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Smart city: cos’è, come funziona, caratteristiche ed esempi
Nella smart city, le tecnologie sono usate per rendere la città più efficiente, sicura e sostenibile e per migliorare la qualità della vita dei cittadini
Quando si parla di PUMS e di mobilità sostenibile si pensa immediatamente a veicoli elettrici e a piste ciclabili e, guardando all’ambito urbano, a un trasporto pubblico sempre più efficiente e orientato a ridurre le emissioni di CO2. Ma il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile è qualcosa di più complesso e articolato che deve prendere in considerazione una molteplicità di variabili.
Vediamo di cosa si tratta, quali sono i suoi obiettivi principali e quali gli strumenti di pianificazione.
Il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) è il piano strategico che le Pubbliche Amministrazioni sono tenute a realizzare per rispondere alle esigenze di mobilità e spostamento delle persone e delle merci in ambito urbano. Questo piano si basa su una serie di strumenti di pianificazione esistenti e si pone l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini e fornire servizi migliorativi. Il PUMS, inoltre, deve seguire i principi di integrazione, partecipazione, monitoraggio e valutazione.
Il Piano si basa su un approccio strategico e integrato e deve fare riferimento a tutti i mezzi e a tutte le forme di trasporto esistenti su un dato territorio, siano essi pubblici o privati, per passeggeri o per merci, per la circolazione o per la sosta dei veicoli.
Il PUMS è volto soprattutto a migliorare le condizioni di accessibilità e i servizi ai cittadini attraverso la mobilità sostenibile, così come pure a ridurre l’impatto ambientale e climatico del sistema dei trasporti urbano in ottica di città sostenibile.
Volendo riassumere in modo estremamente sintetico quali sono gli obiettivi di un Piano Urbano di Mobilità Sostenibile, possiamo riportarli a 5 aspetti fondamentali:
Parlando poi di quali sono le linee strategiche che un PUMS dovrebbe adottare, possiamo individuarne otto:
La pianificazione è fondamentale e interessa soprattutto l’area urbana definita “funzionale”, che comprende i flussi e gli spostamenti dei pendolari da e verso il luogo di lavoro e che quindi può essere più o meno vasta a seconda del territorio e dell’area considerata. Il PUMS deve porsi l’obiettivo di migliorare l’accessibilità da parte di tutti e creare una mobilità sostenibile che sia anche efficiente e offra servizi qualitativamente elevati.
Lo sviluppo e l’attuazione di un PUMS o piano urbano di mobilità sostenibile si devono fondare sulla collaborazione e sul coordinamento tra istituzioni, fornitori di servizi di trasporto, autorità e Amministrazione Pubblica.
Il PUMS deve partire dall’analisi dei fabbisogni e delle esigenze di mobilità delle persone e delle merci all’interno dell’area urbana. Per questo motivo serve un approccio trasparente e condiviso che coinvolga attivamente i cittadini e i vari stakeholders (imprese, istituzioni, enti di ricerca ecc.) nello sviluppo e attuazione del piano. Solo così sarà possibile avere dei risultati importanti e duraturi nel tempo.
Per avere un piano urbano di mobilità sostenibile efficiente, il punto di partenza deve essere l’analisi dello stato di fatto e la previsione di possibili scenari futuri oltre a strumenti di monitoraggio che siano in grado di rilevare i risultati via via raggiunti. In questo senso, il PUMS deve individuare degli obiettivi che siano ambiziosi ma che rientrino anche nelle possibilità dell’area e dell’Amministrazione, che siano quindi realistici e coerenti. L’analisi di partenza deve considerare anche le capacità e le risorse presenti nonché l’organizzazione istituzionale.
Il piano urbano di mobilità sostenibile deve avere una visione lungimirante e porsi obiettivi a medio e lungo termine. Il PUMS deve considerare le infrastrutture e i servizi e prevedere una serie di misure che facilitino i processi di attuazione del piano.
Il piano urbano di mobilità sostenibile deve prevedere lo sviluppo integrato di tutti i sistemi di trasporto esistenti su un certo territorio, siano essi pubblici o privati, motorizzati o meno. Il PUMS propone una serie di misure (di tipo tecnico, infrastrutturale, normativo e finanziario) volte a incrementare la qualità, la sicurezza, l’accessibilità e l’economicità del sistema di mobilità urbano spingendo sugli aspetti di mobilità sostenibile.
