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Telegestione degli impianti: i benefici di una pratica intelligente

Telegestione degli impianti: i benefici di una pratica intelligente

Cresce il valore dei sistemi di telegestione degli impianti. Secondo Markets and Markets, il mercato dei controlli HVAC è previsto passare da 14,8 miliardi di dollari nel 2020 a 24,4 miliardi di dollari entro il 2025. Ci sono certamente le soluzioni per la smart home, ma assume sempre maggiore rilevanza la necessità di raggiungere l’efficienza energetica negli edifici anche grazie ai sistemi IoT.

L’importanza della telegestione degli impianti è la medesima che ha il cervello nel controllo del corpo umano, ovvero è il centro unico di coordinamento e monitoraggio. Gestire il sistema da remoto, in maniera automatizzata e in tempo reale, consente di migliorare non solo l’efficienza ma anche il risparmio energetico. Le imprese più attente hanno dettato da tempo le proprie scelte sulla necessità di combinare innovazione tecnologica alla reale necessità di efficientamento. Carbotermo, per esempio, si è attivata più di 20 anni fa investendo in maniera sostanziale sulla crescita degli strumenti telematici, finalizzati ad una più puntuale gestione dell’energia degli impianti gestiti e a una maggiore tempestività degli interventi. Oggi la società milanese garantisce il servizio di telegestione degli impianti termici e di condizionamento a più di 1.000 impianti installati in strutture pubbliche ed edifici privati (centrali termiche, centrali frigorifere, reti di teleriscaldamento, impianti di cogenerazione e trigenerazione).

La telegestione degli impianti: cos’è e perché serve

La telegestione degli impianti consente di gestire e monitorare qualsiasi tipo di centrale, anche la più complessa. Permette di controllare qualsiasi organo in campo: dai generatori di calore, ai sensori, attuatori o sistemi di regolazione esistenti in un impianto termico. Si può arrivare a gestire da remoto qualsiasi tipo di apparecchio, dal più semplice fino ai sistemi di trigenerazione.

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telegestione esempio
telegestione impianti: un esempio

La telegestione, inoltre, assicura una gestione ottimale degli impianti termici, coadiuvando il gestore a trovare il giusto equilibrio tra comfort e risparmio energetico con positive ricadute ambientali. Contribuisce a velocizzare gli interventi, garantendo al personale addetto una visione predittiva dei problemi che troveranno in loco che si traduce in un miglior servizio alla propria utenza. «Stimiamo che più del 50% delle problematiche di una centrale termica sottoposta a telecontrollo sia oggi risolvibile senza l’intervento di un tecnico specializzato», rileva Andrea Toselli, ingegnere e tecnico specialista energie rinnovabili della società milanese.

Ma cosa implica, in pratica, il servizio di telegestione degli impianti termici e di condizionamento? Lo spiega Luca Guarsegnati, specialista telecontrollo, PLC e ottimizzazione energetica della stessa Carbotermo. «Il nostro servizio viene svolto sia su impianti di nostra fattura, sia su impianti già esistenti di cui prendiamo in carico la gestione e in cui esiste già installato un sistema di telegestione. Mentre nel primo caso siamo liberi di sviluppare l’intero processo di installazione e regolazione in maniera completa e con tecnologie consolidate che ci permettono di lavorare in modo rapido ed efficiente, nel secondo caso cerchiamo di adattare l’esistente alle nostre esigenze con l’imperativo di garantire sempre un servizio ottimale all’utente».

Le opzioni di regolazione in telegestione sono svariate e commisurate all’utenza. Le esigenze di un presidio ospedaliero sono ovviamente diverse da quelle di un condominio. Nel primo caso è obbligatorio garantire la funzionalità degli impianti termici e speciali con precisione, puntualità e ridondanza per assicurare la continuità di servizio. Per un condominio gli organi in campo sono limitati spesso alla gestione degli orari di accensione/spegnimento, al controllo temperatura e alla scelta delle curve climatiche oltre all’allarmistica.

