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Evoluzione delle Smart grid tra PNRR e nuovi progetti

Evoluzione delle Smart grid tra PNRR e nuovi progetti

Le smart grid rappresentano il futuro dell’infrastruttura energetica italiana (ed europea), offrendo numerosi vantaggi in termini di efficienza, sostenibilità e resilienza del sistema elettrico. In quest’articolo, esploreremo quali sono gli incentivi forniti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e alcuni progetti e casi di successo esistenti o in procinto di partire.

PNRR: 3,6 miliardi per progetti di smart grid

Come risaputo, le smart grid, o reti intelligenti, integrano tecnologie avanzate di comunicazione e controllo nell’infrastruttura energetica esistente, consentendo una gestione ottimizzata della produzione, distribuzione e consumo di energia elettrica. Uno dei principali vantaggi delle smart grid è la capacità di integrare in modo efficiente le fonti di energia rinnovabile decentralizzate, come l’energia solare e eolica, nella rete di distribuzione. Ciò permette di ridurre le emissioni di gas serra e promuovere la transizione energetica.

Per incentivare lo sviluppo delle smart grid, il PNRR ha stanziato 3,6 miliardi di euro per 22 progetti volti all’adeguamento e al potenziamento delle reti di distribuzione dell’energia elettrica. Questi investimenti mirano a consentire una maggiore integrazione delle energie rinnovabili e favorire l’elettrificazione dei consumi. Grazie a tali progetti, il MASE (Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica) prevede di aumentare la capacità delle reti di distribuzione di oltre 9,8 GW e fornire energia a circa 8,5 milioni di abitanti.

Progetti di reti intelligenti

In Italia, sono stati avviati diversi progetti nel campo delle smart grid. Ad esempio, anni fa E-Distribuzione ha lanciato il progetto PAN (Puglia Active Network), un’iniziativa da 170 milioni di euro finanziata dal bando europeo NER 300. PAN prevede interventi di smart grid su migliaia di nodi secondari e primari, consentendo una comunicazione sempre attiva e a bassa latenza tra produttori e consumatori di energia.

Recentemente, E-Distribuzione ha anche avviato il progetto pilota EDGE (Energia da risorse Distribuite per la Gestione della rete di E-Distribuzione), approvato dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA). L’obiettivo di EDGE è fornire servizi di flessibilità locale nella rete di distribuzione dell’energia elettrica, consentendo agli utenti di contribuire all’efficienza e alla sicurezza della rete.

A livello europeo esistono alcuni progetti che puntano sullo sviluppo delle smart grid. e che coinvolgono il Gruppo Iren per delle sperimentazioni italiane. Il primo si chiama progetto Horizon Europe FLEXCHESS e riguarda la flessibilità della domanda all’interno di reti elettriche caratterizzate da fonti di energia rinnovabile. L’obiettivo è quello di capire come integrare soluzioni di Demand Response e testare tecnologie capaci di fornire maggiore flessibilità a livello locale (attraverso le Comunità Energetiche ad esempio). In questo contesto, il Gruppo Iren lavorerà sul pilota italiano a Torino, per studiare le potenzialità di un Virtual Energy Storage System (VESS) e studiare opportunità di bilanciamento di reti.

Un altro progetto Horizon Europe si chiama Datacellar e si pone l’obiettivo di sviluppare una piattaforma (Data Space) che raccolga dati provenienti da dalle comunità energetiche per supportare nuovi modelli di business.

Parlando di smart grid, RSE (Ricerca Sistema Energetico) ha sviluppato anche una piattaforma innovativa, Smart Grid Innovation Accelerator (SGIA), accessibile a tutti, per favorire la condivisione di informazioni sulle smart grid e sul settore energetico nel suo complesso.

Le iniziative di ENEA

Un altro importante progetto nel campo delle smart grid è Actea, condotto dall’ENEA in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. Finanziato dalla Regione Lazio, il progetto si concentra sullo sviluppo di batterie calcio-ione per applicazioni nelle reti intelligenti, nella mobilità elettrica e nello storage dell’energia. Questa tecnologia innovativa potrebbe contribuire a migliorare l’affidabilità e l’efficienza delle reti di distribuzione.

Sempre all’interno di ENEA, un gruppo di ricercatori, insieme a Politecnico di Bari e Università Roma Tre, ha sviluppato un sistema basato sull’automazione e sull’intelligenza artificiale per prevenire i blackout elettrici causati dalle ondate di calore. Questo approccio innovativo, testato su una grande rete di distribuzione nel Sud Italia, utilizza tecniche di machine learning per individuare possibili guasti e avviare azioni preventive. Il progetto, chiamato RAFAEL, dimostra come l’intelligenza artificiale possa contribuire a migliorare la sicurezza e l’affidabilità delle reti intelligenti.

Giornalista e communication manager è stato collaboratore, capo redattore e direttore di riviste specializzate con focus su smart technologies, industria elettronica, LED e illuminazione e sostenibilità ambientale. Laureata in Lingue, ha acquisito nel corso degli anni forti competenze in ambito Smart City e Smart building. Da oltre 10 anni, segue progetti editoriali speciali in tema di città sostenibili e intelligenti e promuove e organizza il premio Ecohitech Award. Negli ultimi 8 anni si è specializza in content marketing, editoria online e scrittura SEO-oriented. Oggi è Direttore editoriale di LUMI4innovation.it