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Più risparmio energetico in azienda con lo smart lighting

Più risparmio energetico in azienda con lo smart lighting

L’illuminazione di un edificio rappresenta circa il 17-20% dei suoi consumi energetici. Questo dato, ormai noto, è stato riconfermato anche dal recente rapporto di Assoimmobiliare – ENEA dal titolo “Benchmark di consumo energetico degli edifici per uffici in Italia”.
L’obiettivo prioritario del risparmio energetico in ufficio o in azienda deve quindi andare necessariamente toccare l’impianto di illuminazione.

Con l’avvento delle nuove tecnologie, oggi è più facile effettuare interventi mirati a ottimizzare l’efficienza energetica di un edificio. L’illuminazione a LED ha infatti fatto scendere in campo l’elettronica e, con essa, la possibilità di controllare e gestire in modo efficace e automatizzato ogni singolo apparecchio d’illuminazione con sonseguenti risparmi energetici.

Cosa si intende per smart lighting o illuminazione intelligente

Quando parliamo di smart lighting – o illuminazione intelligente – parliamo della possibilità di collegare in rete (connettere) tutte le lampadine a LED e gli apparecchi di illuminazione di un certo ambiente o edificio. La connessione può essere cablata o wireless (quest’ultima è ormai la soluzione più diffusa) e consente di utilizzare un sistema centrale per regolare i livelli di intensità luminosa (dimming) dei corpi illuminanti. Un controllo che può essere effettuato anche da remoto, tramite smartphone o addirittura tramite controllo vocale.

Lo smart lighting o luce connessa combina inoltre l’illuminazione all’Internet of Things (IoT) facendo entrare in gioco sistemi per la rilevazione e l’analisi dei dati attraverso sensori intelligenti e software dedicati.

La digitalizzazione sta spingendo anche verso l’integrazione di tecnologie differenti e verso il concetto di servitizzazione in cui l’illuminazione non è più legata al prodotto ma al servizio (Light-as-a-Service).

I vantaggi dello smart lighting: costi minori, maggiore comfort

I sistemi di smart lighting (smart lighting solutions) si basano quindi sull’utilizzo di lampadine a LED – connesse in rete tramite dispositivi e sensori IoT – capaci di trasmettere dati e informazioni sul loro stato (funzionamento, utilizzo reale, consumo di energia, temperatura interna, ma anche malfunzionamenti e guasti). Questo consente di avviare un monitoraggio energetico più preciso e, di conseguenza ottenere notevoli risparmi di energia, andando ad esempio a spegnere le luci negli ambienti meno utilizzati.

Non solo. Un sistema di illuminazione intelligente permette di intervenire tempestivamente nelle operazioni di manutenzione in caso di guasti o malfunzionamenti. E in ogni caso di effettuare controlli da remoto e azioni di manutenzione controllata. Il che riduce i costi di gestione.

Infine lo smart lighting ben si complementa alle esigenze di Human Centric Lighting, permettendo di agire sull’intensità luminosa e sulla temperatura colore (più calda o fredda), favorendo maggiori comfort e benessere.

Come ottenere risparmio energetico con lo smart lighting

Le tecnologie necessarie all’implementazione di un sistema di smart lighting per ottenere risultati di risparmio energetico ottimali sono:

1. Illuminazione a LED

Bisogna partire dall’utilizzo di lampadine a LED nell’impianto, il che permette già di ottimizzare i risultati di risparmio energetico rispetto a sorgenti tradizionali.
Non dimentichiamoci che, grazie all’elettronica, gli apparecchi di illuminazione a LED funzionano come se fossero piccoli computer da poter mettere in rete perché restino connessi tra loro.

2. Tecnologia wireless

I sistemi di illuminazione a LED possono essere messi in rete usando sistemi di comunicazione wireless e cablate.
I sistemi wireless sono sicuramente i più utilizzati. E, mentre in ambito outdoor/urbano le soluzioni sono più complesse con uso di dispositivi long range come LoRa, Sigfox o altri, in ambienti interni vengono utilizzati dispositivi short range come bluetooth, BLE (bluetooth low Energy), zigbee ecc.
Questi tipi di dispositivo possono essere controllati anche da remoti, anche tramite app su smartphone.

