Mega TEP (quasi tutti di trascinamento e non di nuovi interventi).
Quindi sosteniamo che il Sistema dei Certificati Bianchi vada rilanciato e vada valorizzato il ruolo delle ESCo, che hanno le competenze tecnologiche, finanziare e giuridiche per supportare gli investimenti in efficienza senza gravare sull’attività core delle imprese”.
Sul tema dei certificati bianchi, continuano le osservazioni di Vittorio Cossarini:
“Un sistema incentivante trasparente e legato ai risultati è uno strumento di politica economica per indirizzare le imprese, in particolare vista l’ossatura industriale italiana composta di piccole e medie che faticano a finanziare investimenti al di fuori del core business”.
“Ricordo che il meccanismo dei certificati bianchi, oltre ad essere un meccanismo pensato in Italia e imitato da altri Paesi europei, è un meccanismo concettualmente semplice e portatore di risultati certi e trasparenti, infatti:
Abbiamo chiesto al presidente di AssoESCo di fornirci la sua visione anche sul tema delle tecnologie digitali per l’efficienza energetica dell’industria.
“Nell’industria vedo due categorie di sistemi digitali, entrambi uniti dall’impiego di tecnologie di Intelligenza Artificiale – ha spiegato Vittorio Cossarini – . La prima è quella dei sistemi di misura avanzati dei consumi energetici. Sistemi in grado di effettuare auto-analisi dei consumi, non solo di rilevare, di implementare algoritmi di misura intelligente dei risparmi generati dagli interventi di efficienza, e di collegare l’aspetto quantitativo (i kWh) con i costi di acquisto dei vettori e, quindi, ottimizzare l’aspetto economico.
La seconda, quella dei sistemi di azionamento predittivi, basati su algoritmi di intelligenza artificiale che consentono di coordinare l’ottimizzazione dei consumi energetici con l’ottimizzazione dei processi, connettendosi con gli Scada. Fino ad oggi, infatti, i processi core sono stati solo sfiorati dagli interventi di efficienza, salvo gli interventi su macchinari, in quanto il processo è mission critical, quindi viene “tutelato” da interventi esterni”.
Rispetto al ruolo e alle attività svolti da AssoESCo per spingere in direzione della transizione energetica, il Presidente dell’associazione ha raccontato come esista da tempo un dialogo continuo con tutti i livelli istituzionali, in particolare MiTE e GSE, e con le Commissioni parlamentari. L’associazione partecipa anche a Tavoli interassociativi con le organizzazioni che rappresentano l’offerta di energia.
Questi gli obiettivi della comunicazione di AssoESCo alle istituzioni: