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Transizione 5.0: le ESCo come partner strategici nella Sostenibilità
Le ESCo (Energy Service Company) giocano un ruolo chiave nell’accesso alle agevolazioni della Transizione 5.0. Intervista a Massimo Catania di Trigenia
La power quality in azienda è un aspetto di fondamentale importanza, contando su un progressivo e crescente affidamento su apparecchiature elettriche ed elettroniche, presenti in pressoché tutti i contesti industriali, che richiedono energia di alta qualità per funzionare correttamente.
Ecco perché si parla sempre più spesso di power quality nelle aziende. Oggi è possibile contare su specifiche tecnologie capaci di ridurre o evitare conseguenze negative causate da una cattiva qualità energetica. Figure professionali come gli energy manager devono conoscere le problematiche legate a una scarsa power quality e le soluzioni.
Guasti alle schede elettroniche o addirittura fermi macchina o delle linee di produzione possono infatti causare danni economici anche molto elevati. Stime recenti evidenziano che le perdite causate da un’ora di inattività aziendale, possa causare perdite orarie variabili tra 10mila e 30mila euro nelle Pmi, fino ad arrivare a perdite variabili tra 100mila e 300mila euro nelle grandi imprese.
Ecco, allora, la necessità di contare su soluzioni capaci di garantire una power quality ottimale. Una delle tecnologie esemplari, in tal senso, è EcoBlackBox. Grazie al suo sistema di inseguimento dinamico della tensione, gestito da un algoritmo elettronico proprietario, assicura performance ottimali. L’installazione di questa soluzione, in linea fra il trasformatore e il quadro elettrico – o power center, richiede una preparazione professionale per effettuare l’effettiva connessione della macchina con il sistema elettrico di una azienda in poche ore.
Da qui la necessità di contare in azienda su figure professionali preparate e competenti. Una volta installato, attraverso un sistema di controllo in tempo reale tramite dashboard su computer, il cliente può monitorare tutti i dati rilevanti sull’attività della EcoBlackBox senza interferire con la produzione in corso.
«Tra le competenze degli Energy Manager non c’è solo quella di gestire ed ottimizzare i consumi elettrici dell’azienda, ma verificare anche che l’alimentazione elettrica rispecchi degli standard qualitativi necessari al buon funzionamento aziendale. La power quality è un tema importante: un’alimentazione di bassa qualità può mettere a rischio il buon funzionamento delle apparecchiature aziendali e rendere inefficienti molti macchinari della produzione. Ne consegue che, con l’obiettivo di efficientare un sito produttivo od in generale un’utenza elettrica, l’Energy Manager deve saper destreggiarsi abilmente anche in questo ambito», spiega Paolo Peretti, Direttore Commerciale di Elettrone, con cui approfondiamo l’argomento.
«Provoca svariati problemi. Innanzitutto, gli sbalzi di tensione spesso sono associati a problemi di gestione e regolazione di molti macchinari, comportando inefficienze che aumentano inevitabilmente i costi in bolletta. Anche le micro interruzioni sono associate a una scarsa qualità dell’energia, generando problemi di natura informatica e di blocco anche dell’intera produzione.
Esperienze sul campo evidenziano che il miglioramento della power quality assicura produzioni più regolari e riduzioni di pezzi di scarto. Inoltre si allunga la vita utile di molti circuiti elettronici ed elettrici, con un conseguente risparmio sulle attività di manutenzione».
«EcoBlackBox permette di regolare il livello di tensione in modo uniforme. Di solito, il mercato propone sistemi che effettuano la regolazione “a scalini”, con il solo scopo di economizzare i consumi, ma di fatto non migliorano la power quality. Questo tipo di regolazione consegue l’inserimento di transitor regolatori di tensione, che producono “sbalzi” aggiuntivi a quelli che già fa la rete elettrica di suo. Per questo vanno considerati indicatori di bassa qualità dell’alimentazione. Le soluzioni esistenti, orientate alla sola economicità dei consumi elettrici, possono peggiorare la power quality. C’è poi un ulteriore elemento da considerare…»
«Molti sistemi nascono con un primo elemento di riduzione del livello di tensione fisso, dovendo poi essere equipaggiati con dispositivi di by-pass automatici con lo scopo di evitare che lo stesso dispositivo economizzatore vada a ridurre eccessivamente il livello di tensione del cliente. Questo by-pass, a ogni utilizzo comporta l’inserimento di sbalzi di tensione di manovra che sono pericolosi al buon funzionamento del sito produttivo. La sua presenza, quindi, è un indicatore di un sistema non orientato al miglioramento della power quality. EcoBlackBox adotta un sistema a regolazione continua che evita questi fenomeni. Inoltre, può anche attuare se necessario un innalzamento del livello di tensione, garantendo quindi un efficace miglioramento della power quality. Questa è una novità assoluta nel mercato».
«Questa tecnologia va inserita in bassa tensione, a monte dei carichi elettrici. Solitamente viene posta nelle vicinanze del quadro generale di alimentazione. L’energia assorbita dalla rete attraversa EcoBlackBox prima di alimentare tutti i carichi. Un aspetto importante da considerare riguarda la presenza di un impianto fotovoltaico in autoconsumo sulla stessa utenza. Se è presente, deve essere collegato a monte di EcoBlackBox, in modo che la funzionalità di power quality agisca anche sui disturbi creati dai dispositivi elettrici dell’impianto fotovoltaico. Idem dicasi, nel caso di presenza di impianti di rifasamento: anch’essi, durante il loro funzionamento, portano a sbalzi di tensione e creazione di armoniche di rete e altri problemi.
«Alquanto limitati, con un’adeguata organizzazione. Le tempistiche di stacco elettrico si limitano di solito ad alcune ore, che si può prevedere in occasione di un blocco per manutenzione programmata oppure nel weekend».
«Certamente. EcoBlackBox possiede al suo interno, come parte della stessa fornitura, un’interfaccia utente (pannello operatore) comprensiva di un software di verifica dell’economizzazione dell’energia, basato sul protocollo IPMVP. Esso può essere avviato dal cliente a sua scelta. Fornirà, come risposta, l’analisi del risparmio effettivo, misurato solitamente in un intervallo di tempo di tre giorni».