Nel percorso evolutivo verso la transizione energetica dell’industria 5.0, c’è un altro aspetto importante da considerare: l’efficienza energetica. Un elemento di particolare valore, in questo senso, è offerto dalla Power Quality. Una cattiva qualità dell’energia causa danni a macchinari e rallenta la produzione. Per ovviare a questi problemi c’è EcoBlackBox che utilizza algoritmi intelligenti per analizzare e ottimizzare i consumi energetici in tempo reale, combinando hardware e software all’avanguardia per garantire prestazioni ottimali, riducendo drasticamente i fermi produzione e costi.
EcoBlackBox è stata al centro dello stand Elettrone, a KEY – Energy Transition Expo, riscuotendo un sensibile interesse. Nell’occasione abbiamo incontrato Daniele Perlini, Ceo di Elettrone, con cui abbiamo messo in luce caratteristiche e benefici, sotto forma di esempi concreti, della soluzione che combina efficienza energetica e transizione 5.0.
Daniele Perlini
Daniele Perlini, il risparmio energetico è un elemento da considerare per la transizione energetica dell’industria 5.0?
«Molto spesso si parla della riduzione dei consumi e, a volte per arrivare a ottenerla, si va a scapito della qualità. Noi non vogliamo questo. Partiamo dalla constatazione che oggi un’azienda conta su infrastrutture di rete che raccolgono immissioni di carichi non lineari (impianti fotovoltaici, eolici, cogenerazione ecc.) che creano impedenze di rete – spiega Perlini –. Queste ultime provocano delle disfunzioni all’interno dell’industria. EcoBlackBox filtra tutta l’energia che arriva dalla rete e poi la converte, debitamente ripulita. Inoltre, dispone di un sistema di controllo e verifica dei carichi collegati, per ottimizzare al meglio l’energia. In questo modo, serve meno energia per ottenere lo stesso lavoro. Non solo: si può contare anche sul rilevante vantaggio di ovviare ai fermi di produzione, che ha un valore consistente nell’economia aziendale».
Può evidenziare i benefici di EcoBlackBox mediante qualche esempio?
«Un caso particolarmente rilevante riguarda un produttore di materie plastiche. Dopo aver svolto tutte le analisi e aver considerato quale sarebbe stato il payback in base alle performance di efficientamento, è stato sottoscritto il contratto e installata la tecnologia. Trascorsi sei mesi, siamo andati a trovare il cliente per svolgere un controllo generale della macchina. Nel riscontro delle prestazioni, il direttore generale nonché co-titolare dell’azienda, ci ha espresso la sua soddisfazione attraverso i risultati da lui stesso verificati: oltre a ridurre del 90% gli interventi di fermo macchina, ho comparato l’energia prodotta, quella consumata e il materiale prodotto. L’efficienza sul materiale prodotto risulta del 12%. I risultati ottenuti, oltre a confermare la bontà della soluzione, ci ha spinto a ulteriori modifiche migliorative. In un successivo caso di installazione, in un pastificio italiano, si è proceduto alla modifica delle macchine, intervenendo sulla sospensione totale delle depressioni di tensione repentine, che a volte vengono scambiate per buchi di tensione, ma che invece sono dei flicker (variazioni sinusoidali della tensione di alimentazione). Il cliente ha ottenuto un risparmio del 3% sulla materia prima, consentendogli così di ottimizzare anche la ricetta utilizzata».
Si stanno sviluppando sempre di più le fonti rinnovabili, in un quadro di transizione energetica dell’industria 5.0. Qual è l’utilità e l’opportunità di poter coniugare un impianto fotovoltaico (o di altre FER), con soluzioni di ottimizzazione di rete e di power quality?
«Queste soluzioni, nel momento in cui garantiscono un minimo del 3% di efficienza energetica, permettono a un impianto fotovoltaico di usufruire degli incentivi previsti dal piano Transizione 5.0, beneficiando di credito di imposta che va dal 35% al 40% fino 45%. Questo non sarebbe possibile senza un investimento trainante qual è la soluzione per la power quality o l’economizzatore di rete. Personalmente, reputo estremamente più interessante per gli imprenditori, ma anche per i fornitori di impianti fotovoltaici, sfruttare le potenzialità delle soluzioni per la power quality. Queste ultime permettono di risolvere numerose problematiche generate dall’immissione della corrente elettrica».
Nell’anno in corso cosa si attende?
«È un momento epocale per Elettrone e per gli attori del settore. Lo abbiamo potuto riscontrare a Rimini in occasione di KEY. La Fiera ha fornito una risposta straordinaria. Sono convinto che la transizione energetica dell’industria 5.0 prenderà piede, anche grazie al contributo di soluzioni quali EcoBlackBox».
Giornalista freelance specializzato in tecnologia e in modo particolare in tematiche che hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana e su quella futura: smart energy, smart building, smart city.