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Digital energy management: il valore dei dati per creare efficienza

Digital energy management: il valore dei dati per creare efficienza

Il Digital Energy Management può aiutare nel ridurre i consumi energetici. Già questo può essere un elemento di grande interesse per le aziende, specie per le piccole e medie imprese alle prese con rincari pesanti e in grado di avere un impatto notevole sulla vita aziendale. Secondo Confartigianato, il caro-energia mette a rischio 881.264 micro e piccole imprese con 3.529.000 addetti, pari al 20,6% dell’occupazione.

Tuttavia, l’impiego delle soluzioni digitali per gestire meglio consumi e impieghi dell’energia produce ulteriori benefici anche in termini di sostenibilità ambientale. Tutto questo lo sa bene Trigenia, che da sempre persegue il duplice obiettivo, e che ha sviluppato diverse funzionalità dedicate alle sfide dell’efficientamento energetico e della sostenibilità ambientale.

«Trigenia parte dal punto di vista di una ESCo, qual è: da Energy Manager di grandi aziende ci siamo resi conto che serviva uno strumento che supportasse le decisioni finali e fosse utile per comprendere quali aree di intervento fossero prioritarie dal punto di vista energetico ed economico. Inoltre occorreva misurare i risparmi attesi. Quindi l’esigenza è nata internamente: da professionisti sul campo siamo consapevoli dell’importanza di giustificare le scelte e le proposte alle aziende clienti con il supporto dei dati. Da qui è nata l’idea di utilizzare strumenti software e competenze digitali per creare un percorso che va ad affiancare la consulenza energetica a quella digitale», spiega Valeria Pellerey, Team Leader dell’area Digital Energy Management di Trigenia.

Digital Energy Management: il valore del dato

Il primo aspetto rilevante per fare digital energy management è il dato. Ce ne sono miliardi, generati da più impianti, capaci di creare valore aggiunto. Ma non tutti sono utili, non tutti costituiscono “il nuovo petrolio”, come si dice spesso per far comprendere il valore immenso della digitalizzazione. «Ciò che facciamo, oltre a supportare gli energy manager nel loro lavoro è fornire elementi utili per questo aspetto: dove prendere i dati, come renderli elementi di valore, accompagnando il percorso energetico e combinandolo con quello digitale. La nostra finalità non è vendere un software, ma far sì che questo sia uno strumento utile per svolgere meglio il lavoro di energy management», sottolinea Pellerey.

Il digital energy management è un percorso che ha nell’efficientamento energetico la base a cui si affianca una Digital Energy Roadmap: «il nostro modus operandi parte dall’assessment energetico per comprendere quali sono i punti di intervento da monitorare: qui entrano in gioco i dati. Una volta ottenuti, la seconda fase è la loro correlazione e l’estrazione delle informazioni utili a implementare logiche più approfondite, adottando anche algoritmi di machine learning che permettono di fare ottimizzazione».

Il punto focale resta, quindi, il valore del dato: come riuscire a comprendere quali sono quelli giusti per creare valore aggiunto? «Partiamo dall’identità di Trigenia: è una realtà che opera nel settore dell’efficienza energetica contando su professionisti che nascono nel mondo energy. Questo ci permette di avere la conoscenza del dominio e di tutti gli aspetti utili, dalla diagnosi energetica al valore della ISO 50001. Il software sviluppato parte proprio da qui: dalla esatta comprensione delle esigenze di chi opera sul campo, proponendo una soluzione ad hoc. Questo è il vero valore aggiunto, insieme alla competenza fornita».

Intelligenza artificiale e IoT: il loro ruolo per la gestione energetica

A proposito di digital energy management, qual è il ruolo e il valore dell’intelligenza artificiale? «Noi facciamo uso dell’AI per l’ottimizzazione dei consumi esistenti e la previsione dei fabbisogni futuri e dell’approvvigionamento energetico. L’intelligenza artificiale svolge il ruolo del direttore d’orchestra: decide come gestire i vari impianti in modo sinergico e in modo tale che vi sia un ritorno economico per l’azienda».

Anche l’Internet of Things ha un ruolo importante: permette di raccogliere dati che finora non si potevano prendere. Noi li utilizziamo molto quando occorre effettuare delle correlazioni con dati ambientali, fornendo informazioni più mirate ed efficaci.

AI e IoT sono importanti se c’è un “cervello” tecnologico in grado di sfruttarli al meglio. A questo proposito Trigenia conta su Cloven, la soluzione di monitoraggio energetico digitale e personalizzata, dedicata agli energy manager. La piattaforma di Energy Manager di Trigenia è in grado di dialogare con qualsiasi fonte dato, avendo la capacità di rapportarsi con le soluzioni IoT e con i relativi protocolli». Sfruttando la modularità di Cloven, Trigenia ha inoltre sviluppato diverse funzionalità dedicate alle sfide dell’efficientamento energetico e della sostenibilità ambientale, tra cui iClab, il modulo sviluppato da Trigenia che permette di orchestrare gli impianti di produzione di energia e di verificare in tempo reale le condizioni di funzionamento e il rispetto dei requisiti richiesti per l’accesso agli incentivi. È un sistema che integra alla piattaforma di visualizzazione dati, modelli basati su algoritmi di intelligenza artificiale, e permette da un lato di prevedere i fabbisogni futuri dello stabilimento e dall’altro di individuare il pattern di funzionamento ottimale degli impianti di produzione dell’energia su base oraria.

La consapevolezza delle aziende e gli sviluppi futuri: le comunità energetiche

Certo, il digital energy management comporta benefici. Ma in questo momento sono chiari alle moltissime aziende che si trovano alle prese con bollette salate e la necessità di tagliare i costi? «C’è molta consapevolezza da parte delle aziende sui benefici derivanti dall’adozione di soluzioni di  digital energy management. Stiamo lavorando davvero molto in questo momento: fino a poco tempo fa non era così evidente la consapevolezza del reale valore di fare una mirata gestione energetica», rileva la team leader Trigenia.

Sapendo quali sono le aree in cui intervenire, è molto più efficace rientrare dall’investimento. Per poter fare efficienza occorre investire: ma se si hanno i dati si è consapevoli dove farlo, contando su un tempo di ritorno più veloce e sull’efficacia dell’investimento stesso. «Senza i dati ci si è resi conto che non si può fare efficienza. In questo momento la maggior parte delle aziende ci sta chiedendo non solo di contare su uno strumento, ma anche di collegarlo in supporto all’analisi dei dati. Qui sta il valore del digital energy management: avere gli strumenti e la capacità di valorizzare e interpretare i dati, anche grazie al supporto di professionisti in grado di supportare il percorso».

L’anno corrente promette grandi ed ulteriori sviluppi per Trigenia: «un tema su cui stiamo lavorando e che vorremmo integrare anche all’interno della nostra proposta, anche in termini digital, è il tema delle comunità energetiche», conclude Pellerey.

Giornalista freelance specializzato in tecnologia e in modo particolare in tematiche che hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana e su quella futura: smart energy, smart building, smart city.