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Smart grid per lo smart district: il progetto UpTown

Smart grid per lo smart district: il progetto UpTown

Il futuro è alle porte di Milano. Si chiama UpTown ed è il primo smart district della città di Milano. Un’area da 900mila metri quadri, con al centro un parco da 300 mila metri quadri. Tanto verde e anche tanta tecnologia innovativa, tra cui il primo bus a guida autonoma pronto a muoversi nell’area a partire dall’autunno 2019, ma non solo. È il primo quartiere italiano a impatto zero, interamente geotermico e teleriscaldato, dotato di una smart grid all’avanguardia.

Una smart grid per riscaldare e raffrescare

Smart grid per lo smart district significa una gestione termica intelligente attraverso una rete altrettanto intelligente, anche grazie alla partneship con A2A Calore e Servizi, società del Gruppo A2A.

Paolo Gruppo
Paolo Gruppo

«UpTown conta su un impianto di teleriscaldamento e di un impianto geotermico, il più grosso a livello nazionale, che provvede anche al raffrescamento estivo», illustra Paolo Gruppo, direttore EuroMilano Smart Housing Management.

Oltre alla geotermia, la produzione termica conta anche sul recupero del calore rilasciato dal trattamento dei rifiuti del vicino termovalorizzatore di Figino. L’acqua calda arriva negli edifici grazie a una rete di tubazioni collegate con uno scambiatore di calore che sostituisce la caldaia.

«Il sistema geotermico è gestito attraverso sistemi BMS (Building Management System) a bordo dei pozzi, delle centrali frigorifere; a monte una piattaforma EMS (Energy Management System) sovrintende agli approvvigionamenti nei singoli condomini, equilibrando l’apporto sulla base delle esigenze dei residenti», spiega Gruppo. A governare il tutto «c’è una logica di super condominio che gestisce l’impianto geotermico e le utenze condominiali». Si tratta, quindi, di una rete molto articolata e che grazie alla smart grid permette di creare non solo efficienza energetica, ma anche consapevolezza nei consumi dei singoli residenti «e di conseguenza cambiare, ottimizzandoli, i propri comportamenti di consumo», prosegue Gruppo.

I dati sono poi gestiti e analizzati attraverso una sorta di “piattaforma delle piattaforme” in grado di raccogliere i dati di questo e di altri sistemi presenti, in modo da fornire servizi ancor più su misura.

smart gridAlla connettività dello smart district ci pensa Vodafone, che andrà a integrare i servizi dal quartiere alle residenze: parliamo del primo parco pubblico intelligente di Milano, con open Wi-Fi pubblico e gratuito e contenuti multimediali come musica, film, videogame, e-book, audiolibri a disposizione di tutti i residenti, sistemi di videosorveglianza e video analisi gestiti direttamente dalla Control Room di UpTown. All’interno degli appartamenti, mediante soluzioni Internet of Things si integrano servizi di connettività in fibra FTTH – ovvero fibra ottica fino a casa – e Wi-Fi, domotica, telefonia e locker condominiale per il ritiro di consegne online.

Rete intelligente e integrazione tecnologica per uscire dai confini

La smart grid consentirà anche di gestire, attraverso l’uso dei tracker, i flussi di persone, le connessioni con l’area contigua MIND – Milano Innovation District, potendo aprire a nuove opportunità e a nuovi servizi offerti alla cittadinanza. Lo smart district diviene così una parte integrante della futura smart city, quella che si sta definendo a Milano.

UpTown
UpTown

«Inoltre, tutti questi dati servono ai provider dell’energia elettrica, del gas, dei rifiuti per operare una gestione intelligente e ottimizzata dei servizi, tanto dell’illuminazione pubblica quanto della raccolta dei rifiuti», prosegue il direttore EuroMilano SHM. Tutto questo avverrà in UpTown, lo smart district al cui interno sono previste scuole pubbliche, ed è già attivo uno splendido community center, con sportello dote lavoro, un parco pubblico, oltre alla presenza del medico di base interno al district e di numerosi altri servizi.

Dalla gestione di tutto questo mondo si creano le condizioni per parlare di una nuova figura professionale: il district manager. «Rispetto al facility manager, avviene un cambiamento per certi versi epocale, nel senso che dall’attenzione particolare agli aspetti tecnici e tecnologici degli edifici, pur fondamentale, si passa alla visione del district manager che focalizza l’attenzione da un edificio a un’intera comunità. Si passa a una visione più attenta al sociale, in cui la persona è al centro. È la persona che sceglie di venire a vivere in Up Town, e si trova interconnessa con il sistema smart district», conclude Gruppo.

Giornalista freelance specializzato in tecnologia e in modo particolare in tematiche che hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana e su quella futura: smart energy, smart building, smart city.