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Videosorveglianza e controllo accessi: ecco le tecnologie che trainano la ripresa

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Videosorveglianza e controllo accessi: ecco le tecnologie che trainano la ripresa

La Redazione di LUMI4Innovation ha incontrato Massimiliano Troilo, General Manager Hikvision Italy, per un confronto sul settore Sicurezza dopo la fase acuta dell’emergenza sanitaria e parlare di tecnologie, fase 2, ripartenza e nuovi prodotti su cui puntare per riaccendere il business dopo lo stop. E ha sottolineato:

massimiliano troilo hikvision
Massimiliano Troilo, Hikvision

“Non intendo trasmettere un messaggio negativo, ma è importante che tutti siamo consapevoli del fatto che, con l’emergenza covid, dovremo convivere per un tempo medio-lungo. L’adozione di determinati comportamenti e l’utilizzo di determinate tecnologie non devono solo essere in funzione delle imposizioni, delle regole attuali. Ma essere visti come un modo responsabile di agire, volto a fermare la catena dei contagi e, più in generale, a migliorare il vivere quotidiano. Si trattasse anche solo di una semplice influenza, la rilevazione della temperatura cutanea all’ingresso, eviterebbe tanti costi sociali e disservizi”

Che impatto ha avuto l’emergenza sanitaria da covid sul mercato italiano della Sicurezza?

L’impatto è stato diverso a seconda del segmento. Per quanto riguarda la videosorveglianza e il controllo accessi, quelle aziende che erano pronte con soluzioni per la rilevazione della temperatura, ad esempio, hanno “tenuto” e forse, per loro, la situazione di emergenza ha avuto un risvolto positivo. Il resto del mercato, invece, in seguito al lockdown, ha subito un forte rallentamento del business. So anche di realtà che stanno procedendo a un “adattamento” di alcuni loro prodotti, per renderli idonei a un utilizzo multiplo, security-safety. Il che, in questa fase 2 dell’emergenza sanitaria, è funzionale alle misure di sicurezza imposte ad aziende pubbliche e private, industrie e retail e, in generale, a tutti i settori per la ripartenza.

Quali tecnologie, in ambito video e controllo accessi, stanno spingendo la ripresa del settore in questa fase 2?

In questo momento, le grandi famiglie di prodotto sono sostanzialmente tre: telecamere termiche, lettori termici per controllo accessi e dispositivi termici portatili. E ognuno di questi ha un suo preciso campo di applicazione. La tecnologia termica è quella che sta facendo la parte più importante, anche perché si presta a un adeguamento rapido, necessario alle riaperture. Ma la tecnologia fa la sua parte. Poi, però, si devono compiere le scelte giuste, altrimenti un acquisto diventa una spesa e non un investimento. In particolare, mi riferisco al proliferare di soluzioni che non possono essere considerate sotto il profilo del costo, ma per il lavoro che andranno a compiere e per quello che sarà l’evolversi della situazione. Insomma, ritengo importante che i clienti facciano le scelte giuste, considerando non solo l’immediato, ma anche – e soprattutto – gli sviluppi futuri e quanto una soluzione si possa poi adattare al proseguo e alla tipologia del proprio business.

È tempo di ripartenza: con quale spirito e con quali strumenti la sta affrontando Hikvision?

Come sede Italia, abbiamo adeguato tutti i locali e, ovviamente, facciamo largo uso dei nostri apparati, non solo per la misurazione della temperatura e della rilevazione della mascherina, ma anche per il conteggio delle persone, del controllo del distanziamento sociale e del formarsi di assembramenti nei nostri uffici. In questi mesi, abbiamo previlegiato lo smart working, ma abbiamo anche tanta voglia di tornare in ufficio, di condividere, nel rispetto delle regole, i momenti della giornata, le esperienze, tornare a percorrere un pezzo di vita insieme. Siamo un Gruppo, siamo molto affiatati e lavorare a distanza, in questo senso, ci limita molto.

Parliamo di prodotti: in questo momento, il focus è tutto sulle telecamere per la rilevazione della temperatura corporea. Come state presidiando questo segmento?

Con dispositivi che sfruttano la tecnologia a sensore termico e che sono in grado di misurare, in tempi molto brevi e anche in movimento, la temperatura cutanea. Va specificato, però, che non si tratta di dispositivi medicali. Hanno un ottimo livello di accuratezza che, a seconda del tipo di prodotto scelto e di condizioni ambientali e di contesto, va da una precisione di ±0,5 a ±0,1°C.

In particolare, di quali dispositivi si tratta?

Hikvision vanta diversi prodotti di questo tipo. In assoluto, quello più performante è la telecamera termica per la rilevazione della temperatura cutanea. Si monta a parete o a soffitto e, pertanto, non ingombra, né ostacola il passaggio. È in grado di rilevare la temperatura fino a 30 persone in contemporanea. Caratteristica, questa, che la rende ideale per applicazioni nelle hall degli hotel, centri commerciali, ristoranti, uffici con accesso di pubblico e laddove è importante mantenere una fluidità dei passaggi. O anche dove si verificano entrate e uscite ripetute nell’arco della giornata. Molto interessante, poi, l’uso dei lettori termici per controllo accesi, particolarmente indicati per l’ingresso del personale e dei collaboratori, perché, oltre alle funzioni di misurazione temperatura e rilevazione presenza mascherina, hanno funzioni di controllo accessi tramite lettore di carte di prossimità o riconoscimento facciale in modalità completamente touchless e, quindi, senza alcun bisogno di toccare l’apparato. Inoltre, possono anche leggere QR Code e, quindi, potrebbero essere utilizzabili per agevolare l’ingresso dei clienti nei piccoli Hotel di Charme o all’interno di aree riservate ed esclusive.

Telecamere per body temperature a parte, su quali altre soluzioni state puntando?

Siamo focalizzati su diversi fronti. Il primo, direttamente collegato al body temperature, è la regolamentazione dei flussi con il conteggio delle persone in entrata e in uscita, la densità di clienti in un locale e il controllo delle distanze tra i soggetti. Il tutto deve, però, essere semplice e intuitivo per l’utente finale, nonché essere flessibile e programmabile, in modo da potersi adattare alle varie fasi dell’emergenza che si susseguiranno nei prossimi mesi. Stiamo lavorando anche a un portale e a un’App – il ProConnect, interfaccia di un servizio Cloud – per fare convergere tutti i sistemi che, condividendo le risorse, fanno sì che differenti device si comportino come un “unico sistema”. Il portale sarà una piattaforma di service per l’installatore, per aiutarlo a gestire il proprio business, nonché per vendere all’utente finale servizi per fruire del proprio sistema in modo flessibile ed estremamente intuitivo.