
- Scenario
Smart city: cos’è, come funziona, caratteristiche ed esempi
Nella smart city, le tecnologie sono usate per rendere la città più efficiente, sicura e sostenibile e per migliorare la qualità della vita dei cittadini
I droni nelle smart city saranno in grado di fornire svariati vantaggi. Per ora sono previsioni, ma intanto già si immagina l’impiego degli UAV (la sigla che denota gli aerei a pilotaggio remoto o, meglio, senza pilota) nelle future città che intendono definirsi intelligenti. Dal trasporto di merci – e, un giorno, anche di persone – alla pianificazione urbana e al monitoraggio ambientale, i droni potranno essere impiegati per la prevenzione e il controllo della sicurezza del territorio e persino in servizi di ingegneria ambientale.
Si stima una crescita esponenziale di ordini e di conseguente impiego: secondo ResearchAndMarkets il valore di mercato della logistica e del trasporto con droni crescerà da 534 milioni di dollari nel 2022 a quasi 18 miliardi di dollari entro il 2030.
Oltre all’interesse delle aziende, c’è quello delle amministrazioni pubbliche all’impiego di droni in città. ENAC e Comune di Firenze hanno firmato un protocollo per la promozione della mobilità aerea avanzata, ovvero l’uso di droni e veicoli elettrici a decollo verticale per il trasporto di persone, merci e farmaci.
“Firenze sarà tra le prime città europee a sperimentare sistemi tecnologici avanzati per il trasporto aereo di merci e persone”, ha ricordato nell’occasione dell’accordo il sindaco fiorentino Dario Nardella. Ecco una delle potenzialità di impiego dei droni nelle smart city. La combinazione tra UAV e città intelligenti può solo aprire ad applicazioni di portata rivoluzionaria capaci di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Pensiamo, per esempio, all’utilizzo di droni per il controllo del traffico, per la gestione dei disastri naturali, per il monitoraggio dei trasporti, delle infrastrutture, per la qualità dell’aria. Diverse applicazioni sono già realtà. La città di Coral Gables, in Florida, ha lanciato la scorsa estate un programma che ha previsto l’impiego di droni per monitorare grandi folle e rispondere rapidamente alle chiamate di emergenza (911) prima dell’arrivo dei primi soccorritori e l’ha testata il 4 luglio, festa nazionale negli Stati Uniti.
Pensiamo ai vantaggi in termini di trasporto di persone, a Parigi il produttore Volocopter vuole immettere sul mercato il suo drone Velocity entro le Olimpiadi del 2024 che si svolgeranno nella capitale francese.
Questo ampio impiego di droni nelle smart city richiede però la risoluzione di varie questioni, una delle quali è la loro autonomia. I droni hanno bisogno di alimentazione: nel caso di missioni o di utilizzo protratto nel tempo c’è necessità di una ricarica rapida e localizzata. Una realtà italiana, Alosys, ha realizzato un’applicazione che potrebbe interessare anche a questo proposito. Si chiama Alosys Switch ed è un commutatore intelligente brevettato dall’azienda che consente di sfruttare la rete dell’illuminazione stradale per fornire servizi.
«Abbiamo brevettato il sistema in sei Paesi UE e non, proprio per alimentare tutti i dispositivi VAS (Value Added Service): telecamere, pannelli a messaggio variabile, wi-fi e 5G», racconta Eugenio Pignatelli, Ceo di Alosys. «L’idea di combinarlo al drone è motivata dalle necessità di ricarica dei droni in ambienti aperti, abilitando l’UAV come servizio a valore aggiunto ricaricabile grazie ad Alosys Switch».
Il principio è semplice: ogni palo della luce, nell’illuminazione pubblica, può trasformarsi in una presa per la ricarica, che può rivelarsi utile proprio per questa finalità. Alosys, in collaborazione con Aerovision – primaria azienda certificata Enac partner di Alosys – e l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, ha realizzato un framework per la costruzione di un “drone-porto”, una piattaforma di ricarica specifica per un velivolo a pilotaggio remoto. «Così è possibile rispondere a due esigenze: da una parte contare su un punto di alimentazione per il drone, dall’altra avere una soluzione di asset management capace di tracciare la missione del drone, in modo da gestire al meglio il velivolo e garantire la sicurezza degli spostamenti».
In occasione della Expocity, fiera dell’innovazione a Tirana, in Albania, la più importante fiera dei balcani rivolta all’innovazione , il gruppo di lavoro (Alosys con Aerovision) ha presentato questa potenzialità applicativa.
Nel proprio programma di ricerca e sviluppo, che l’hanno portata ad attuare diversi progetti e brevetti, al momento sta focalizzando l’attenzione su un progetto in collaborazione con una ESCO italiana in particolare per la videosorveglianza.
«La potenzialità di contare su un sistema di illuminazione pubblica che offre, ogni 30 metri circa, una potenziale presa di corrente, apre alle potenzialità dei VAS. Con Alosys Switch è possibile abilitare tutti questi dispositivi per servizi a valore aggiunto anche di giorno, non richiedendo la necessità di accensione dei lampioni e in totale sicurezza, con costi decisamente interessanti», segnala ancora Pignatelli.
In futuro l’opportunità di sperimentare le potenzialità dei droni nelle smart city è al vaglio. «Pensiamo alle potenzialità di applicazione con i UAS (Unmanned Aircraft System), sistema composto dal drone, dalla stazione di controllo e dal collegamento di comunicazione tra la stazione di controllo e il velivolo. Questo è il futuro e potrebbe essere abilitato grazie ad Alosys Switch».