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Energy storage: Cos’è, funzionamento e benefici

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Energy storage: Cos’è, funzionamento e benefici

L’energy storage sta vivendo un periodo particolarmente favorevole, confermandosi una risorsa più che mai attuale e necessaria per tutelare la sostenibilità ambientale.
Si stima che in futuro riuscirà a ritagliarsi in campo energetico un ruolo ancora maggiore e ci si aspetta una crescita del 31% entro il 2030, raggiungendo una capacità di 741 GWh entro dieci anni.

Di cosa si tratta esattamente? Quali vantaggi porta alle aziende e al pianeta?
Vediamo ogni dettaglio in questo articolo.

Cosa si intende per energy storage

L’energy storage, che letteralmente significa immagazzinamento o accumulo di energia, è un sistema che raccoglie l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili per renderla utilizzabile anche mentre gli impianti non sono in funzione.
Si tratta di un insieme di tecniche e processi di accumulo costituiti da dispositivi, apparecchiature e tecnologie di gestione e controllo utili per l’assorbimento e il rilascio di energia elettrica e installabili su differenti tipologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili.

Grazie allo stoccaggio si possono bilanciare i picchi e le carenze di produzione e risorse come l’energia solare o eolica possono essere rilasciate in maniera stabile e costante.
La flessibilità del sistema elettrico aumenta ed è possibile equilibrare il sistema di produzione: le fonti rinnovabili sono infatti per natura imprevedibili e discontinue e garantiscono una disponibilità profondamente variabile, per questo è necessario trovare un supporto che ne ottimizzi la raccolta e la distribuzione.

L’energy storage rappresenta così una soluzione molto importante poiché combatte lo spreco di risorse puntando sull’energia rinnovabile e diminuendo i consumi.
Supporta la sostenibilità energetica e contribuisce a rendere più green l’intero settore.

Come funziona l’accumulo di energia

Soffermiamoci ora sul funzionamento di un impianto di stoccaggio energetico, analizzandone meccanismi e passaggi.

Gli impianti prendono il nome Battery Energy Storage Systems (BESS) e funzionano come piattaforme che combinano la capacità di accumulo di energia delle batterie con i software necessari a gestire il consumo energetico sfruttando l’Intelligenza Artificiale, le tecniche di apprendimento automatico e le soluzioni basate sui dati.

Come?
Le batterie ricevono l’elettricità da una fonte di energia rinnovabile come i pannelli solari, dalla rete elettrica direttamente dalla centrale o da altre fonti, per poi immagazzinarla sotto forma di corrente.
La corrente viene poi rilasciata quando è necessaria.
Gli appositi software gestiscono infatti i cicli di carica e scarica basandosi in tempo reale sulle esigenze e la disponibilità.

Tecnologie impiegate nell’energy storage

L’energy storage immagazzina l’elettricità e la rende fruibile quando ce n’è bisogno, contribuendo attivamente all’efficienza economica della produzione elettrica da fonti rinnovabili non programmabili.
Non esiste però un unico tipo di sistema di accumulo, ma sussistono differenti tipologie di tecnologie che rispondono alla crescente necessità di energia rinnovabile.

Tutte quante soddisfano i mutati requisiti energetici e si possono raggruppare in cinque categorie tecnologiche:

  • Batterie: uno dei metodi più comuni di accumulo è la batteria, una tecnologia elettrochimica di stoccaggio composta da una o più celle. Si divide in diverse sottocategorie, tra cui le batterie chimiche avanzate, le batterie a flusso e i condensatori.
  • Accumulo termico: prevede la cattura e il rilascio del freddo e del calore in un solido in modo da creare energia su richiesta o se necessario compensare il fabbisogno energetico.
  • Stoccaggio meccanico: si sfrutta l’energia cinetica o gravitazionale per immagazzinare l’elettricità.
  • Sistemi idroelettrici di pompaggio: è un metodo di accumulo di energia basato su sistemi idroelettrici di pompaggio composti da grandi serbatoi d’acqua. A livello mondiale è tra le forme più comuni di stoccaggio su scala industriale.
  • Idrogeno: è una tecnologia ancora emergente e consente di convertire l’idrogeno in elettricità attraverso l’elettrolisi per poi immagazzinarla in serbatoi.

Il consumo di energia elettrica è quindi strettamente connesso alla produzione dell’energia stessa e perché la fornitura risulti stabile e sicura è necessario creare un bilanciamento nella rete elettrica. Trovando il giusto equilibrio si può risparmiare l’energia in eccesso migliorando l’efficienza energetica e integrando più fonti di energia rinnovabile nei sistemi elettrici.

I vantaggi per individui, imprese e per la società

Quali sono i vantaggi dell’energy storage?
Sfruttando questa tecnologia sono diversi i benefici che si possono trarre, sia a livello globale che privato.

Ecco i principali:

  • si punta alla sostenibilità, impattando positivamente l’ambiente e valorizzando le fonti rinnovabili
  • grazie alle nuove tecnologie impiegate le reti elettriche possono diventare sistemi intelligenti orientati verso l’innovazione
  • si risparmia sensibilmente sui costi
  • aumentano la flessibilità, l’efficienza e la resilienza
  • domanda e offerta risultano bilanciate
  • anche produttori privati su piccola scala si possono inserire nella rete.

In particolare non sono da sottovalutare i benefici legati all’ambiente e alla salute del nostro pianeta. Secondo l’Associazione Europea di Accumulo di Energia (EASE), infatti, l’Europa necessiterà entro il 2030 di circa 187 GWh di accumulo di energia per raggiungere gli obiettivi previsti per le energie rinnovabili.
Rendendo l’energy storage una componente chiave per l’energy transition e la decarbonizzazione dell’Unione Europea.