Come si effettua un intervento di repowering nel caso di un impianto solare? Ovviamente, prima di mettere in atto un qualsiasi tipo di intervento è necessario avviare una fase di studio che consenta di comprendere le problematiche dell’installazione e le potenzialità di ottimizzazione e di miglioramento. Una volta terminata questa fase, si avvia l’intervento di repowering.
Repowering solare: sostituire pannelli e inverter
L’intervento di repowering consiste principalmente nell’introdurre modifiche parziali o totali dei moduli e/o inverter, nonché dei loro collegamenti elettrici, in modo tale da incrementarne la potenza nominale e la produzione annua.
Considerato che le caratteristiche tecniche dei pannelli si sono evolute notevolmente, passando da un’efficienza media del 14% nel 2006 al quasi il 20% dei giorni nostri (fonte AGICI), il repowering solare ha ottime potenzialità: la sostituzione di pannelli obsoleti con quelli di ultima generazione consentirebbe di aumentare la produzione fotovoltaica italiana di oltre il 40% a parità di suolo occupato.
Il monitoraggio di un impianto fotovoltaico
Molto spesso, accanto a questi interventi concreti, viene affiancata l’installazione di un sistema di gestione e monitoraggio di tipo software, di norma non presente nelle installazioni realizzate nella prima fase di espansione del fotovoltaico. Questa soluzione di monitoraggio, per lo più basate su tecnologia IoT è in grado di rilevare la quantità di energia prodotta, valutare le prestazioni del sistema fotovoltaico, individuare malfunzionamenti e guasti e notificarli immediatamente.
Repowering eolico
I passaggi iniziali del repowering eolico sono molto simili a quelli del solare, ma gli esperti hanno necessità di fare un ulteriore studio: occorre infatti effettuare una rigorosa valutazione dell’integrità strutturale e della capacità delle fondazioni di un determinato impianto eolico, per stabilire se esse sono idonee o meno al repowering. Che sostanzialmente determina lo smantellamento vero e proprio dell’impianto eolico esistente e l’installazione di componenti del tutto nuove.

A partire dall’installazione di pale di maggiori dimensioni (in gergo tecnico il cosiddetto reblading), in linea con l’evoluzione tecnologica dell’eolico di questi ultimi anni, capaci dunque di catturare una maggiore quantità di vento e produrre più elettricità.

Repowering parziale
Un’alternativa è quella di un repowering parziale, che preveda il mantenimento delle torri esistenti, a patto ovviamente che siano in buone condizioni e adeguatamente mantenute. Quest’ultima opzione può fornire significativi risparmi sui costi, ma è necessario risolvere problemi di compatibilità e altri potenziali fattori di rischio.
Occorre poi considerare che il solo reblading può arrivare a garantire un aumento del +16% della produzione, mentre un’integrale ricostruzione dell’impianto ha percentuali decisamente superiori (con incrementi compresi tra il +70% e il +130%).