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Smart grid: cos’è e cosa significa
Le smart grid sono reti elettriche intelligenti basate sulla digitalizzazione e sulla generazione distribuita dell’energia. Eccone caratteristiche e vantaggi.
Smart grid e ricerca sono un binomio imprescindibile per assicurare lo sviluppo del sistema elettrico del futuro ed elemento cardine della digital transformation in corso anche nel settore energetico. Lo stesso valore di mercato testimonia la crescita delle reti smart e l’interesse del mercato. Secondo Statista, a livello globale la tecnologia smart grid è attesa a un balzo dai 20 miliardi di dollari a circa 61 miliardi nel 2023.
In Europa ci si sta lavorando parecchio, come testimoniano gli investimenti attesi: secondo Northeast Group LLC, l’Europa occidentale investirà 133,7 miliardi di dollari in infrastrutture smart grid da qui al 2027.
Si sa che, almeno fino al 2017, erano 950 i progetti avviati in Europa, lanciati dal 2002, con investimenti totali pari a 5 miliardi di euro. All’impegno dei centri di ricerca, va aggiunto anche l’interesse delle aziende nel settore. I finanziamenti totali per i settori delle smart grid, insieme a battery storage ed efficienza energetica nel 2020 sono aumentati del 112%, con 8,1 miliardi di dollari rispetto ai 3,8 miliardi di dollari del 2019 (dati Mercom Capital Group).
Così i progetti si moltiplicano. Uno dei più recenti e importanti è Smart5Grid, che collega smart grid e 5G, e che vede l’Italia alla guida di un gruppo di partner di sette Paesi diversi. Inoltre, è da poco partito ERIgrid 2.0, progetto e infrastruttura europea che supporta la ricerca, lo sviluppo tecnologico, la convalida e l’implementazione di Smart Grid e Smart Energy Systems.
La stessa Commissione europea ha lanciato un bando per la presentazione di progetti nell’area tematica smart grid da inserire nella quinta lista di progetti UE di interesse comune.
L’Italia è presente in molti progetti che combinano smart grid e ricerca, a livello istituzionale e privato. Tra i più attivi c’è Enel, che insieme al Politecnico di Milano promuove e organizza un master finalizzato a formare esperti e specialisti nel campo.
ll concetto di smart grid si basa sull’integrazione di tecnologie di rete di comunicazione ad alta velocità e affidabili al fine di fornire l’interconnessione tra la rete elettrica esistente e i sistemi informativi intelligenti e di consentire il monitoraggio della rete in tempo reale tramite dispositivi IoT. Le attuali reti elettriche richiedono un’infrastruttura di comunicazione wireless robusta e sicura per realizzare la trasformazione in reti intelligenti. Le Le reti 5G sono considerate un abilitatore per la digitalizzazione delle reti elettriche e per facilitare la connettività IoT per le future reti intelligenti con diversi vantaggi come bassa latenza, altissima velocità e migliore affidabilità.
Da questi presupposti è stato avviato lo scorso gennaio il progetto europeo Smart5Grid, progetto di ricerca 5G-PPP cui partecipano 24 partner e finanziato dal Programma Europeo Horizon 2020 in forma di partenariato pubblico-privato.
I partner aziendali appartengono a sette Paesi UE: oltre all’Italia, ci sono Spagna, Belgio, Bulgaria, Cipro, Grecia, Portogallo. Tra di essi, ci sono le italiane ENEL, che è coordinatore del progetto, ed E-Distribuzione (società del Gruppo), Engineering Ingegneria Informatica, Wind Tre, Athonet e Stam.
Sono quattro le funzioni principali che Smart5Grid intende attuare:
Come specificato dallo stesso sito ufficiale:
Smart5Grid introduce una struttura sperimentale 5G aperta, sostenendo l’integrazione, il test e la convalida di servizi 5G esistenti e nuovi e NetApps da terze parti (cioè, PMI, sviluppatori, ingegneri che non appartengono al consorzio) poiché sostenere la sperimentazione con una piattaforma 5G completamente softwarised per l’industria energetica è uno degli obiettivi chiave della proposta.
In Italia, la stessa Enel intende portare avanti il programma che lega smart grid e ricerca, anche sotto forma di proposta accademica. Da qui nasce il Master di secondo livello internazionale lanciato con Politecnico di Milano e rivolto a under 30 in possesso di laurea magistrale in discipline scientifiche. Conclusa l’iscrizione lo scorso 6 gennaio, il master offre non solo la possibilità di specializzarsi sulle reti intelligenti. Come evidenziato dalla stessa azienda, i partecipanti selezionati per i venti posti disponibili saranno assunti in contratto di apprendistato retribuito di alta formazione e ricerca durante la durata del programma di circa un anno. L’intento è formare esperti e specialisti nel campo delle Smart Grid per costruire le reti elettriche del futuro e favorire la transizione energetica.
A proposito di smart grid e ricerca, c’è anche un altro punto considerato: un approvvigionamento energetico sostenibile richiede l’integrazione delle risorse energetiche rinnovabili. Tale integrazione può essere realizzata utilizzando concetti e tecnologie che trasformano il sistema energetico esistente in un’entità intelligente, ovvero una smart grid. Per creare un tale sistema, sarà necessario trasformare le attuali reti elettriche con il rapido dispiegamento di nuove tecnologie che necessitano di ampi test e convalide. Per questo è stato avviato il progetto ERIGrid – il cui consorzio coinvolge 18 partner tra i quali l’italiana RSE – e poi, dal 2020 e fino al 2024, ERIGrid 2.0. Essi mettono al centro l’attività finalizzata a testare e convalidare efficacemente nuove tecnologie e soluzioni, fornendo un unico punto di riferimento a una vasta quantità di infrastrutture di ricerca e laboratori partner, offrendo un ampio spettro di servizi agli specialisti attivi nelle reti intelligenti.
Sulla base dei risultati del progetto ERIGrid, il successivo ERIGrid 2.0 espanderà i servizi di ricerca e gli strumenti infrastrutturali per la validazione delle reti energetiche intelligenti con la rete elettrica come dorsale principale.
La stessa Commissione europea ha a cuore il legame tra smart grid e ricerca. Per questo che ha lanciato un bando perché siano presentati progetti nell’area tematica delle reti intelligenti da inserire nella quinta lista di progetti UE di interesse comune (PCI). La quinta lista PCI sarà adottata dalla Commissione Europea entro la fine del 2021, ai sensi dell’attuale regolamento sulle reti transeuropee dell’energia (TEN-E). I promotori di progetti candidati possono partecipare al bando entro l’8 marzo 2021. I progetti ammissibili saranno valutati in base ai criteri stabiliti nel regolamento TEN-E per identificare il loro contributo all’area tematica delle reti intelligenti.