- News
Monitoraggio Energetico e Ambientale: Soluzioni smart e ready to use
Adottando soluzioni wireless basate su LoRa e integrabili sulla piattaforma Niagara by Tridium si evitano interventi complessi e invasivi. Ecco i dettagli
Sale l’interesse per gli investimenti in efficienza energetica, ma la strada verso una diffusa realizzazione è ancora irta di ostacoli, in particolare per le Pmi, superabili anche grazie a soluzioni quali il progetto ESI Europe. Progetto che nasce per permettere alle piccole e medie imprese di realizzare progetti di riqualificazione energetica potendo contare sulla garanzia sui risultati, in termini di performance energetiche ed economiche e la disponibilità a finanziare l’intervento.
Daniele Forni, Chief Technology Officer FIRE, ne ha parlato in occasione in occasione del recente convegno “Obiettivo edifici zero Energy”, tenutosi durante l’edizione 2019 di LUMI Expo (21 e 22 novembre scorso, BolognaFiere) e patrocinato da FIRE e da Federesco.
Il problema principale che rallenta gli investimenti in efficienza nelle Piccole e medie imprese in Italia è che tali investimenti non riescono a competere con quelli core, perché al contrario dei progetti core, i decisori non riescono a valutarne correttamente il rischio.
A questo quadro si aggiunge l’annosa questione del costo dell’energia che per le realtà produttive italiane, specie la microimpresa e l’artigiano: questi pagano l’energia tre volte di più delle aziende con consumi elevati (oltre 70mila MWh), 22,6 centesimi per kWh contro i 7,6 centesimi per le grandi aziende. Lo segnala l’Osservatorio Energia realizzato dal Centro Studi di CNA: il costo energetico per le imprese italiane è tra i più alti d’Europa, con le Pmi particolarmente penalizzate: esse pagano l’energia il 17% in più della media europea.
Da qui si comprende quanto sia importante puntare a ridurre consumi e costi conseguenti. Inoltre «gli interventi di efficienza energetica non portano solo benefici in termini di risparmio energetico, ma si accompagnano ad altre ricadute (ambientali, di manutenzione, rischi di produzione, qualità di prodotti e servizi, immagine ecc.) che vanno sotto il nome di benefici multipli e che possono rivelarsi strategici nel processo decisionale», segnala Forni, evidenziando tuttavia anche ulteriori criticità che rallentano gli investimenti in azioni di efficientamento energetico: la mancanza di fiducia tra i vari attori e di strumenti di finanziamento stabili e accessibili nonché la minor sensibilità nel valutare interventi di energy efficiency rispetto a quelli core per l’impresa.
ESI Europe (ESI è acronimo di Energy Savings Insurance, assicurazione sui risparmi energetici) intende superare questi ostacoli: «il modello ESI comprende meccanismi finanziari e non finanziari progettati per lavorare insieme per superare gli ostacoli, creando fiducia e credibilità tra gli attori chiave e riducendo il rischio percepito dei progetti di efficienza energetica», ha affermato il CTO di FIRE. La Federazione Italiana uso Razionale dell’Energia è partner italiano del progetto triennale ESI Europe, iniziato lo scorso anno, volto a incrementare gli investimenti in efficienza energetica adattando al mercato italiano, portoghese e spagnolo – non a caso i Paesi con i costi energetici più alti per le PMI – l’approccio ESI, che ha destato forte interesse internazionale. Tra l’altro, compare nel G20 Energy Efficiency toolkit e ha il supporto della United Nations Environment Finance Initiative. Il processo è strutturato in varie fasi e vede coinvolti:
L’ente di validazione valida prima il progetto e il risparmio prospettato al cliente, quindi l’impianto una volta realizzato, controllando anche la corretta installazione del sistema di misura. Nella fase operativa, le macchine installate hanno migliori prestazioni e minori consumi, anche grazie alla manutenzione che il fornitore offre per tutta la durata del contratto. I dati misurati, anche avvalendosi di sistemi di monitoraggio energetico, permettono al fornitore di valutare i risparmi e al cliente di verificarli. In caso di disaccordo tra le parti l’ente di validazione agisce da arbitro in tempi brevissimi, avendo seguito fin dall’inizio il progetto. Se ha ragione il cliente, il fornitore paga una compensazione economica pari al mancato risparmio; nel caso non lo facesse, interviene l’assicurazione. Il cliente ha quindi la certezza di ottenere il risparmio promesso da contratto o una equivalente compensazione economica in tempi brevissimi.
I benefici del modello sono diversi: a partire dal contratto, standardizzato e semplificato, che stabilisce un quadro chiaro e trasparente per le trattative tra imprese, fornitori di tecnologia ed eventuali istituti finanziari, definendo le modalità di misurazione, garanzia e assicurazione del risparmio energetico.
Avendo la possibilità di copertura del rischio, le piccole e medie imprese sono assicurate contro il fornitore inadempiente in materia di energy saving. L’assicurazione crea così fiducia nell’efficienza energetica e riduce anche il rischio di credito dell’impresa, soprattutto per le Pmi.
La presenza di un ente di validazione indipendente permette di valutare oggettivamente la capacità del progetto di realizzare i risparmi energetici attesi, verificando l’impianto e, se necessario, fungendo da arbitro.
Infine, a livello di finanziamento, mutui e prestiti green possono essere identificati e collegati a progetti di efficienza energetica utilizzando il modello ESI. Ciò può tradursi in condizioni di credito competitive e tali da permettere di accedere ai finanziamenti per le piccole e medie imprese per l’acquisto di soluzioni tecnologiche ad alta efficienza energetica.
Tutto il processo assicura trasparenza, affidabilità e sicurezza dei dati, grazie alla piattaforma online basata su blockchain. «Inoltre Misura, Verifica e rendicontazione sono ispirate all’IPMVP – International Performance Measurement and Verification Protocol. I dati sui progetti vengono anche condivisi sulla piattaforma DEEP, nata per supportare l’investimento in efficienza energetica», conclude Forni.
Articoli correlati: