- News
Monitoraggio Energetico e Ambientale: Soluzioni smart e ready to use
Adottando soluzioni wireless basate su LoRa e integrabili sulla piattaforma Niagara by Tridium si evitano interventi complessi e invasivi. Ecco i dettagli
Per fare efficienza energetica, le aziende pubbliche e private possono contare sull’Energy Performance Contract (EPC). Si tratta di un accordo mirato a migliorare la prestazione energetica di un edificio e/o di un impianto.
Affinché il contratto sia efficace, occorre conoscere esattamente quanto sia l’effettivo miglioramento: ed è qui che entra in gioco l’intelligenza, mediante l’adozione di un sistema di monitoraggio energetico, come ha sottolineato Nicola Graniglia, Responsabile tecnico Federesco nonché Esperto di Gestione Energetica (EGE), in occasione del recente convegno “Obiettivo edifici zero Energy”, tenutosi durante l’edizione 2019 di LUMI Expo (21 e 22 novembre scorso, BolognaFiere). In tutto questo processo, il ruolo delle ESCo – Energy Service Company è cruciale. Vediamo perché.
L’EPC – Energy Performance Contract, detto anche contratto di rendimento energetico o di prestazione energetica, è definito dal Decreto Legislativo 102/2014, attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, come un:
“accordo contrattuale tra il beneficiario o chi per esso esercita il potere negoziale e il fornitore di una misura di miglioramento dell’efficienza energetica, verificata e monitorata durante l’intera durata del contratto, dove gli investimenti (lavori, forniture o servizi) realizzati sono pagati in funzione del livello di miglioramento dell’efficienza energetica stabilito contrattualmente o di altri criteri di prestazione energetica concordati, quali i risparmi finanziari”
Si tratta, quindi, di un modello contrattuale rivolto alle organizzazioni che intendono realizzare efficientamento energetico nei loro edifici e/o impianti, di solito attraverso il finanziamento tramite terzi (FTT), stipulato tra soggetto beneficiario, ESCo e un soggetto terzo quale può essere un Istituto di credito.
Le ESCo, in tutto questo, svolgono un ruolo prezioso e delicato in quanto, come prescrive la norma UNI CEI 11352:2014, sono obbligate a garantire, tramite il contratto EPC, il miglioramento dell’efficienza energetica attraverso i servizi e le attività fornite. Per farlo, si assumono i rischi tecnici e finanziari “stabiliti contrattualmente, connessi con l’eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi concordati”.
Si parte dalla diagnosi energetica e dal monitoraggio dei consumi, sulla base dei quali si identificano le eventuali criticità, le soluzioni di intervento e i potenziali risparmi, che vanno poi verificati e successivamente certificati tramite il sistema di monitoraggio energetico.
Una volta individuati azioni necessarie e costi, si prospettano i risparmi attesi e si propone al cliente l’Energy Performance Contract.
Realizzati gli interventi, la ESCo è tenuta a garantire il risultato per tutta la durata del contratto. Per farlo, deve provvedere alla gestione e alla manutenzione degli impianti.
I benefici del contratto EPC per un’azienda sono diversi. «Innanzitutto significa non investire direttamente per gli interventi di efficientamento energetico in quanto c’è un soggetto (la ESCo, di solito, coadiuvata da una banca) che provvede alla realizzazione degli interventi – spiega Nicola Graniglia – La diagnosi energetica, il monitoraggio e la progettazione sono tutti a carico del fornitore dei servizi e vengono ripagati all’interno dell’EPC».
La ESCo può proporsi come soggetto finanziatore oppure può decidere di coinvolgere un soggetto terzo. In ogni caso, il suo ruolo è fondamentale e presente in ogni fase, dall’avvio dell’analisi energetica alla progettazione, alla realizzazione lavori, alla gestione e manutenzione e al continuo monitoraggio di tutti gli interventi.
L’azienda beneficia degli EPC, potendo contare su impianti (di illuminazione, climatizzazione ecc.) nuovi, performanti o su interventi (sull’involucro edilizio o sulle linee produttive) in grado di esprimere prestazioni energetiche e un’efficienza superiori. «Non solo: un’azienda può iniziare immediatamente a risparmiare, e può anche contare su benefici riguardanti la produzione perché, anche a parità di consumo energetico, può incrementare i livelli produttivi e l’indice di performance energetica. Senza tralasciare il miglioramento dell’immagine verso l’esterno» aggiunge il responsabile tecnico Federesco.
L’azione che combina efficienza e intelligenza, come detto, è il monitoraggio energetico che, in un contratto EPC, idealmente entra in gioco fin da subito, in contemporanea alla fase di studio e di definizione degli interventi. In ogni caso, è obbligatorio quale verifica del risparmio energetico atteso.
Il valore fondamentale di questo aspetto è dato dal fatto che permette di avere la conoscenza totale del sistema; certifica i consumi, i risparmi e permette di mettere in atto un contratto EPC accurato e funzionale.
Per quanto riguarda le tecnologie, il sistema si compone di nodi connessi in rete via cavo, LAN o Wi-Fi a una piattaforma dove vengono registrati tutti i dati delle utenze sotto controllo. Le piattaforme esprimono un livello di innovazione tecnologica di vario livello: «in alcuni casi, ci sono soluzioni al cui interno sono presenti codici di calcolo che permettono di elaborare dati», specifica ancora Graniglia, evidenziando che avvalersi di soluzioni Internet of Things «o comunque di elevato grado di innovazione tecnologica non può che facilitare la vita ai professionisti che si occupano del processo di monitoraggio».
Ed è proprio l’azione del monitoraggio, mirato a confermare i risultati e i benefici, a rendere lo strumento degli EPC un valore aggiunto, rendendo secondario l’accesso a strumenti incentivanti: «i Contratti di prestazione energetica non devono essere motivati dalla presenza o meno di incentivi quali i Certificati Bianchi oppure il Conto Termico. A mio avviso, non devono essere queste le motivazioni principali, ma unicamente fare efficienza energetica, migliorare lo stato degli edifici, degli impianti e dei cicli produttivi. Attraverso un EPC, si ricerca, in un approccio win-to-win tra la ESCo e il Cliente, l’ottimizzazione tecnico-economica degli interventi, massimizzando, certamente, anche il beneficio derivante dagli eventuali incentivi pubblici che, a quel punto, sono un naturale effetto delle attività realizzate» conclude il Responsabile tecnico Federesco.
Articoli correlati:
Misura e verifica del risparmio energetico, perché serve alle aziende
Efficienza energetica nelle aziende: Internet of Things per il monitoraggio intelligente