Alcune forme di mobilità vengono particolarmente spinte e promosse, come il trasporto pubblico, i servizi di sharing e condivisione, gli spostamenti a piedi e in bicicletta e l’intermodalità. Il piano considera ovviamente tutti gli aspetti connessi alla sicurezza stradale e ai veicoli in sosta, alla consegna di merce, alla logistica (pensiamo ad esempio le nuove direzioni della logistica ultimo miglio che puntano a eliminare i mezzi pesanti dai centri urbani) e a sistemi di trasporto intelligenti basati sull’uso di nuove tecnologie.
Lo sviluppo e l’attuazione di un PUMS richiede azioni di monitoraggio e verifica dei risultati raggiunti. Serve quindi stabilire precisi indicatori che vanno periodicamente controllati rispetto agli obiettivi stabiliti nei tempi prefissati.
Anche nelle fasi di monitoraggio, i cittadini vanno tenuti al corrente dei progressi ottenuti.
Il piano urbano di mobilità sostenibile è uno degli strumenti base per lo sviluppo di un’area urbana. Il controllo della qualità raggiunta va continuamente verificata da responsabili competenti insieme a strumenti di autovalutazione.
Il PUMS porta diversi benefici alle comunità e ai territori di riferimento. Vantaggi che riguardano le sfere economica, sociale e ambientale.
Un adeguato Piano della Mobilità Sostenibile ha come vantaggi immediati il miglioramento delle condizioni ambientali e della qualità dell’aria e una riduzione dell’inquinamento acustico. Di conseguenza, ha un impatto sulla salute dei cittadini e sul miglioramento della qualità della vita. Stiamo parlando di un piano che contribuisce in modo significativo alla costruzione di una città sostenibile.
Non dimentichiamoci che nei principali esempi internazionali di Green City, la mobilità urbana gioca infatti un ruolo cruciale. Inoltre, sostenibilità unita a efficienza porta a una maggiore attrattività del territorio, a un maggiore livello di soddisfazione e di partecipazione dei cittadini e a una sicurezza stradale diffusa.
I vantaggi possono essere naturalmente anche di natura economica. La mobilità può favorire l’economia locale e attrarre nuove imprese e investitori grazie a un ambiente più sano, meno inquinato e a una promessa di vivibilità migliore.
Nella classifica annuale stilata da Il Sole 24 Ore sulle città italiane con un migliore livello di qualità della vita, troviamo città come Trento e Milano, in cui la mobilità urbana e in particolare i sistemi di mobilità sostenibile assumono un ruolo importante. E non è un caso…
In base alla normativa italiana di riferimento – Decreto del 4 agosto 2017 sulle linee guida per i piani urbani di mobilità sostenibile, poi aggiornate con Decreto n° 396 del 28 agosto 2019 – il PUMS deve obbligatoriamente essere redatto e attuato da tutti i Comuni con più 100.000 abitanti. Il PUMS è in ogni caso un piano sovraordinato rispetto agli altri piani di settore. Va predisposto su un tempo di almeno 10 anni e rivisto ogni 5.
Come abbiamo detto, il PUMS è un importante strumento di pianificazione della mobilità sostenibile in città. Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile persegue obiettivi di sicurezza, miglioramento dei servizi di trasporto, riduzione dell’inquinamento ambientale e incremento dell’attrattività del territorio.
L’errore che però molte Pubbliche Amministrazioni stanno facendo è quello di concentrarsi troppo sugli strumenti – come piste ciclabili, aree ZTL, app, sistemi di car sharing – e meno sugli obiettivi.
Le domande da cui partire per una vera mobilità sostenibile dovrebbero essere: che bisogni vengono soddisfatti con questo piano? Quali utenti vengono serviti? Quali cittadini vengono connessi e supportati da ogni servizio?
La sostenibilità non deve riguardare i sistemi di trasporto ma il loro modo di utilizzarli e renderli sostenibili da parte degli utenti.
Per non cadere in errore, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile deve vedere la partecipazione degli utenti, la condivisione di precisi obiettivi e la rispondenza a esigenze specifiche. Serve quindi che ci siano consapevolezza dei cittadini/fruitori del servizio, condivisione delle scelte, orientamento dei comportamenti, presa di coscienza di costi e benefici, sviluppo del piano in modo consapevole. Al contrario il PUMS non può e non deve essere unidirezionale, tardivo, limitato all’azione o puramente informativo.