- Interviste
Lo specialista della Power Quality a 360°
La Power Quality (PQ), o qualità dell’energia, rappresenta oggi un tema cruciale nel panorama industriale ed energetico. Con l’aumento dell’elettronica…
Coniugare efficienza energetica e sostenibilità è una priorità per le aziende. Da una parte c’è bisogno di ridurre consumi ed emissioni per essere più competitivi e raggiungere gli obiettivi fissati al 2030 e al 2050, dall’altra è necessario raggiungere standard adatti a competere in un contesto sempre più complesso.
Per sostenere la transizione del sistema produttivo verso un modello di produzione efficiente, sotto il profilo energetico, sostenibile, oltre che basato sulle fonti rinnovabili, è stato istituito il Piano Transizione 5.0, misura capace di contribuire ad abilitare una trasformazione virtuosa delle aziende che intendano richiedere e beneficiare dell’incentivo.
Per le aziende che intendano imboccare il percorso della sostenibilità, c’è la possibilità di quantificare e certificare le emissioni di CO2 risparmiate, attraverso i carbon credits.
Quello dei crediti di carbonio è un’opportunità su base volontaria che oggi riscuote un valore di mercato di circa 1,4 miliardi di dollari, secondo una recente analisi di MSCI.
Pur essendo un percorso volontario, si ravvisa un aumento del numero di aziende che si pongono ambiziosi impegni in materia di clima, tale da far prevedere una crescita significativa del mercato.
In Italia c’è già chi ha intrapreso questa strada: l’esempio è Energia Europa, che ha ideato e sviluppato progetto di emissione di crediti di carbonio (VER – Voluntary Emission Reductions) sul mercato libero che si pone tra i primi al mondo a livello industriale.
Assomma a 6,3 miliardi di euro la dotazione finanziaria per il Piano Transizione 5.0. Lo scopo per cui è nato è agevolare le finalità di efficienza energetica e di sostenibilità delle aziende sotto forma di credito d’imposta delle aziende che intendono intraprendere investimenti in beni materiali e immateriali nuovi in grado di ottenere una riduzione dei consumi energetici delle strutture produttive non inferiore al 3% o, in alternativa, dei processi produttivi interessati dall’investimento d’importo non inferiore al 5%.
Tra le soluzioni tecnologiche che rientrano tra i beni trainanti validi per l’accesso al credito di imposta ci sono le soluzioni per la power quality, come EP-X. È una tecnologia brevettata, sotto forma di un innovativo filtro progettato per ridurre perdite e disturbi attraverso la modifica della forma d’onda di corrente. Tecnicamente, si tratta di filtro passivo induttivo, con caratteristiche di tipo ibrido date dalla sua capacità di immettere nel flusso di energia una serie di vettori elettromagnetici in opposizione di fase.
Posizionato in serie tra il trasformatore di media tensione e il carico, può essere installato sia a valle sia a monte dell’interruttore generale.
Perché i sistemi EP-X sono parte integrante delle soluzioni tecnologiche incentivate da Transizione 5.0? Perché consentono di fare efficienza energetica, un elemento particolarmente interessante della misura incentivante, che non va confusa col risparmio energetico.
Cosa significa? Che la validità di un progetto di efficientamento deve prevedere anche la possibilità del monitoraggio dei consumi elettrici, sia per valutare le prestazioni dei dispositivi (tra cui rientra EP-X) in termini di maggiore efficienza, sia per individuare i possibili margini di miglioramento e, pertanto, ottimizzare le performance nel tempo. EP-X conta, per questo, sulla piattaforma EP-Vision, che consente al singolo cliente di verificare le prestazioni del proprio impianto mentre EP-X è in funzione fornendo i dati relativi all’efficientamento dell’impianto elettrico e quelli relativi ai benefici esterni.
EP-X è un sistema che permette di coniugare efficienza energetica e sostenibilità, ideale anche combinato alla presenza di impianti a fonti rinnovabili e di stoccaggio, consentendo tra l’altro di estendere il credito di imposta a ulteriori investimenti per autoproduzione e stoccaggio di energia da FER. L’ha ideato, sviluppato e brevettato Energia Europa, che ha deciso di intraprendere il percorso di carbon credits, credendo fermamente nella bontà della propria tecnologia. Infatti, ha ottenuto la validazione dall’ente certificatore Rina per l’emissione dei titoli VER in funzione della misurabilità dei risultati di efficientamento energetico ottenibile dai dispositivi EP-X attraverso un protocollo di misura validato da IMQ.
Grazie ai dati disponibili e alle stime per i prossimi anni, la stessa azienda ha potuto approssimare la riduzione di CO2 per il periodo 2021-2030 garantita dai propri dispositivi installati in tutta Europa a circa 400mila tonnellate.