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Light as a Service: la servitization cambia il mondo della luce

Light as a Service: la servitization cambia il mondo della luce

Cos’è il Light as a Service, ovvero la luce come servizio

Il Light as a Service o Lighting as a Service (LaaS) è ​​un nuovo modello di business che sta radicalmente cambiando l’approccio commerciale e il modo di proporsi di molte aziende del settore dell’illuminazione, in Italia e nel mondo. Questo modello prevede che a essere venduto non sia il singolo prodotto (la lampadina a LED) ma un servizio (l’illuminazione di un ambiente) in un’ottica di ottimizzazione dei consumi ed efficienza energetica.

Quello che sta avvenendo nel settore del lighting non è un caso isolato. Al contrario. Il processo di servitizzazione o servitization (x-as-a-service) sta trasformando tutta l’industria, portando molte aziende a modificare il proprio modello di business. Il paradigma prodotto-servizio sta cambiando per sempre.

Pensiamo a quanto accade già da diverso tempo nel mondo delle stampanti, dove si offre il servizio pay per copy o pay per use e dove quello che si paga, attraverso un canone mensile, non è la stampante ma il numero di copie o stampe effettuate insieme a consumabili e servizi di assistenza e manutenzione.

Pensiamo anche ad altri servizi conosciuti e utilizzati da tutti, come Netflix o Spotify, in cui si paga un abbonamento mensile a fronte di un servizio…

Digital servitization per l’illuminazione: come funziona il Light as a Service

Ma cos’è la servitization? Il processo di servitizzazione o servitization non prevede soltanto un passaggio radicale dalla vendita “prodotto-centrica” a quella “servizio-centrica”. Il servizio viene infatti creato “su misura”, in maniera totalmente personalizzata sulle esigenze del cliente.

E, dato che il servizio è immateriale, il processo di servitization non è affatto semplice. L’obiettivo principale rimane quello di risolvere un problema al cliente e, soprattutto, fidelizzarlo in modo che il rapporto di assistenza venga prolungato nel tempo e non si esaurisca con la sola vendita del prodotto.

IoT e Digital Servitization

Con l’avvento delle nuove tecnologie Internet of Things (IoT) e Cloud computing, questo processo, oggi chiamato digital servitization, si sta espandendo ancora più rapidamente andando ad abbracciare settori prima impensabili nell’industria e nel commercio. Gli esempi della servitization sono davvero moltissimi in quanto, grazie all’IoT, i prodotti diventano connessi tra loro e in grado di trasmettere dati e comunicare informazioni in modo efficiente. E parliamo di qualsiasi tipo di prodotto…

Light as a Service: le fasi del processo

Per quanto concerne il LaaS o Lighting as a Service, l’erogazione del servizio prevede, a fronte del pagamento di un abbonamento all-inclusive, l’installazione di un sistema di illuminazione smart basato su LED e IoT, la sua assistenza e la sua manutenzione.

Questa soluzione rende l’illuminazione a LED alla portata di tutti in quanto non richiede alcun investimento anticipato elevato e, al contrario, la rende un’opzione complessivamente più conveniente.

Infografica Light as a Service
Lighting-as-a-Service o Light-as-a-Service: come funziona – le fasi del processo

Il processo Lighting as a Service prevede:

  • consulenza o audit iniziale, ovvero analisi e valutazione delle esigenze del cliente in base agli spazi da illuminare;
  • definizione del progetto illuminotecnico in un’ottica di ottimizzazione dei consumi energetici;
  • sostituzione o installazione di lampadine smart e sistemi di illuminazione intelligente;
  • sostituzioni di componenti (dispositivi IoT, alimentatori, compoentni elettronici di controllo ecc.);
  • servizio di manutenzione e assistenza tecnica;
  • monitoraggio costante dello stato dell’impianto.

Tecnologia smart lighting per il Light as a Service

Innanzitutto, per arrivare a proporre un servizio di light as a service, l’azienda in questione deve fornire apparecchi di illuminazione a LED. La tecnologia LED, infatti, può essere gestita e controllata facilmente grazie ai sistemi elettronici che compongono il corpo illuminante e che supportano la sorgente luminosa (alimentatore, LED driver ecc.).

Questo tipo di offerta si sposa poi con le necessità da parte del cliente di sostituire i corpi illuminanti con luci LED di nuova generazione (LED retrofit) e di gestire impianti anche complessi nel lungo periodo, con i relativi costi di manutenzione e assistenza in caso di interruzione o guasto.

Invece di investire investimenti di capitale per un aggiornamento dell’illuminazione all’inizio del progetto, il LaaS permette di trasformare l’investimento in una spesa operativa per l’azienda. Con una parte dei costi che vengono risparmiati nella bolletta energetica, si può prevedere una spesa mensile per l’illuminazione. Un modo importante per ottenere il vantaggio dell’upgrade di illuminazione smart e renderlo positivo dal primo giorno.

Light as Service e IoT

L’elemento chiave resta l’utilizzo di lampade smart e di un sistema di illuminazione intelligente in cui ogni lampadina, grazie alla tecnologia LED e all’Internet delle Cose (IoT), combinata alle funzionalità del cloud computing, permette di archiviare e accedere ai dati in remoto facendo allo stesso tempo visualizzare e rendendo semplici elaborazioni sui dati stessi.

In questo modo, oltre al noleggio di ogni lampadina intelligente, si condivide un Service Agreeement sul livello di disponibilità dei prodotti, monitorandone lo stato di funzionamento e intervenendo in caso di guasti o malfunzionamenti.