Proprio la gestione degli allarmi assume una particolare importanza perché permette di intervenire tempestivamente su eventuali anomalie, sapendo a priori quali potrebbero essere le cause e garantendo tempi di intervento rapidi e risolutivi evitando lunghi fermi macchina.

La telegestione: un lavoro “oscuro”, ma fondamentale

Come già sottolineato, l’importanza della telegestione degli impianti non si limita al semplice monitoraggio, ma diventa la “guida” degli organi della centrale termica (oltre a essere un ottimo presupposto di applicazione tecnologica in chiave industria 4.0).

esempio telegestione
Schermata monitoraggio

«Svolge il ruolo che il cervello svolge nel corpo – spiega Guarsegnati –. Provvede a coordinare gli elementi in campo e nel nostro caso diventa l’alfabeto che fa dialogare le diverse tecnologie: caldaia, pompe, valvole miscelatrici, ecc. avvalendosi della sensoristica installata per fornire dati e informazioni». L’operatore umano è così chiamato ad attivarsi solo quando è necessario, rendendo inutile il presidio continuo degli impianti. L’azione di controllo automatizzata permette di controllare tutti gli impianti h24 sette giorni su sette e di attivare gli interventi in loco solamente su effettiva necessità.

I benefici per il cliente sono reali, anche se difficilmente vengono percepiti. L’importanza del lavoro “oscuro” della telegestione è quella di essere in grado di soddisfare in pieno le esigenze del cliente che si vede sempre garantita la continuità del servizio di riscaldamento (o raffrescamento ove previsto).

La tecnologia presente e futura: dal PLC all’Intelligenza artificiale

Le componenti tecnologiche che entrano in gioco nel processo di telegestione degli impianti sono diverse, ma fondamentale è il ruolo del PLC (Programmable Logic Controller), il vero cervello del sistema. Il PLC è un calcolatore a tutti gli effetti che acquisisce i segnali d’ingresso che gli giungono dai sensori in campo. Li elabora e in base a quanto stabilito dal programma, emette i necessari segnali di uscita indirizzandoli verso gli attuatori. Spesso è espandibile o modulare e combina unità funzionali a seconda delle esigenze dell’applicazione.

«Un fattore importante nella gestione di una centrale termica e che Carbotermo reputa fondamentale, è la cosiddetta condizione di “mancanza rete” – specifica lo specialista telecontrollo, PLC e ottimizzazione energetica –. Si tratta un sistema in grado di segnalare l’interruzione dei servizi elettrici e di discriminarla da un eventuale guasto».

Nel caso di impianti tecnologicamente avanzati c’è la possibilità di interfacciamento ancora più efficiente grazie all’adozione del protocollo di comunicazione Modbus. Esso è uno standard di comunicazione dei sistemi tecnologici nei più disparati ambiti applicativi, compresa la building automation e lo smart building. La presenza del Modbus garantisce la possibilità di usufruire dell’intera matrice di informazione fornita dagli organi in campo e di avere la possibilità di agire su di essi in modo più preciso e puntuale.

La prossima “frontiera” tecnologica per la telegestione degli impianti sarà l’adozione di tecniche di Intelligenza Artificiale. Carbotermo è già oggi al lavoro su progetti di digitalizzazione dei processi aziendali che prevedono una radicale evoluzione che abbraccerà anche i processi di Telecontrollo.

Le attuali tecnologie adottate già prevedono per ogni singolo impianto il data logging dei dati che vengono periodicamente analizzati dai tecnici e dagli energy manager al fine di ottimizzare i processi e monitorare la vita degli impianti e per cercare soluzioni ideali adattandoli alle esigenze degli utenti. Un lavoro “oscuro” ma imprescindibile per garantire la massima efficienza degli impianti.

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Giornalista freelance specializzato in tecnologia e in modo particolare in tematiche che hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana e su quella futura: smart energy, smart building, smart city.