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Smart City e sicurezza: Milano punta sull’interconnessione di tutte le telecamere installate

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Smart City e sicurezza: Milano punta sull’interconnessione di tutte le telecamere installate

Eletta, per il quinto anno consecutivo, città più smart d’Italia dal rapporto annuale ICity Rate 2018 di FPA e confermata tale dal rapporto biennale Smart City Index 2018 di Ernst & Young (consulta il rapporto 2020), Milano è divenuta un esempio, un modello guida soprattutto nell’ambito della ricerca, dell’innovazione, delle piattaforme digitali e delle infrastrutture relative al trasporto pubblico. E sul fronte della sicurezza? Milano è una City sicura, oltre che Smart? E come si protegge?

Criminalità in calo: i dati della Questura di Milano

Anna Scavuzzo, Vicesindaco di Milano

I dati diffusi dalla Questura ci dicono che, negli ultimi anni, a Milano, i reati sono in calo, con una diminuzione del 4,2% nel 2018 rispetto all’anno precedente, a conferma di una tendenza già registrata nel 2017. Il confronto ci dice anche che il numero degli omicidi è quasi dimezzato, meno 45,4% nel 2018 rispetto al 2017. E diminuiscono del 16,4% anche le rapine” spiega Anna Scavuzzo, Vicesindaco di Milano e Assessore alla Sicurezza del capoluogo lombardo. I luoghi più critici, che più necessitano di monitoraggio, restano le aree a maggiore frequentazione turistica, come le zone centrali, le stazioni, i siti di interesse culturale e i parchi; quelle con un importante afflusso di giovani – la Darsena e i Navigli, Brera, il comprensorio del Duomo, lo Stadio, le Università – e le zone più popolose e periferiche della città.

Quasi duemila telecamere controllano il territorio (e oltre seimila controllano mezzi pubblici e stazioni metropolitane)

Sono quasi duemila le telecamere di videosorveglianza del Comune di Milano presenti sul territorio, tra modelli fissi e dome, a seconda del punto esatto di installazione, delle sue caratteristiche fisiche e delle sue specifiche esigenze di sicurezza.

Con il 2019, l’Amministrazione mette in campo 400 nuove telecamere, che andranno, in parte, a sostituire quelle già installate e oggi obsolete perché ancora con tecnologia analogica, e in parte saranno installate ex novo. Abbiamo valutato le proposte di nuove ubicazioni, raccogliendo istanze dai Municipi e confrontandoci con le Forze di Polizia” sottolinea l’Assessore.

Il cuore dell’intero sistema è dato dalla cooperazione e dall’interconnessione di tutti i sistemi che lo compongono: le telecamere del Comune di Milano sono accessibili alle Forze dell’Ordine, possono essere visionate dalle diverse centrali operative e ad esse si aggiungono anche le oltre seimila telecamere installate dall’ATM sui mezzi pubblici, nei mezzanini della metropolitana e nelle singole stazioni.

L’amministrazione ha un dialogo costante con la Questura, la Prefettura e il Comitato per l’Ordine e Sicurezza Pubblica, che si riunisce coinvolgendo tutti gli attori della sicurezza presenti sul territorio” fa notare Anna Scavuzzo.

Telecamere con lettura targhe nelle due zone a traffico limitato

A partire dal 2012, Milano ha avviato l’ “Area C”, una zona a traffico limitato corrispondente, all’incirca, alla “Cerchia dei Bastioni”, sorvegliata da 43 varchi con telecamere che registrano gli ingressi.

Il provvedimento – continua il Vicesindaco – è partito con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita  di chi vive, lavora, studia e visita Milano. E i risultati sono molto positivi: è stato ridotto del 28% il traffico verso il centro.

Milano, però, rispetto ad altre città, ha un problema più serio con l’inquinamento, data la conformazione del suo territorio. Per questo si è deciso di partire con quella che abbiamo chiamato “Area B”: un’altra zona a traffico limitato che copre il 72% per cento del territorio comunale, con divieto di accesso e di circolazione per i veicoli più inquinanti”.

Quando sarà a pieno regime, quest’area sarà delimitata da 185 varchi controllati da telecamere e anche queste saranno in grado di rilevare gli accessi e di leggere le targhe dei veicoli in transito.

Una banca dati di tutte le telecamere, pubbliche e private

Allo scopo di mettere a sistema anche tutte le telecamere di videosorveglianza che i privati hanno installato a protezione di farmacie, banche, negozi, supermercati e condomini, il Comune di Milano, in collaborazione con la Prefettura e la Procura della Repubblica, ha promosso il progetto denominato “Anagrafe delle telecamere”, il cui Protocollo d’Intesa è stato firmato, il 26 settembre 2018, anche dall’Ordine degli Ingegneri di Milano.

Una volta portata a regime l’anagrafe delle telecamere, sarà possibile accedere – per motivi di indagine da parte delle Forze dell’Ordine – anche alle immagini riprese e registrate dai sistemi di videosorveglianza non direttamente gestiti dalle Istituzioni. L’obiettivo cardine è la realizzazione di una banca dati di tutte le telecamere, pubbliche e private, che riprendono aree del territorio milanese aperte al pubblico passaggio” rimarca Anna Scavuzzo.

Ridotti i tempi per l’acquisizione delle immagini da parte delle Forze dell’Ordine

Attraverso l’anagrafe delle telecamere, gli investigatori sono messi nelle condizioni di rilevare immediatamente quali telecamere possono avere ripreso il crimine e risalire in tempi rapidi ai dati utili per acquisire le immagini: nome e recapito del proprietario o del gestore dell’impianto di videosorveglianza, esatta posizione di quest’ultimo, orari in cui è entrato in funzione e durata della registrazione video.

Questi dati vengono forniti direttamente dai proprietari che scelgono, su base volontaria, di aderire al progetto.

Per la condivisione dei dati, il Comune di Milano ha realizzato un apposito sito e invita tutti i cittadini che possiedono sistemi di videosorveglianza a metterli in rete, ponendo il proprio investimento in sicurezza privata a beneficio di tutti, senza costi aggiuntivi” conclude l’Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano.