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BEMS ed efficienza energetica nella GDO: il caso PAM Panorama

BEMS ed efficienza energetica nella GDO: il caso PAM Panorama

Ottenere risultati certi in termini di efficienza energetica mediante l’adozione di BEMS nella GDO (Grande Distribuzione Organizzata) non solo è possibile, ma è comprovato. Lo dimostrano i risultati ottenuti dal progetto pilota voluto e messo in atto in 33 negozi PAM Panorama e condotto da Calosi Energia. Un progetto altamente sfidante: si richiedeva un risparmio minimo pari all’1%, si è ottenuto un eccellente 2% in soli sei mesi.

Il risultato è lusinghiero sotto molti punti di vista, uno in particolare: la Grande distribuzione può davvero cogliere importanti risultati di risparmio energetico, considerando che solo in Italia interessa un consumo complessivo di energia elettrica di circa 12 TWh, ossia il 4% del totale dei consumi di energia elettrica nazionali.

BEMS nella GDO: l’esempio di PAM Panorama

Prima di raccontare il caso virtuoso ottenuto dall’impiego dei sistemi BEMS nella GDO, è il caso di illustrare l’entità di una società come PAM Panorama: parte del gruppo PAM (realtà italiana attiva fin dal 1958, con sede a Venezia) esercita attraverso 130 grandi punti vendita sul territorio nazionale, per lo più Nord Italia e Centro – Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Triveneto – attivi nel settore alimentare. Il perimetro è molto più grande poiché all’interno della holding c’è anche IN’s Mercato discount, che conta quasi 500 punti vendita sul territorio nazionale, oltre a un centinaio di punti vendita di insegna PAM Local, negozi che contano almeno 250 mq di vendita.

Considerando solo i 130 punti vendita di PAM Panorama, si tratta di strutture che spaziano da un minimo di 1000 metri quadrati di superficie di vendita fino a 7-8000 mq, quindi si passa da dimensioni di negozi a veri e propri ipermercati, con sfide da affrontare di diverso tipo e spessore.

Per questo la società ha voluto intraprendere un percorso di efficienza energetica e di ottimizzazione. Si è dotata dal 2019 di un energy manager, Luigi Palladino, ingegnere con una solida esperienza operativa e attivo oggi sui filoni principali della società, considerando che la GDO lavora su un basso valore aggiunto. «Questo fattore intrinseco di business richiede una attenzione molto elevata a contenere i costi. In questo senso, i costi energetici rappresentano oggi la seconda voce di costo, dietro a quella del personale. C’è poi un filone parallelo che si interseca a questo: il miglioramento della parte impiantistica e dell’efficientamento di impianti e attrezzature.

Tutto questo si lega ai concetti di sostenibilità e di ESG, che la società persegue», spiega Alessandro Riolfo, direttore tecnico della società PAM Panorama.

La collaborazione con Calosi Energia

Proprio per dar seguito a questi intenti, è stata avviata una collaborazione sinergica con Calosi Energia, partendo dall’intento di implementare la parte impiantistica, considerando tutti gli aspetti utili e operando in ottica di system integration.

«In tempi più recenti, complice il caro-energia, che assume rilievi drammatici, tramite l’energy manager abbiamo proposto loro di fare insieme un ragionamento di efficientamento globale», prosegue Riolfo. Tale volontà di efficienza si è esplicata attraverso un progetto pilota, pensato per partire dal monitoraggio dell’impiantistica, attraverso l’impiego di sensoristica, in modo da comprendere i potenziali margini per fare risparmio energetico. Si è così siglato un EPC Energy Performance Contract, secondo cui PAM e Calosi Energia avrebbero suddiviso il successo dell’efficientamento ottenuto.

«Per quanto riguarda l’attività di energy management, abbiamo concentrato l’attenzione sul livello di affidabilità e di distribuzione dei BEMS già acquistati e già in uso da diversi anni, che dal mio punto di vista presentavano elementi di obsolescenza e necessitavano quindi di un adeguato revamping a fronte della contemporanea esplosione dei sistemi di smart metering e di controllo intelligente, incentivati anche mediante il piano Industria 4.0», spiega l’energy manager Palladino.

