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AI e Decarbonizzazione: sfide e opportunità dell’intelligenza artificiale
Nel cuore della transizione energetica si sta affermando un alleato tecnologico in grado di rivoluzionare l’intera filiera del settore energetico:…
La Transizione 5.0 rappresenta l’evoluzione del concetto di Industria 4.0 ponendo un focus particolare sull’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale. In un recente incontro promosso da Energia Europa per fare luce sulla misura, Francesco Dal Moro, Responsabile Finanza Agevolata, presso ARPE GROUP, ha spiegato le implicazioni normative e operative di questa nuova fase di sviluppo industriale, sottolineando la necessità di un approccio metodico e strutturato.
Secondo Dal Moro, la Transizione 5.0 è un naturale proseguimento della 4.0: “si tratta di una norma che prende le mosse dalla vecchia 4.0, quindi sul fronte tecnologico riparte esattamente da lì, richiamando per giunta i due elenchi che la normativa italiana introdusse nel 2017 con la rispettiva legge di bilancio”.
Tuttavia, la novità principale è l’introduzione del concetto di efficienza energetica, che non deve essere confuso con il semplice risparmio energetico.
Dal Moro spiega la differenza: “Io posso introdurre efficienza anche aumentando i miei consumi in termini assoluti. Se la crescita della mia capacità produttiva aumenta in misura maggiore rispetto al tasso di crescita dei miei consumi, io ho introdotto efficienza”.
In tal senso, il nuovo paradigma normativo impone un miglioramento minimo del 3% per la struttura produttiva o del 5% a livello di singolo processo.
Nella sua presentazione, Dal Moro delinea tre tipologie di investimento che possono rientrare nelle agevolazioni previste dalla Transizione 5.0 per il miglioramento dell’efficienza energetica aziendale.
Un aspetto fondamentale evidenziato da Dal Moro riguarda i sistemi di Power Quality, che contribuiscono all’efficienza energetica con una normativa semplificata. Gli indicatori di prestazione ex ante ed ex post saranno consumi generati con la macchina accesa rispetto a consumi generati con la macchina spenta. In questo senso, soluzioni di miglioramento della qualità dell’energia possono fornire un contributo fondamentale.
Il sistema EP-X di Energia Europa, ad esempio, è un dispositivo Power Quality trainante per il credito d’imposta 5.0 in qualità di bene strumentale 4.0 “green”. Oltre a permettere di ottenere l’agevolazione offre due vantaggi strategici alle aziende:
Oltre al naturale ritorno economico di EPX (link ad articolo precedenti), che consente un break-even più rapido grazie al credito d’imposta, il vero vantaggio sta nell’abilitazione di incentivi su un intero pacchetto di investimenti.
Questo significa che un’azienda che ha pianificato un milione di euro di investimenti tra torni, frese e impianti fotovoltaici può, grazie all’integrazione con il Sistema EPX, accedere a crediti d’imposta che altrimenti non sarebbero stati disponibili, massimizzando così il ROI – ritorno sull’investimento.
Una questione particolarmente rilevante riguarda la cumulabilità della Transizione 5.0 con altre forme di incentivo, sia nazionali che europee. Dal Moro chiarisce: “Con le misure di carattere nazionale e regionale, la cumulabilità è totale, a patto di non superare il 100% del costo dell’investimento. Se invece si tratta di agevolazioni finanziate con fondi UE, il cumulo avviene su quote parti diverse”.
Questo significa che, ad esempio, se un’impresa accede a un credito d’imposta del 35% dalla Transizione 5.0 e a un fondo perduto del 40% da un programma regionale, il secondo incentivo si calcolerà solo sulla quota residua dell’investimento. Tuttavia, in molti casi, la combinazione di incentivi permette alle imprese di ottenere un ritorno sull’investimento in tempi brevissimi.
L’interesse per la Transizione 5.0 è già elevato tra le imprese. Come sottolineato da Dal Moro, “oggi per la 5.0 non si può standardizzare nulla, ma bisogna mettersi a tavolino, analizzare assieme e individuare quelle integrazioni tecnologiche che rendano più fruibile l’investimento”. Con la giusta strategia, le aziende possono non solo migliorare la loro efficienza energetica, ma anche accedere a crediti d’imposta e incentivi in grado di accelerare il ritorno economico degli investimenti.
La Transizione 5.0 non è solo un incentivo economico, ma un’opportunità per le aziende italiane di modernizzare i propri processi produttivi, aumentando la competitività in un contesto globale sempre più orientato alla sostenibilità.
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