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Come si effettua una diagnosi energetica

Come si effettua una diagnosi energetica

La diagnosi energetica è una procedura di analisi necessaria per misurare i consumi reali di un edificio, un’impresa o un impianto industriale. Si tratta di una vera e propria fotografia sull’utilizzo dell’energia e rappresenta una risorsa importante per avviare processi di miglioramento in termini di efficienza e riduzione dell’impatto ambientale.

Non si tratta infatti soltanto di un vincolo di legge per le grandi aziende e le imprese energivore, ma un’opportunità di fare efficienza (e risparmio) per tutte le Pmi.

Il riferimento normativo della diagnosi è rappresentato dal Decreto Legislativo del 4 luglio 2014, n. 102, e, in senso più ampio, dalla Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.

In questo contesto, Manni Energy, grazie a una esperienza consolidata nel settore e alla presenza di oltre 40 ingegneri specialistici dedicati, rappresenta il partner ideale per accompagnare ogni tipo di azienda in un percorso di efficientamento e decarbonizzazione che può trovare il suo punto di partenza proprio nella diagnosi energetica.

Davide Manganotti
Davide Manganotti

L’azienda propone infatti un approccio olistico in grado di coprire l’intero percorso attraverso cui il cliente può raggiungere un incremento delle performance di efficienza energetica.

“Rispetto alla diagnosi energetica, la nostra proposta – spiega Davide Manganotti, Responsabile Divisione Transizione Energetica di Manni Energy – prevede un approccio estremamente pragmatico, con la definizione di interventi volti al miglioramento delle performance implementabili anche con investimento diretto di Manni Energy in logica EPC. In aggiunta, proponiamo anche una diagnosi “premium” che oltre alla valutazione di KPI puramente energetici restituisce la quantificazione delle emissioni di Scopo 1 e di Scopo 2 di un’azienda, ossia la quantificazione delle emissioni di CO2 dirette che un’azienda emette in atmosfera. Questa quantificazione, oltre a dare la consapevolezza sul proprio impatto ambientale, può definire il primo passo verso un percorso di decarbonizzazione sempre più richiesto e apprezzato dalle filiere produttive, in grado di distinguere i fornitori più virtuosi”.

Diagnosi energetica passo dopo passo

Come abbiamo detto, effettuare una diagnosi energetica significa conoscere e misurare l’utilizzo dell’energia di un determinato edificio o impianto e individuare gli interventi di efficientamento energetico e i risparmi di energia conseguibili.

Ecco come deve essere realizzata e per quali soggetti risulta essere obbligatoria.

Tempistiche: ogni 4 anni

La diagnosi energetica va effettuata ogni quattro anni attraverso specifici soggetti autorizzati (EGE ed ESCo nello specifico).
Si svolge attraverso alcuni passaggi definiti dalla norma CEI UNI TR 11428:2011 sulla gestione e diagnosi energetica e dalla CEI UNI EN 16247 – 2:2015 sulla gestione energetica degli edifici.

La prossima scadenza è imminente: 5 dicembre 2023.

Diagnosi energetica obbligatoria

La diagnosi energetica è obbligatoria per alcune tipologie di aziende, quali:

– grandi aziende, con più di 250 dipendenti o con un fatturato superiore a 50 milioni di euro

– imprese energivore, con un consumo energetico maggiore o uguale a 1 GWh.

Prima fase: indagine e raccolta informazioni

Il primo passo consiste in un’indagine preliminare dell’ambiente nel quale è situata l’impresa e una raccolta dei dati rispetto ai consumi.