C’era bisogno di un’adeguata digitalizzazione, anche per monitorare le varie aree del consumo, tra cui la parte della catena del freddo, essenziale nella GDO ma che richiede un’attenta efficienza energetica e prestazioni, garantendo un adeguato comfort. «Era necessario misurare la bontà dei sistemi dedicati, potendo anche comprendere se l’azienda Calosi che ci avrebbe supportato e garantito ideali livelli di assistenza sul campo e da remoto. La risposta fornita è sempre stata soddisfacente, a partire dal team di lavoro costituito da ingegneri energetici, competenti, giovani, dinamici ed estremamente efficaci nel fornire risposte alle diverse nostre esigenze, molto particolari sia in termini di assistenza tecnica manutentiva sia in termini di energy monitoring dell’efficienza energetica».

Il progetto pilota: sfide e condizioni

Palladino e il team Calosi hanno studiato lo standard di PAM in tema di componentistica e quale potesse essere l’architettura definitiva da dare ai BEMS nella GDO e agli apparati tecnologici, anche rispetto al concept relativo alle nuove aperture. «Si è lavorato perché Calosi potesse attuare una proposta che fosse customizzata e per fornire un servizio aderente ai nuovi desiderata sugli indirizzi forniti dall’Ing. Riolfo e dai colleghi della direzione tecnica, in modo da valorizzare gli investimenti già effettuati in passato», prosegue l’energy manager.

Per verificare la bontà dei sistemi di telegestione per l’efficienza energetica e prima di pensare a un piano di investimenti ampio si è proceduto nella volontà di ottimizzare il sistema esistente. Da qui è nato il progetto pilota. «Tale progetto, nato con finalità success fee (cioè si paga solo se c’è il successo) intendeva realizzare almeno l’1% di risparmio. Il contratto era basato su un perimetro di 33 negozi: i criteri di compenso sull’anno 2022 sono stati stabiliti in maniera tale che se il risparmio normalizzato in kilowattora fosse stato minore o uguale all’1%, il compenso di Calosi sarebbe stato pari al 30% è quello PAM al 70%. Laddove invece l’azienda avesse generato un risparmio di chilowattora maggiore dell’1% avremmo di fatto riconosciuto una success fee del 50%. A questo era stata aggiunta una condizione: qualsiasi tipo di modifica impiantistica o di manutenzione straordinaria fosse stata a carico della stessa Calosi».

Risultati ottimali: così l’adozione della tecnologia è vincente

Il progetto, altamente sfidante, ha ottenuto ottimi risultati, anzi superiori alle aspettative: al termine dei primi sei mesi il risparmio normalizzato e verificato è risultato superiore al 2%. Partiti da un consumo aggregato, elettrico e termico, di 52 GWh circa, il risparmio nel periodo considerato è stato di 1,3 GWh, ottenuto mediante una combinazione virtuosa tra tecnologia e un set point che permettesse di garantire condizioni sufficientemente efficaci a garantire prestazioni, risparmio e un comfort all’interno dei punti vendita.

«Quest’ottima performance ha permesso di far apprezzare al nuovo board la bontà di questi sistemi, mettendo in luce che, a prescindere da chi avesse condotto gli investimenti per nuovi sistemi di telegestione per quei negozi ancora sprovvisti di sistemi di telegestione, di affidarsi oltre che su soluzioni specifiche anche a esperti in grado di governarle», sottolinea Riolfo.

Il progetto di roll out per l’inserimento di sistemi tecnologici analoghi sui nuovi negozi ancora sprovvisti di BEMS nella GDO partirà nel 2023 e partirà proprio grazie al fatto che i risultati del pilota hanno contribuito a convincere l’azionista a investire su questo aspetto.

Giornalista freelance specializzato in tecnologia e in modo particolare in tematiche che hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana e su quella futura: smart energy, smart building, smart city.