Utilizzando sistemi di smart lighting, in cui le lampadine – connesse in rete tramite dispositivi e sensori IoT – siano in grado di trasmettere dati e informazioni sul loro stato (funzionamento, guasti ecc.)

In questo modo, i fornitori di luce utilizzano la strategia Lighting as a Service nella vendita di servizi a valore aggiunto, come l’illuminazione IoT connessa a Internet e la gestione dell’energia.

I vantaggi dell’approccio Light as Service

Come accennato in precedenza, l’illuminazione come servizio risolve il problema di pagare una grossa somma forfettaria per un retrofit di illuminazione. Usando il Lighting as a Service si paga una tariffa mensile che include assistenza e manutenzione. Questo porta degli enormi vantaggi a chi svolge in azienda il ruolo di Facility Manager oppure di Energy Manager e deve quindi pensare costantemente a come ottimizzare i costi e ridurre gli sprechi in un’ottica di efficientamento energetico.

Infografica Light as a Service
Light as a Service: cos’è e quali sono i vantaggi

I vantaggi del LaaS

Ecco alcuni dei vantaggi del Lighting-as-a-Service:

  • Nessun grosso investimento iniziale;
  • Aggiornamenti della tecnologia utilizzata rientrano nel contratto e nelle spese operative;
  • Riduzione dei costi di energia (bollette più basse);
  • Risparmio energetico costante;
  • Scarico di responsabilità di eventuali burn out;
  • Riduzione dei costi di manutenzione e gestione degli impianti;
  • Maggiore efficienza energetica complessiva degli edifici;
  • Migliore energy management: migliore e più facile gestione e monitoraggio dei consumi;
  • Illuminazione più sostenibile (anche per un passaggio obbligato alla tecnologia LED).

Riassumento i vantaggi del servizio, il primo elemento fondamentale si ha nella certezza dei costi: il costo è all-inclusive. Questo permette a ogni azienda cliente di tenere costantemente monitorati i costi destinati all’illuminazione, effettuando le dovute analisi per ridurre gli sprechi e arrivando a risparmiare fino al 30% rispetto alla situazione di partenza.

Svantaggi del Light as a Service

Attenzione però, anche questo approccio può portare con sé dei lati negativi e dei contro:

  • Durata del contratto di solito prevista per diversi anni e con poca possibilità di recesso;
  • Maggiori vincoli contrattuali nel pagamento;
  • Interessi e commissioni associati comportano un costo complessivo piuttosto elevato e superiore a quanto sarebbe il costo totale del pagamento anticipato;
  • Mancanza di un progetto di lighting design a livello progettuale da parte di un architetto o diun professionista super partes.

Light as a Service: possibili applicazioni, esempi e il mercato in Italia

Secondo gli esperti, l’illuminazione come servizio aumenterà del 46,3% entro il 2023/2025. Si tratta quindi di una grande opportunità per le aziende del settore dell’illuminazione.

A livello di mercato, è più facile trovare applicazioni del LaaS per l’illuminazione di un ufficio, l’illuminazione di un edificio intelligente o nelle installazioni commerciali e negli smart spaces. Anche se si parla più di adeguamento e modernizzazione dell’illuminazione di edifici e strutture già esistenti piuttosto che di nuove realizzazioni. Non dimentichiamoci che l’obiettivo primario è quello di ridurre i costi di installazione e manutenzione.

Il mercato in Italia non è ancora particolarmente attivo, mentre in Europa troviamo già degli esempi di light as  a service piuttosto interessanti.

The Edge: uno smart building che applica il Light as a Service

Un caso su tutti riguarda The Edge, uno smart building particolarmente innovativo suituato ad Amsterdam e adibito a uffici e spazi di lavoro su una superficie di circa 40.000 mq. Nella costruzione di questo edificio, l’obiettivo era quello di creare uno smart space confortevole, innovativo, connesso e sostenibile. Il sistema di illuminazione intelligente e connesso è stato realizzato insieme a Philips Lighting, uno dei principali attori del mercato LaaS, basandosi sul principio del Lighting as a Service.

Grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, l’illuminazione viene personalizzata al massimo in ogni area dello spazio ufficio. Allo stesso tempo, l’illuminazione smart fornisce agli Energy manager dell’edificio dati in tempo reale su operazioni, attività e consumi. Dati che consentono di massimizzare l’efficienza operativa dell’edificio intelligente e ottimizzare lo spazio degli uffici, nonché ridurre le emissioni di CO2.

Il sistema utilizza 6.500 luci a LED collegate che creano un’infrastruttura di illuminazione nei 15 piani dell’edificio smart. I sensori IoT integrati in 3000 di questi apparecchi di illuminazione raccolgono dati anonimi granulari su occupazione, temperatura e luce che vengono immessi in un dashboard software ospitato centralmente, in cui il sistema acquisisce, memorizza, condivide e distribuisce informazioni sugli spazi illuminati.
Un ottimo esempio di digital servitization e di smart building…

Giornalista e communication manager è stato collaboratore, capo redattore e direttore di riviste specializzate con focus su smart technologies, industria elettronica, LED e illuminazione e sostenibilità ambientale. Laureata in Lingue, ha acquisito nel corso degli anni forti competenze in ambito Smart City e Smart building. Da oltre 10 anni, segue progetti editoriali speciali in tema di città sostenibili e intelligenti e promuove e organizza il premio Ecohitech Award. Negli ultimi 8 anni si è specializza in content marketing, editoria online e scrittura SEO-oriented. Oggi è Direttore editoriale di LUMI4innovation.it