Nello specifico in questa fase si svolgono:

  • raccolta e analisi dei consumi energetici a livello storico e analisi della domanda di potenza (e dei cosiddetti picchi);
  • raccolta delle specifiche tecniche e dei layout a livello architetturale, meccanico ed elettrico, con una fotografia degli impianti e degli edifici alla costruzione;
  • registrazione di informazioni e dati rispetto alla posizione degli impianti di climatizzazione, dei sistemi di controllo, dei livelli di illuminazione e di quanto altro consumi energia;
  • calcolo delle superfici utili e dei volumi climatizzati lordi dell’edificio;
  • descrizione dell’edificio con le informazioni sull’età, la destinazione d’uso, le condizioni dei sistemi architettonici, meccanici e elettrici ecc;
  • calcolo di indicatori degli usi energetici (IE) e confronto con altri edifici/impianti dello stesso tipo;
  • check list e domande di approfondimento da chiedere ai vari interlocutori tecnici e gestionali.

Seconda fase: ispezione e sopralluogo

Una volta esaminati i dati storici e le bollette relative ai consumi energetici di un edificio o impianto, è necessario passare a una fase di ispezione e raccolta dati sul campo per analizzare lo stato attuale di fatto.

In questo secondo momento, le attività previste riguardano:

  • dialogo con energy manager e figure specializzate rispetto ai profili di consumo energetico e agli aspetti più critici nel consumo di energia;
  • controllo e confronto di piani e disegni ricevuti con stato di fatto di impianti, layout architettonici e strutture;
  • realizzazione di fotografie e termografie (attraverso strumenti quali termocamere) di quanto ispezionato e verificato.

Terza fase: analisi

L’analisi energetica prevede la valutazione dei consumi orari dell’impresa e di tutti i carichi aziendali, con lo scopo di identificare il modello energetico elettrico e termico. In questo modo è possibile elaborare, per ogni impianto e macchinario, una stima del consumo annuo.

Quarta fase: risultati e comunicazione

Dati alla mano, è possibile mettere in evidenza eventuali sprechi o dispersioni e, allo stesso tempo, opportunità di risparmio energetico. In questa fase vengono rilasciati una serie di raccomandazioni e suggerimenti sui miglioramenti a sistemi meccanici, strutturali, elettrici e sulle procedure di gestione e manutenzione.

Al termine, è obbligatorio comunicare a ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – l’esito della diagnosi energetica condotta.

Le opportunità della diagnosi energetica

La diagnosi energetica rappresenta un punto da cui partire per migliorare efficienza e impatto ambientale. Lo chiarisce molto bene Davide Manganotti di Manni Energy: “La diagnosi energetica rappresenta la fotografia dello “stato di salute energetico” di un’azienda, potremmo paragonarla a una diagnosi medica. Chiaramente una diagnosi a cui non segue una terapia non sortisce alcun effetto sulla salute di una persona, analogamente se a una diagnosi energetica non fa seguito la definizione e l’implementazione di una serie di interventi volti al miglioramento, oltre a non ottenere benefici si spreca la concreta possibilità di migliorare il proprio processo aziendale”.

Proprio per questo motivo, la proposta di Manni Energy rispetto alla diagnosi energetica riguarda i seguenti servizi:

  • Diagnosi Basic: prevede la raccolta e l’elaborazione dei dati di consumo, insieme all’individuazione degli interventi di efficientamento e analisi dei benefici economici.
  • Diagnosi Premium: oltre al servizio basic, questo servizio consente di quantificare e misurare le emissioni aziendali di CO2 (dirette e indirette) e quindi della propria carbon footprint.
  • Kit misura: riguarda un sistema di rilevazione dei dati energetici che, oltre alla diagnosi energetica permette di adottare un sistema IoT di monitoraggio real time dei consumi attraverso una piattaforma dedicata.
Giornalista e communication manager è stato collaboratore, capo redattore e direttore di riviste specializzate con focus su smart technologies, industria elettronica, LED e illuminazione e sostenibilità ambientale. Laureata in Lingue, ha acquisito nel corso degli anni forti competenze in ambito Smart City e Smart building. Da oltre 10 anni, segue progetti editoriali speciali in tema di città sostenibili e intelligenti e promuove e organizza il premio Ecohitech Award. Negli ultimi 8 anni si è specializza in content marketing, editoria online e scrittura SEO-oriented. Oggi è Direttore editoriale di LUMI4innovation.it