3. Sensori di movimento per accensione luci

I sensori di movimento sono fondamentali in un’ottica di efficienza energetica in quanto, posizionati in modo strategico, permettono di sapere se gli spazi, le stanze, i corridoi ecc. sono occupati oppure no e, di conseguenza, permettono di aggiustare la luminosità degli apparecchi. O di spegnerli laddove non serve. Ricordiamoci infatti che l’illuminazione più virtuosa è quella che si accende solo quando serve.
I sistemi più avanzati integrano queste informazioni su mappe di calore o Heat Map che rappresentano graficamente i dati sull’occupazione delle varie aree di un edificio attraverso i colori.

4. Sensori di luminosità e sensori crepuscolari

Questi dispositivi permettono di regolare la luminosità degli apparecchi in funzione del variare della luce naturale. Questo permette di ridurre i consumi energetici e migliora il comfort delle persone che vivono l’ambiente.

A questo proposito, c’è da ricordarsi che la luce solare va sfruttata sempre al massimo, sia per un discorso di benessere degli utenti sia in un’ottica di maggiore efficienza energetica. Quindi, ben vengano azioni correttivi che favoriscano l’utilizzo della luce solare stessa facendo entrare più luce possibile all’interno degli ambienti, l’eliminazione di fastidiosi abbagliamenti e la possibilità di tenere sotto controllo la climatizzazione e la temperatura interna degli ambienti, sia in inverno che in estate.

Sfruttando la luce naturale nel migliore dei modi si riesce a risparmiare fino al 75% dell’energia destinata all’illuminazione. Questo risparmio è ancora più efficace se si utilizzano delle automatizzazioni per coordinare, ad esempio, luci e schermature solari, che possono aiutare a ridurre la necessità di aria condizionata e allo stesso tempo migliorare la qualità della luce.

5. Software gestionale

A questo punto serve uno strumento per gestire l’illuminazione automaticamente. Un tool che quindi permetta di accendere o spegnere le luci nelle varie zone, di regolarne l’intensità e il colore, di creare scenari luminosi, di impostare orari prestabiliti per l’accensione ecc.

Come calcolare il risparmio energetico legato all’illuminazione

La possibilità di programmare l’accensione e lo spegnimento degli apparecchi di illuminazione piuttosto che di regolarne l’intensità luminosa in base all’occupazione di ambienti, uffici o spazi comuni, e in funzione della luce solare che filtra all’interno può portare a un risparmio energetico tra il 35 e il 70% sui costi totali di illuminazione.

Il risparmio energetico ottenibile attraverso sistemi di smart lighting e utilizzo di nuove tecnologie può essere calcolato facendo riferimento alla Norma Europea 15193-1:2017 e usando l’indicatore LENI (Light Energy Numeric Indicator).

ENEA, in collaborazione del Gruppo di lavoro UNI/CT023/GL10 “Risparmio Energetico negli edifici” della commissione Tecnica UNI CT023 “Luce e Illuminazione”, ha recentemente realizzato il software LENICALC proprio per il calcolo del risparmio energetico per illuminazione ovvero per il calcolo dell’indicatore LENI nel rispetto della normativa e degli standard richiesti.

Giornalista e communication manager è stato collaboratore, capo redattore e direttore di riviste specializzate con focus su smart technologies, industria elettronica, LED e illuminazione e sostenibilità ambientale. Laureata in Lingue, ha acquisito nel corso degli anni forti competenze in ambito Smart City e Smart building. Da oltre 10 anni, segue progetti editoriali speciali in tema di città sostenibili e intelligenti e promuove e organizza il premio Ecohitech Award. Negli ultimi 8 anni si è specializza in content marketing, editoria online e scrittura SEO-oriented. Oggi è Direttore editoriale di LUMI4innovation.it